Cane chiuso in auto: come intervenire a norma di legge

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By Antonio Scaramozza

Cani, Curiosita

Come comportarsi e come intervenire, senza violare la legge, quando si trova un cane chiuso in auto con temperature insopportabili: i consigli utili.

Cane chiuso in auto: come intervenire a norma di legge
(Foto Adobe Stock)

Purtroppo non è così raro, ancora oggi, sentire notizie di animali lasciati in auto per lungo tempo, sotto temperature roventi. Un amante degli animali non avrebbe alcun dubbio che, alla vista della scena, sarebbe intervenuto per liberare l’animale: ma come comportarsi al fine di evitare di incorrere nella violazione di una legge?

Vuoti normativi

Non v’è dubbio che il nostro ordinamento giuridico abbia approntato una buona tutela verso gli animali: il Titolo IX-bis “Dei delitti contro il sentimento per gli animali” ne è una chiara dimostrazione (seppur vadano riviste, a parere dello scrivente, le entità delle pene comminate ai colpevoli).

Cane bloccato auto sole
(Foto Pixabay)

Ma la legislazione non copre di certo tutti i risvolti pratici della vita quotidiana nei quali ci si può trovare coinvolti. Ad esempio, come  comportarsi quando un animale è in difficoltà? Nel caso di specie trattato, come intervenire a norma di legge quando ci troviamo di fronte ad un cane chiuso in auto sotto il sole rovente d’estate?

La prima cosa da fare, facile a dirsi, è quella di mantenere la calma, e cercare di comprendere la situazione.

Inutile lanciarsi immediatamente alla ricerca di soluzioni drastiche (la classica è quella di rompere il vetro del finestrino al fine di aprire la portiera dell’auto), specie se il cane è vigile e non mostra segni di sofferenza; il padrone dell’animale potrebbe essersi allontanato per qualche minuto.

Così facendo l’unico risultato che otterremmo sarebbe quello di incorrere nella violazione del reato di danneggiamento, punito dall’art. 635 cp.

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Come intervenire

È sbagliato individuare un parallelismo tout court tra le norme a tutela dell’essere umano e quelle che proteggono i nostri amici a quattro zampe.

Martello giudice (Pixabay)
(Foto Pixabay)

Se è vero che vi sono dei chiari punti di contatto tra i reati che tutelano l’integrità psicofisica delle persone e i reati contro gli animali, è pur vero che questo non si traduce immediatamente nell’applicabilità automatica di altre cautele previste per i primi nei confronti dei secondi.

Ad esempio non pare possa trarsi un obbligo di soccorso nei confronti degli animali (salvo non si tratti di un animale ferito a causa di un sinistro stradale; sul punto può interessare la lettura di Cosa rischia chi investe un animale selvatico e scappa? Cosa dice la legge).

Tantomeno non pare possa applicarsi, per il soccorso ad un animale, l’art 54 cp, che testualmente recita

Non è punibile chi ha commesso il fatto (nel caso di specie sarebbe la rottura del vetro dell’auto in cui il cane è chiuso), per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona

La norma parla di grave danno alla persona; non all’animale dunque.

Pertanto come intervenire? Una volta accertatisi che l’animale è in pericolo, essendo chiuso in auto, verosimilmente, da diverso tempo, è bene allertare immediatamente le autorità.

D’altronde la condotta del proprietario che lascia il proprio cane in auto con temperature insopportabili per lungo tempo pare possa inquadrarsi nell’alveo del reato di maltrattamento, punito dall’art. 544 ter cp.

Solo laddove, a causa delle condizioni dell’animale, non vi sia tempo di attendere l’arrivo delle forze dell’ordine, si può procedere alla rottura del vetro per prestare soccorso.

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Non pare possa individuarsi una norma che scrimini il nostro comportamento, ma la giurisprudenza in diverse occasioni ha giustificato il soggetto agente.

Come quando la Cassazione annullò la sentenza che aveva condannato per furto 12 attivisti che avevano sottratto dei Beagle dall’allevamento “Green Hill” di Montichiari, in provincia di Brescia, per salvarli dal maltrattamento.

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