La gastrite nel cane: cause, sintomi e rimedi

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By Antonio Scaramozza

Salute dei Cani

La gastrite è un’infiammazione alle pareti dello stomaco, e può colpire anche il nostro cane: impariamo a riconoscerne i sintomi.

La gastrite nel cane (Foto Adobe Stock)
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Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di avere dolori allo stomaco. Di solito si tratta di disturbi passeggeri, ma in alcuni casi possono diventare anche cronici. Anche Fido purtroppo è soggetto ai vari possibili disturbi gastrointestinali: scopriamo insieme che cos’è la gastrite, quali sono le cause scatenanti della patologia nel cane, quali i sintomi, e che rimedi adottare.

Le cause della gastrite nel cane


La gastrite è un’infiammazione delle pareti dello stomaco
, e può colpire anche i nostri amici animali, Fido compreso. Si tratta di un disturbo piuttosto comune, particolarmente fastidioso perché in grado di condizionare negativamente tutta la giornata, ed in particolare i momenti coevi e successivi al pasto.

La gastrite si distingue in acuta e cronica: la prima è la forma più violenta in cui si manifesta la patologia. I sintomi sono più acuti, ma la durata è circoscritta a poche ore (solitamente non superiore alle 72 ore). La seconda invece è destinata a durare nel corso del tempo, e potenzialmente per tutta la vita del cane; a fronte di tale aspetto, i sintomi hanno una forza minora rispetto a quelli che si manifestano nella gastrite acuta.

Le cause possono essere molteplici: una cattiva alimentazione è una tra le principali indiziate, ma non è l’unica. Altra causa molto comune è infatti il parvovirus. La gastrite tuttavia potrebbe essere anche conseguenza di una malattia ben più grave dalla quale il cane è affetto, come neoplasie che coinvolgano, in particolare, gli organi dell’apparato digerente.

Al di là di un’eventuale cattiva alimentazione, attenzione a ciò che ingerisce il cane: cibi avariati, oggetti, sostanze tossiche possono danneggiare le pareti dello stomaco di Fido e dare luogo alla gastrite.

I sintomi

Gastrite cronica nel cane
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I sintomi della gastrite nel cane possono essere diversi: il vomito è uno dei più comuni (e comune sia alla forma cronica che acuta, manifestandosi con maggiore virulenza in quest’ultima). Spesso il rigetto si accompagna alla disidratazione del cane, dovuta alla perdita eccessiva di liquidi non reintegrati, e ai dolori all’addome, particolarmente sollecitati durante il manifestarsi della patologia.

In alcuni casi nel vomito si possono rinvenire anche tracce di sangue (lo stesso si dica per le feci). Altri sintomi riscontrabili sono l’inappetenza e la letargia del cane, specie se la gastrite non viene affrontata tempestivamente e dunque riesce ad indebolire l’animale.

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Quali rimedi adottare

a visita dal veterinario
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Alla comparsa dei primi sintomi che possano indicare l’insorgenza della gastrite nel cane, è bene allertare il nostro veterinario di fiducia; questo indipendentemente dalla forza con cui si manifesta la patologia. L’intervento tempestivo è importante: molto spesso, infatti, la gastrite acuta non curata adeguatamente o ignorata, si trasforma nella forma cronica.

Come detto, il principale sintomo con cui si manifesta la gastrite è il rigetto: poiché le cause scatenanti la patologia possono essere molteplici, è molto importante raccogliere un campione del vomito del cane, per consentire al veterinario di analizzarlo; questo velocizzerà e renderà più precisa la diagnosi del professionista.

Il trattamento terapeutico dipenderà dalla causa alla base della patologia: se alla cura non corrispondono miglioramenti nel cane potrebbero essere necessari ulteriori esami clinici, che possono portare ad accertare patologie più gravi, come una neoplasia.

La forma acuta della gastrite comporta la necessità di reintegrare i liquidi persi dal cane, durante gli attacchi di vomito, normalmente attraverso la fluidoterapia. In alcuni casi, specie per la gastrite cronica, può essere necessario variare l’alimentazione del cane.

A questo può aggiungersi, alla bisogna, una terapia farmacologica. Nelle ore immediatamente successive alla visita può essere prescritta anche l’astensione dall’assunzione di cibi.

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Antonio Scaramozza.

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