Che cosa si intende con borsellini delle sirene? Si trovano spesso in spiaggia e sono facilmente riconoscibili: ecco di che cosa si tratta.

La natura, nella sua multiforme bellezza, sorprende sempre chi ha la capacità e la pazienza di guardare il mondo davanti a sé. Spesso è sufficiente uscire in un giardino o osservare le piante su un balcone di un palazzo per fare scoperte mai prima immaginate. Altre volte una passeggiata al mare è in grado di rivelare l’esistenza di forme di vita mai osservate prima. È questo il caso di una specie animale davvero particolare, il cui aspetto potrebbe erroneamente far pensare che non si tratti di un essere vivente ma di una semplice alga. Chiamati comunemente “borsellini delle sirene“, questi “sacchetti” neri sono diffusi sul bagnasciuga. Ecco di che cosa si tratta.
Che cosa sono i borsellini delle sirene: informazioni e curiosità su queste forme di vita simili ad alghe e comuni sulla riva
Hanno l’aspetto di un’alga, la forma approssimativamente rettangolare e una sorta di antenne o zampette ai quattro angoli. Il loro nome è “borsellino delle sirene”. Questa forma di vita, comunemente chiamata “borsellino delle sirene” (dall’inglese “mermaid’s purse“), si contraddistingue per l’aspetto di una sacca dalla forma rettangolare oppure a ovale dai cui vertici si prolungano delle appendici più o meno lunghe. Il colore dei borsellini delle sirene, conosciuti anche come “borsette di Venere”, varia dal marroncino chiaro al nero scuro. A volte sono lucidi e lisci, altre striati e opachi.

Simili a delle alghe, questi borsellini sono in realtà le sacche o teche ovigere di alcuni pesci cartilaginei (condroitti) come razze e squali. Come spiega la Marine Conservation Society, la maggior parte delle specie di pesci dei fondali è ovovivipara, ovvero partorisce una prole viva che si sviluppa nei dotti riproduttivi femminili.
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In alcune specie, invece, i piccoli si trovano all’interno delle teche ovigere. I borsellini delle sirene che si trovano in spiaggia sono proprio gli involucri rigidi ed elastici in collagene a protezione delle uova, deposti dopo la fecondazione, all’interno delle quali si sviluppa l’embrione. Il periodo di crescita varia da alcuni mesi a oltre un anno a seconda della specie. Normalmente c’è un solo embrione, ma le sacche ovigere delle grandi razze possono contenerne fino a sette.

Le sacche dalla forma squadrata appartengono alle razze, mentre quelle a forma ovale sono degli squali. Le teche vengono deposte sul substrato ricco di rocce, coralli, piante e alghe marine. Grazie alle appendici agli angoli della sacca le teche possono restare agganciate senza venire trascinate via dalle correnti. Dopo la deposizione i borsellini delle sirene vengono lasciati al proprio destino dalle madri. La schiusa sarà favorita dall’apertura di fessure che permettono l’entrata dell’acqua marina e lo scambio, fino alla fuoriuscita della razza o dello squalo.
Che cosa fare quando si trovano i borsellini delle sirene sulla riva del mare
Le sacche dalla forma squadrata appartengono alle razze, mentre quelle a forma ovale sono degli squali. Le teche vengono deposte sul substrato ricco di rocce, coralli, piante e alghe marine. Grazie alle appendici agli angoli della sacca le teche possono restare agganciate senza venire trascinate via dalle correnti.

Le mareggiate rappresentano la maggiore fonte di pericolo per queste forme di vita. I borsellini che si trovano sulle spiagge italiane appartengono, nella maggioranza dei casi, alla razza stellata (nome scientifico di Raja asterias), alla razza quattrocchi (Raja miraletus) e alla razza chiodata (Raja clavata) e allo squalo gattuccio boccanera (Scyliorhinus canicula). La mortalità è elevatissima, proprio per questo ne vengono depositate in numero considerevole. Quando vengono avvistati sulla riva, dovrebbero essere rimessi in acqua oppure essere lasciati dove sono perché la risacca li riporterà in mare. La risacca è infatti in grado di riportarli in mare dove potranno continuare il proprio sviluppo, fino alla schiusa.
Altre forme di vita insolite sulle spiagge italiane
I borsellini delle sirene non sono le uniche forme di vita diffuse sulle rive delle spiagge italiane a destare curiosità per il loro aspetto. Un altro caso emblematico è quello dei nastri di sabbia. Queste specie viventi somiglianti a pezzetti di plastica sono diffuse lungo le spiagge delle coste del Mediterraneo. Con il nome “nastri di sabbia” si indicano le uova di “natica” o Neverita Josephina. La Neverita è un mollusco che depone le uova in primavera, tra aprile e giugno. I molluschi (nome scientifico di Mollusca Cuvier, 1797) costituiscono il secondo phylum del regno animale per numero di specie dopo gli artropodi, con 85 844 specie note. Alla classe della Neverita Josephina appartengono anche le cozze, le lumachine di mare e le vongole.
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Queste strutture nastriformi se prese con delicatezza e messe controluce permettono di notare le uova embrionali. Il nastro protegge le uova fino al momento della schiusa, che avviene in estate. Quando si trovano questi gusci sulla spiaggia si consiglia dunque di non prenderli in mano, per evitare di danneggiare involontariamente le uova e compromettere la nascita di nuove forme di vita.
Conservare e tutelare forme di vita come quelle descritte è importantissimo per l’equilibrio degli ecosistemi marini. Sfortunatamente, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e i pesci come gli squali sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2 secondo recenti studi porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo motivo assume grandissima importanza la salvaguardia degli oceani e del Pianeta. (di Elisabetta Guglielmi)