Zampe incastrate e difficoltà di respiro: i gravi danni dell’inquinamento -FOTO

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By Benedicta Felice

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Animali selvatici a rischio, la causa risiede nell’abbandono sconsiderato di guanti e mascherine non smaltiti correttamente

Mascherine in primo piano (Foto Pixabay)
Mascherine in primo piano (Foto Pixabay)

 

 

L’inciviltà e la totale incapacità di rispettare le regole conduce a risultati nocivi, non solo per noi stessi, ma anche per i nostri amici animali. Uno studio realizzato da scienziati portoghesi e canadesi ha messo in luce il pericolo al quale vanno incontro gli animali selvatici. La presenza si guanti e mascherine lasciati per strada, sulle spiagge o nei boschi, oltre a danneggiare gli animali, provoca un impatto ambientale molto serio da non trascurare. Ecco di cosa si tratta…

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Animali selvatici a rischio, la causa risiede nella presenza dei DPI ovunque

L'immagine del disastro ambientale (Foto Twitter)
L’immagine del disastro ambientale (Foto Twitter)

I dispositivi di protezione medici si rivelano delle vere gabbie mortali per gli animali che li incontrano. Purtroppo, diverse sono state le vittime dell’incuranza e negligenza umana. Una delle prime vittime è stato un uccello purtroppo soffocato a causa di una mascherina. E’ accaduto nella British Columbia canadese e ad esso ne sono seguiti altri. Uno tra questi è stato un gabbiano che però ha avuto una sorte diversa dal povero amico. Il volatile era rimasto incastrato in una mascherina chirurgica monouso con gli elastici attorno alle zampette. Gli elastici impedivano al volatile di muoversi e la situazione sarebbe di certo peggiorata senza il prezioso aiuto dei volontari. Fortunatamente infatti, è stato avvistato da alcuni membri di una concessionaria che lo hanno visto sul bordo della strada.

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Il volatile presentava evidenti difficoltà nel camminare e nello spiccare il volo. E’ accaduto nel Regno Unito, precisamente a Chelmsford, nell’Essex. La vicenda avrebbe potuto concludersi nel peggiore dei modi, se non fosse stato tempestivo l’intervento dei volontari della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA).  Gli autori del ritrovamento hanno trasportato il volatile nel centro di recupero denominato South Essex Wildlife dove i membri lo hanno prontamente liberato. “Si sta riprendendo gradualmente e viene tenuto sotto controllo da vicino. E’ stato inserito in una voliera insieme ad altri gabbiani ma appena staranno bene, saranno tutti lasciati liberi” ha affermato un membro dell’organizzazione.

Una sorte amara 

Mascherine e guanti in fila (Foto Twitter)
Mascherine e guanti in fila (Foto Twitter)

Purtroppo, non tutti gli animali hanno avuto la fortuna di essere stati curati. Molti di essi sono morti e non è bastato neanche l’avviso di multe molto salate per chi infrange le regole. Al riguardo, il rapporto fornito dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale stima che, per la fine dell’anno, l’abbandono dei DPI provocherebbe tonnellate di rifiuti.

Al fine di sensibilizzare le persone sull’argomento, così delicato, l’associazione Marevivo Onlus, in collaborazione con l’organizzazione francese Opèration Mer Prope hanno pubblicato le foto e i video che testimoniano la terribile situazione.

 

Per ridurre il problema e per salvare la vita degli animali, c’è solo un rimedio da adottare: smaltire in modo corretto mascherine e guanti.

Solo così, potremo aiutare il Pianeta e contrastare la pandemia.

Benedicta Felice

 

 

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