In alcuni Stati si discute sul divieto dei cani brachicefali: a rischio Carlini, Bulldog e Shih-tzu “soffrono troppo”

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By Francesca Ciardiello

Cani

Vanno tutelati quindi non si potranno né riprodurre né vendere: cos’è il divieto dei cani brachicefali e perché coinvolge queste razze canine.

Carlino e Shih Tzu
Carlino e Shih Tzu: di cosa tratta il divieto dei cani brachicefali (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Non sarà facile dire addio ma probabilmente in Brasile saranno costretti a farlo: ci sono ben due progetti di Legge che mirano al divieto dei cani brachicefali. Ma a cosa si deve questa esclusione? In realtà l’obiettivo dei provvedimenti legislativi è più che nobile poiché si vuole tutelare la salute di queste creature. Ecco cosa si sa su queste proposte di legge e in cosa cambierebbe la vendita e la riproduzione di alcuni cani.

I cani brachicefali: che ‘problemi’ hanno

Purtroppo i cani di questa tipologia sono in qualche modo ‘destinati’ ad avere problemi all’apparato respiratorio: infatti tutti quelli che hanno il musco schiacciato, ovvero le ossa del cranio più larghe che lunghe, non riescono a respirare correttamente. Non a caso infatti gli esemplari con la mascella corta respirano rumorosamente, problematica che può anche sfociare in conseguenze gravi per la sua stessa sopravvivenza.

Boxer in un prato
Boxer: perché in Brasile verrebbe vietato col divieto dei cani brachicefali (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Non solo l’apparato respiratorio può avere problemi ma anche a quello:

  • digerente e dentale (i denti hanno poco spazio per crescere e la masticazione è compromessa),
  • oculare (gli occhi sono più sporgenti e dunque più soggetti a traumi e infezioni),
  • auricolare (le orecchie hanno un canale uditivo più stretto e che si infetta facilmente),
  • allo strato dermatologico (sono più soggetti a piaghe che possono infettarsi).

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Ecco quali sono i cani che russano di più: non solo razze di cani brachicefali

Divieto dei cani brachicefali: la prima proposta di Legge brasiliana

Sono due le proposte che, se accettate, renderebbero vietati i cani brachicefali sia nel senso della riproduzione sia in quello della vendita. E qualora si violasse la Legge, il padrone che commette il reato incorrerebbe non solo in una sanzione pecuniaria ma rischierebbe addirittura la reclusione fino a un anno. Infatti la violazione di questa legge sarebbe da considerarsi un reato ai danni dell’ambiente.

Ma perché saranno proprio questi cani ad essere vietati? Perché la loro stessa conformazione fisica li condannerebbe ai problemi sopra elencati. Il primo provvedimento, curato dalla deputata Duda Salabert, vuole colpire quegli allevamenti di cani che sono stati creati per soddisfare dei capricci del cliente con fini. Nella tutela di questi cani sono inclusi anche altri animali con problematiche simili, come i gatti dalle orecchie piegate.

Anche questi felini infatti possono facilmente essere soggetti a gravi patologie degenerative: lo Scottish Fold ad esempio presenta spesso problemi alla cartilagine come è chiaro dalla caratteristica forma delle orecchie.

Divieto dei cani brachicefali: l’ultima proposta

Un altro deputato, Nildo Tatto, ha dato il via ad un’altra proposta recentissima (proprio del corrente anno 2024) che, come la precedente, punirebbe anche i titolari dei negozi che si ostinerebbero a vendere cani di razze brachicefale. L’obiettivo è come sempre la tutela di questi animali e anche le sanzioni sarebbero identiche.

Bulldog francese
Bulldog francese: il divieto in Brasile dei cani brachicefali (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Qualora le due proposte di Legge venissero approvate nel corso del prossimo Congresso nazionale, i padroni che desiderano solo questi tipi di razze canine andranno incontro a seri problemi.

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