Perché il gatto ha i baffi? A cosa servono le vibrisse del felino

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By Raffaella Lauretta

Curiosita, Gatti

Perché il gatto ha i baffi: più che semplici peli, sono organi sensoriali unici. Vediamo a cosa servono i come li usa nella vita quotidiana.

i baffi dei gatti
Perché il gatto hai i baffi. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

I baffi del gatto o vibrisse, sono organi sensoriali straordinari che svolgono un ruolo fondamentale nella vita di questo felino.

Vanno ben oltre la loro apparente semplicità svolgendo un ruolo indispensabile nel fornire informazioni vitali al gatto.

In questo articolo, conosceremo la straordinaria funzione di questi adattamenti evolutivi, vedremo come il gatto utilizza i baffi, in tanti modi sorprendenti, per comprendere il mondo che lo circonda. Vediamo quindi perché il gatto ha i baffi.

Perché il gatto ha i baffi

I baffi del gatto, ovvero le vibrisse, sono organi sensoriali complessi costituiti da cheratina la stessa sostanza che compone le unghie.

Vibrisse del gatto
Il gatto e i suoi vibrisse. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Sono più spessi e rigidi dei peli normali e inserite in follicoli piliferi profondi che contengono terminazioni nervose.

Le vibrisse del felino, sono disposte in modo simmetrico sul muso sulle guance sul mento e sulle zampe anteriori.

Ogni gatto ha circa 24 vibrisse che sono lunghe quanto la larghezza del suo corpo, grazie alle loro straordinarie capacità i baffi permettono al gatto di muoversi in sicurezza, cacciare le prede e comunicare con altri gatti.

In caso di lesioni o taglio, le vibrisse ricrescono, ma è importante evitare di tagliarle o di danneggiarle, in quanto potrebbero compromettere la capacità del gatto di muoversi e cacciare in sicurezza.

Vediamo quindi nello specifico, perché il gatto ha i baffi, come e quando li utilizza.

Movimento

I baffi del gatto, aiutano il felino a muoversi e a orientarsi nell’ambiente circostante. Ad esempio possono:

  • aiutarlo a evitare gli ostacoli: quando il gatto si avvicina a un ostacolo, i suoi baffi si piegano e inviano un segnale al cervello. Il gatto, può quindi fermarsi o cambiare direzione per evitare di urtare l’ostacolo;
  • muoversi in spazi ristretti: le vibrisse, aiutano il felino a capire quanto è largo un passaggio o un foro, ciò permette al gatto di muoversi in sicurezza anche in spazi ridotti. Le vibrisse fungono da veri e propri strumenti tattili, aiutando il gatto a calcolare con precisione la larghezza di un passaggio, a evitare oggetti o a stabilizzarsi durante i movimenti.

Caccia

Si tratta di strumenti essenziali per la caccia, che grazie alle loro straordinarie capacità,  permettono al gatto di catturare le prede con maggiore successo.

gatto e topo
Gatto che da la caccia al topo. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Le vibrisse, sono molto sensibili alle vibrazioni dell’aria e possono rilevare anche il movimento più impercettibile di una preda.

In questo modo, il gatto può identificare la presenza di una preda anche se nascosta o difficile da vedere.

Inoltre, le vibrisse aiutano il gatto a capire la distanza tra sé e la preda. Quando il gatto si avvicina alla preda, i suoi baffi si piegheranno gradualmente.

La quantità di piegature delle vibrisse, indicano al gatto quanto è vicina la sua preda. In questo modo, il gatto può avvicinarsi alla preda in maniera silenziosa e precisa, senza essere rilevato.

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Comunicazione

Le vibrisse del gatto non servono solo per esplorare il mondo intorno, ma aiutano anche a comunicare come si sente.

I baffi del gatto, non sono solo sensibili al tocco, ma sono fungono anche da segnali visivi che ci dicono cosa prova il gatto.

Guardando come sono posizionati e muovono i baffi, possiamo capire meglio come si sente il felino in quel momento.

Quando un gatto è rilassato, le vibrisse del gatto sono distese ai lati. In situazioni stressanti, invece potrebbe spingerli in avanti in modo più evidente.

Se è felice o emozionato, potrebbe tirarli un po’ indietro contro la testa. Questi peli speciali, possono mostrarci quindi, se il gatto è tranquillo, felice o forse un po’ spaventato.

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