Le differenze tra gatto intero e gatto castrato: vantaggi e svantaggi della castrazione

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By Antonio Scaramozza

Gatti

Quali sono le differenze tra un gatto ed intero ed uno castrato? Quali i vantaggi e gli svantaggi legati alla sterilizzazione?

Le differenze tra gatto intero e gatto castrato
(Foto Adobe Stock)

Castrare il proprio amico a quattro zampe è la scelta giusta? Non tutti la pensano allo stesso modo. Per farvi davvero un’idea e capire davvero qual è la cosa migliore per il vostro gatto, è necessario informarsi su quelle che sono le differenze tra un animale intero ed uno castrato, confrontando i relativi vantaggi e svantaggi.

Pro e contro della castrazione: le differenze tra gatto intero e gatto castrato

É piuttosto improbabile che chi abbia animali domestici da molti anni, o comunque abbia esperienza in materia, abbia dubbi sul fatto se far castrare o meno il proprio pelosetto.

Il gatto Frito (Foto Instagram)
(Foto Instagram)

Se non rientrate in questa categoria, non vi preoccupate; è naturale per chi sia alle prime armi avere le idee confuse o non conoscere un argomento. Certo, capire quelle che sono le differenze tra un gatto castrato ed uno intero può aiutare notevolmente.

Occorre anteporre alle proprie valutazioni un concetto fondamentale: il benessere dell’animale è la cosa più importante.

Ecco quali sono le principali cose da conoscere:

  • Malattie sessualmente trasmissibili: il gatto intero è molto più esposto a questo rischio rispetto a quello castrato. In particolar modo laddove abbia l’accesso all’esterno, e venga in contatto con animali randagi. Tra le malattia trasmissibili con l’accoppiamento si annoverano anche la FIV e la FeLV;
  • Fughe ed assenze: all’amore, si sa, non si comanda. Purtroppo un’altra delle differenze tra il gatto intero e quello castrato è la tendenza del primo, quando è in amore, a fuggire ed assentarsi per più giorni, con tutti i pericoli che ne conseguono: dalle malattie suddette, ai pericoli della strada, ai pericoli derivanti dagli scontri con altri gatti;
  • Possibilità di sviluppare tumori: la castrazione diminuisce notevolmente le possibilità che il gatto sviluppi tumori agli organi coinvolti nel processo di riproduzione. Secondo alcuni studi recenti, tuttavia, anche il gatto castrato sarebbe più soggetto all’insorgenza di altre tipologie di cancro;
  • Aumento di peso: talvolta il gatto castrato tende ad ingrassare. Non è una conseguenza automatica dell’operazione; alcune razze sono più predisposte all’aumento di peso, e molto dipende dalle abitudini del nostro amico a quattro zampe. Per fortuna è un elemento sul quale è possibile intervenire al fine di scongiurare l’obesità nel gatto.

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Questioni etiche: i diritti degli animali

Uno degli argomenti preferiti di coloro che si schierano contro la  castrazione è il diritto del gatto a riprodursi; l’animale avrebbe un vero e proprio diritto ad accoppiarsi, che non gli possiamo negare.

Il micio e i suoi baffi
(Foto Unsplash)

La questione è piuttosto complessa, e va valutata nel quadro complessivo delle circostanze concrete legate all’operazione, e dunque ai vantaggi e agli svantaggi che ne conseguono. Certo, i cuccioli nati da gatti di proprietà non dovrebbero correre il pericolo di non trovare famiglia.

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Tuttavia non si può considerare il quadro attuale, che è quello di un Paese in cui i numeri dei randagi sono ancora troppo alti; randagi che potrebbero essere adottati, dando precedenza alla loro sofferenza.

Ma la questione non può limitarsi a questo aspetto. L’animale è un essere vivente, di cui va tutelata l’integrità psicofisica. E, come detto, le nostre valutazioni devono essere sempre posposte al benessere del gatto, che va messo sempre e comunque al primo posto.

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A. S.

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