Radioterapia nel gatto, che cos’è? Possibili rischi per Micio

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By Stefano

Salute dei Gatti

Esistono cure contro il tumore anche per gli animali. Che cos’è la radioterapia nel gatto e quali i possibili rischi per Micio?

Radioterapia nel gatto
(Foto da Pixabay)

Il gatto è a tutti gli effetti un componente della nostra famiglia e venire a sapere che soffre di una patologia ci rende tristi. A volte la malattia può essere subdola e richiedere cure invasive, come nel caso di un tumore. Fortunatamente oggi anche per i nostri animali la medicina ha fatto passi da gigante. Il veterinario potrebbe dirci che è necessario che il Micio si sottoponga a radioterapia, ma quali potrebbero essere i rischi per il nostro gatto?

Che cos’è la radioterapia?

Purtroppo sappiamo che non tutti i tumori si risolvono con un intervento chirurgico, a volte occorre una terapia aggiuntiva e/o diversa.

Gatto
(Foto da Adobe Stock)

Il problema di non riuscire sempre a trovare una cura per il tumore risiede nel fatto che la cellula tumorale è una cellula impazzita, non segue più nessuna regola base della biologia.

Di norma, quando all’interno dell’organismo una cellula si rende conto di non riuscire più a soddisfare le sue funzioni, si suicida lasciando spazio alle nuove (apoptosi).

Beh, in una neoplasia questo non accade: la cellula continua a duplicarsi all’infinito, intacca le cellule circostanti ed innesca una catena di malfunzionamenti.

Quando cellule malate migrano in tessuti lontani dall’origine del tumore, ecco che altre parti del corpo ne vengono colonizzate: sono le metastasi ed il corpo potrebbe arrivare ad esserne invaso.

Va da sé che un conto è diagnosticare la neoplasia agli esordi ed un conto è accorgersi tardi che il nostro gatto ha un tumore.

Per alcuni tipi di cancro nel gatto è indicata la radioterapia, soprattutto contro tumori metabolici o cellulari.

Si usano delle radiazioni per colpire la zona in cui si è sviluppato il tumore: viene colpito il DNA della cellula neoplastica e l’obiettivo è quello di condannarla a morte.

Chi esegue la radioterapia si premura di andare a preservare i tessuti adiacenti: la terapia è tanto più efficace quando raggiunge lo scopo di colpire solo le cellule malate.

Le radiazioni possono essere, in base alla loro intensità:

  • ionizzanti: hanno la capacità di alterare in maniera irreversibile il DNA della cellula tumorale;
  • non ionizzanti, con un’energia più bassa e compresa tra 2 e 10V.

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Come agiscono le radiazioni?

Abbiamo detto che l’obiettivo della radioterapia è danneggiare le cellule tumorali a tal punto da causarne la morte, ma in che modo?

Radioterapia
(Foto da Pixabay)

Le radiazioni agiscono sulla cellula neoplastica attraverso:

  • Un meccanismo diretto: è direttamente la loro energia a causare il danno mortale;
  • Un meccanismo indiretto: le radiazioni producono radicali liberi i quali, solo successivamente, innescano una serie di reazioni chimiche che portano di conseguenza il tessuto cellulare a morire.

Perché il danno al suo DNA porti la cellula all’apoptosi, è necessario che sulla sua superficie ci sia la proteina p53: qualora non ci fosse o fosse espressa in maniera insufficiente la radioterapia non farebbe effetto.

La radioterapia viene utilizzata nel gatto per regredire il tumore come:

  • Scelta di cura primaria: ci sono casi in cui non è possibile eseguire un’asportazione chirurgica e questa è l’unica strada;
  • Scelta di cura pre operatoria: serve a far ridurre le dimensioni della neoplasia prima di asportarla;
  • Scelta di cura post operatoria: serve a minimizzare il rischio che qualche cellula maligna sopravvissuta all’operazione possa innescare di nuovo il suo processo di riproduzione all’infinito;
  • Scelta di cura momentanea: serve a minimizzare, nell’intento di annullarli, i sintomi della malattia. Ma è una terapia palliativa e non è in grado di frenare in alcun modo la malattia stessa.

Le radiazioni che vanno a colpire la cellula tumorale hanno come sorgente:

  • Una fonte esterna: è il caso della teleterapia, attraverso l’uso di raggi X a bassa energia (ortovoltaggio) o di raggi X ad alta energia (megavoltaggio);
  • Applicazione temporanea di una sostanza radioattiva, che fa da fonte, direttamente nel tumore del gatto;
  • Somministrazione per endovena della sostanza radioattiva.

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Possibili rischi e consigli utili

Come tutte le cure, purtroppo, anche la radioterapia ha sì i suoi effetti benefici ma non mancano gli effetti collaterali per il paziente.

Gatto malato
(Foto da Pixabay)

Durante il trattamento gli animali vengono sedati perché stiano ben fermi: in questo modo  si cerca di schermare il più possibile dalle radiazioni il tessuto sano.

Uno dei rischi per il nostro Micio, infatti, è proprio il fatto che le radiazioni colpiscano non solo il tumore nel gatto ma anche i tessuti sani circostanti.

Quando è possibile, si preferisce scegliere la radioterapia al posto di un intervento chirurgico, magari per cercare di salvare il gatto da un’amputazione.

Bisogna fare attenzione anche nella scelta della radioterapia palliativa: per evitare un dolore cronico nel gatto magari si rischiano altri danni peggiori.

È sempre importante che gli effetti collaterali di una cura siano inferiori ai suoi benefici e che si tratti di una terapia indolore per il gatto.

Senza dubbio l’animale si sente debilitato e con poche forze: perché attraversi al meglio questo duro periodo deve poter vivere il più possibile in un ambiente sereno e privo di stress per il gatto.

Non sarà difficile che soffra di inappetenza e possa essere scontroso: sebbene ogni terapia è volta a migliorare la qualità della vita dell’animale, purtroppo alcuni effetti avversi non si possono evitare.

A volte l’animale può arrivare a non voler mangiare ma in questo caso occorre stimolare a mangiare il gatto perché non rischi l’anoressia.

Gli effetti collaterali più comuni nel gatto dovuti alla radioterapia sono:

  • Disturbi gastrointestinali;
  • Vomito;
  • Zona del corpo irradiata arrossata: la pelle tende ad assottigliarsi ed a volte il gatto potrebbe avere delle ferite dovute alla forte desquamazione della cute;
  • Problemi di equilibrio;
  • Problemi alla vista, qualora l’irradiazione fosse stata concentrata alla testa;
  • Ulteriore insorgenza di tumore: è raro ma potrebbe verificare in seguito a ripetute radioterapie, soprattutto quando i primi cicli non attecchiscono.

Ad ogni modo è proprio quando il nostro animale sta male che ha bisogno più di noi: seguire ogni indicazione del veterinario e coccolare in ogni modo il gatto è quello che possiamo fare per contraccambiare il suo amore per noi.

S. A.

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