Tra gli animali velenosi ci sono anche le farfalle: a cosa fare attenzione

Tra gli animali velenosi ci sono anche le farfalle: a cosa fare attenzione e precauzioni da adottare in caso di contatto.

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Tra gli animali velenosi ci sono anche le farfalle. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Quando pensiamo agli animali velenosi, la mente corre subito a serpenti o ragni, difficilmente a una farfalla che vola tra i fiori.

Eppure, lo sapevi che tra gli animali velenosi ci sono anche le farfalle e i loro bruchi? La realtà, dietro questi insetti è molto più sorprendente di quanto pensi. Continua a leggere e lo scoprirai!

Tra gli animali velenosi ci sono anche le farfalle: quali i rischi per l’uomo

La maggior parte delle farfalle, non è velenosa, tuttavia, alcune specie accumulano tossine fin da bruco, nutrendosi di piante particolarmente tossiche.

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Farfalla del genere Heliconius. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Per gli esseri umani, però, il rischio è praticamente trascurabile, poiché il contatto con una farfalla adulta e quasi sempre innocuo.

Ad ogni modo, gli effetti più comuni, seppur rari, possono essere lievi, come piccole reazioni allergiche (in chi è particolarmente sensibile) o disturbi digestivi (se per caso venisse ingerita, cosa che capita molto raramente).

Quali farfalle e bruchi possono essere velenosi?

Alcune specie, soprattutto, durante la fase larvale, possono rappresentare un pericolo per l’uomo a causa delle tossine o dei peli urticanti che possiedono.

In genere, è il bruco a essere più rischioso, mentre la farfalla adulta, raramente crea problemi, avendo perso gran parte dei meccanismi di difesa.

Molti bruchi, sono infatti, ricoperti da minuscoli peli o spine, collegate a ghiandole che rilasciano sostanze irritanti.

Basta un contatto con la pelle o le mucose per provocare prurito o reazioni allergiche. Nonostante ciò, esistono anche farfalle che mantengono un certo livello di tossicità.

Tra le specie di farfalle velenose abbiamo:

  • Monarca: è una farfalla tossica a causa dei glicosidi presenti nelle piante di asclepias. I suoi colori arancioni, fungono da chiaro segnale di pericolo per i predatori.
  • Heliconius: risultano tossiche sia da bruchi che da adulte, grazie ai glicosidi della Passiflora e al polline che ingeriscono. I colori vivaci e i disegni sulle ali, avvertono della loro pericolosità a chi potrebbe attaccarle.
  • Coda di rondine: conserva la tossina assunta dai bruchi che si nutrono delle piante aristolochiaceae. Anche in questo caso i suoi colori appariscenti, servono anch’essi a comunicare il pericolo ai predatori.

Quali sintomi possono causare

Le farfalle, in particolare i bruchi urticanti, possono provocare diversi fastidi nell’uomo.

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Sintomi provocati dalla tossicità delle farfalle. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Tra i sintomi più frequenti ci sono, le irritazioni della pelle, come arrossamento, prurito, sensazione di bruciore e piccole eruzioni.

Se i peli o le scaglie dovessero venire a contatto con gli occhi, possono causare lacrimazione e rossore, mentre l’inalazione può portare a tosse, starnuti e irritazione della gola.

In caso di ingestione accidentale, possono comparire nausee o mal di stomaco e nelle persone più sensibili è possibile che si manifestino reazioni allergiche più intense.

Precauzioni da adottare

Prima di tutto, è meglio evitare di toccare insetti che sembrano strani o dai colori molto vivaci, soprattutto se hanno peli o setole.

Se chi per lavoro o necessità deve manipolarle, dovrebbe sempre usare guanti protettivi e quando possibile strumenti, come pinzetti o piccole contenitori.

La regola d’oro, è osservare senza disturbare, non spostare i bruchi e non raccogliere le farfalle a mani nude.

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Se capita di venire a contatto per sbaglio, è importante lavare subito la zona con acqua e sapone, senza strofinare ma rimuovendo eventuali peli con del nastro adesivo.

In presenza di irritazioni più forti o se si verificano problemi agli occhi o alla respirazione, è opportuna rivolgersi tempestivamente ad un medico.

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