Miosite masticatoria nel cane: cause, sintomi, diagnosi e cura

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By Ilaria Grimaldi

Salute dei Cani

Miosite masticatoria nel cane, una patologia che può creare molto fastidio. Vediamo, insieme, quali sono le cause scatenanti, i vari sintomi e la cura prevista.

Miosite masticatoria nel cane
(Foto Unsplash)

Tante cose possono infastidire il caro amico a quattro zampe. Quando fido viene colpito da problematiche e disturbi di qualsiasi tipo, soffre molto nel non potersi più sentire padrone di sé stesso e ciò influenza la sua quotidianità. Uno dei problemi comuni riguarda la bocca. Vediamo, qui, cosa si intende per miosite masticatoria nel cane e come intervenire a riguardo.

Miosite masticatoria nel cane: cause e sintomi tipici

Si tratta di una malattia infiammatoria che causa molti problemi e dolore nella normale masticazione dell’animale. Leggiamo, nell’articolo, quali sono le cause per cui si presenta e quali sono i sintomi tipici a cui prestare attenzione.

Miosite masticatoria del peloso
(Foto Pexels)

Quando si sceglie un cane come animale da compagnia, non si pensa mai al fatto che anche lui potrebbe ammalarsi o soffrire di un disturbo a cui è predisposto.

Anche fido, purtroppo, deve affrontare alcune condizioni complesse che possono colpire la sua delicata salute.

Ci sono delle malattie che vanno a interessare anche un solo muscolo nell’animale domestico, generando conseguenze non facili per lui.

Parliamo, in questo caso, della miosite masticatoria, una patologia infiammatoria non infettiva, che può colpire alcune razze canine (soprattutto il Pastore tedesco) di grossa taglia e quasi sempre esemplari adulti.

Una miosite è l’infiammazione di un muscolo e può indicare la presenza di una malattia per altri organi.

La miosite masticatoria nel cane, dunque, colpisce i muscoli della bocca con serie conseguenze: difficoltà nell’apertura, dolore e problemi di masticazione.

Sono varie le cause della malattia: infezione virale, deficienza autoimmune dell’organismo e può essere trasmessa da parassiti pericolosi, quali Neospora, Toxoplasma e Hepatozoon.

I sintomi tipici

I sintomi in presenza di miosite masticatoria in fido non riguardano soltanto la sua bocca, anzi, si manifestano altri segnali da non sottovalutare e sono i seguenti:

  • Sofferenza generale;
  • Il cane è apatico;
  • Difficoltà ad aprire la bocca per mangiare e bere;
  • Impossibilità a chiudere la bocca;
  • Tonsille infiammate;
  • Febbre alta;
  • Andatura rigida;
  • Il cane sbava.

Nei casi più gravi e avanzati di miosite masticatoria nel cane, si possono avere problemi molto complessi come atrofia dei muscoli della bocca e il blocco della mandibola dell’animale.

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Fido e la sua malattia: diagnosi e cura

Per curare nel modo migliore l’animale colpito da miosite masticatoria, è importantissimo effettuare subito una corretta diagnosi. Vediamo, allora, come intervenire e qual è la cura più adatta alla condizione di fido.

La malattia nel cane
(Foto Pixabay)

In caso di tutti i sintomi sospetti sopra elencati, il consulto e l’intervento del veterinario di fiducia deve essere immediato.

Questo perché, per poter aiutare fido, è necessario intervenire il prima possibile con la diagnosi della malattia. Una diagnosi precoce, infatti, può assicurare una buona guarigione a bau.

Rivolgendosi al veterinario, sarà possibile effettuare alcuni esami fondamentali, quali gli esami delle urine, le analisi del sangue complete, il profilo biochimico e le radiografie.

Miosite masticatoria nel cane: le diverse terapie

In base alla causa precisa dell’infiammazione, si potrà decidere la cura più adeguata all’animale soggetto. Continuiamo a leggere.

Di solito, la cura per la miosite masticatoria in bau prevede una terapia di corticosteroidi da somministrare in piccole dosi per due volte al giorno, in un periodo di tempo di 20 giorni, affiancata da una terapia di elettroliti.

Oltre a questa terapia, il cane dovrà essere sottoposto ad una dieta di liquidi. Una cura del generale può durare anche per tutta la vita di fido, se fosse in una condizione troppo grave.

Ma se diagnosticata per tempo, l’animale sofferente avrà buone possibilità di sospendere le terapie e di vedere regredire totalmente la sua patologia.

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