Il gatto nell’anagrafe degli animali d’affezione in Toscana: la disciplina regionale

Foto dell'autore

By Antonio Scaramozza

Gatti

L’iscrizione del gatto nel registro dell’Anagrafe degli animali d’affezione della Toscana è obbligatoria? Cosa dice la legge regionale?

Il gatto nell'anagrafe degli animali d'affezione in Toscana
(Foto Adobe Stock)

Il gatto, insieme al cane, è l’animale d’affezione più amato nel nostro Paese. Eppure da un punto di vista legislativo non gode della stessa identica tutela. Almeno non in tutte le Regioni. Nella maggior parte di esse, infatti, non è obbligatorio microchippare il felino. La legge regionale Toscana impone l’iscrizione del gatto nel registro dell’Anagrafe degli animali d’affezione?

L’importanza del microchip

Nel nostro ordinamento giuridico la normativa di riferimento in materia di animali d’affezione è la L. 281 del 1991 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo), che obbliga chi possiede un cane ad iscriverlo nel registro dell’Anagrafe canina.

Il gatto nell'anagrafe degli animali d'affezione in Sardegna
(Foto Adobe Stock)

Lo stesso non avviene con il gatto, almeno nella maggior parte delle Regioni.

Colpa di un pregiudizio fortemente radicato nella società, che evidentemente lo stesso Legislatore ha finito per fare proprio: il felino è considerato come un animale indipendente, sempre in grado di cavarsela, ed è finito per essere bollato quale animale d’affezione sì, ma libero di vivere…libero.

Ma la sorte dei randagi è ben conosciuta. Fatto sta che non è obbligatorio identificare il proprio amico a quattro zampe, nonostante l’enorme utilità che va riconosciuto al microchip.

Come noto, questo è un dispositivo elettronico, inoculato sulla pelle dell’animale, contrassegnato da un codice di 15 cifre associato univocamente all’animale (e al suo compagno umano).

Uno strumento che aumenta notevolmente le probabilità di ritrovare il gatto smarrito, dando modo al soccorritore di risalire all’identità della persona che se ne prende cura.

Senza contare che è una misura molto utile nella lotta al reato di abbandono di animali per identificare il colpevole (seppur appaia improbabile, nell’attuale contesto normativo e culturale, che chi proceda volontariamente all’iscrizione del felino nella relativa anagrafe possa poi soltanto pensare di abbandonarlo).

Potrebbe interessarti anche: Il gatto nell’anagrafe degli animali d’affezione in Valle d’Aosta: la disciplina regionale

Il gatto nell’Anagrafe Toscana: il microchip è obbligatorio?

Insomma, il microchip presenta diversi vantaggi, nessuna particolare controindicazione, ed ha un costo contenuto; eppure sono ancora troppo pochi i felini registrati. Ma in Toscana è obbligatoria l’iscrizione del gatto nell’Anagrafe degli animali d’affezione?

Il gatto nell'anagrafe degli animali d'affezione nelle Marche
(Foto Adobe Stock)

La risposta, purtroppo, è negativa. La registrazione avviene su base volontaria, che per le ragioni suddette sarebbe comunque auspicabile. Ma alcun obbligo è imposto in capo ai proprietari dei felini. Essi sono tenuti ad iscrivere il proprio amico a quattro zampe solo se già muniti di microchip.

Potrebbe interessarti anche: Documenti del gatto: tutto ciò che occorre sapere per essere in regola con la legge

Similmente a quanto avviene con il cane, l’inoculazione del microchip e l’iscrizione del registro dell’Anagrafe degli animali d’affezione avviene coevamente; per l’operazione è sufficiente rivolgersi al proprio veterinario di fiducia.

Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.

Antonio Scaramozza

Impostazioni privacy