Il riscatto dei cani Rosie ed Henry: dedicano la loro vita alla pet therapy

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By Redazione

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I due cani, Rosie ed Henry hanno una nuova vita: salvati dal commercio di carne in Cina, oggi, si dedicano alla pet therapy.

La storia di Henry e Rosie
Cani da allevamento stipati nelle gabbie (Facebook – @HummaneSocietyInternational)

Era il 2018 quando, durante il festival di carne di Yulin, Rosie, è stata tratta in salvo, insieme ad altri centotrentacinque cani, spaventati e indifesi, destinati a diventare carne da macello. Purtroppo l’arrivo dei giorni più caldi, in questi paesi, vedono tradizionalmente un aumento della preparazione di piatti a base di carne di cane. Henry è stato invece salvato dal suo destino nel 2017, in Corea del Sud, paese che possiede allevamenti intensivi di cani per consumo umano. La loro tragica storia si è volta a lieto fine quando entrambi hanno trovato una vera casa, e iniziato a dedicare la loro vita ad aiutare il prossimo.

Rosie ed Henry, i due cani che hanno avuto la possibilità di una nuova vita

Pet therapy: la nuova vita di Henry e Rosie
Cane da allevamento salvato dai volontari (Facebook – @HumaneSocietyInternational)

Quando Rosie è arrivata nel Regno Unito ha mostrato da subito un carattere docile e affabile, una vera e propria stranezza considerato il suo precedente vissuto, che però non ha scoraggiato la nuova padrona Kristen, che ha subito deciso di iscrivere la cucciola in un programma per cani da pet therapy.

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In Cina, in Corea del Sud e nelle altre zone che alimentano questo mercato, non è raro che i cani finiti in allevamento siano ex animali domestici abbandonati o addirittura, più di frequente, rubati, insieme ai randagi sottratti dalle strade. L’unico modo per tentare di salvare questi cuccioli prima del compiersi del loro tragico destino è intercettare i camion che li trasportano negli allevamenti, ed è proprio coì che Rosie è stata salvata.

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Chi possiede questi allevamenti spesso non possiede i documenti necessari per il traffico di animali vivi, per questo è vitale intercettarli, prima che arrivino nell’allevamento, così da sperare che il proprietario, per evitare il coinvolgimento della polizia, rilasci i cuccioli alle organizzazioni benefiche che si occupano di questi salvataggi.

Rosie è stata probabilmente rubata, come il resto dei suoi compagni di viaggio, trasportata in una piccolissima gabbia per centinaia di chilometri, fino ad arrivare al macello al quale era stata destinata: per fortuna il suo viaggio ha cambiato direzione, portandola a diventare una cagnolina da pet therapy.

Oggi Rosie lavora in una scuola, dove aiuta gli studenti come riduttore dello stress. Come racconta la sua nuova padrona il suo naturale temperamento docile la porta ad essere viziata e adorata da tutti, vivendo una nuova vita piena e felice.

Il suo “collega” golden retriever Henry è stato salvato da associazioni che fortunatamente, sempre più frequentemente, si occupano di affiancare gli allevatori che decidono di abbandonare questo insano mercato, prendendo in custodia i cuccioli e sovvenzionando nei primi periodi i lavoratori, che spostano il loro interesse in attività più umane quali coltivazioni di peperoncini, firmando un contratto vincolante che gli impedisca di ritornare all’allevamento canino.

Oggi Henry vive a Brighton, dove con il suo padrone fa regolarmente visita ad una casa di riposo locale in cui anche lui è amato da tutti i suoi residenti, e contribuisce con la sua gentilezza a migliorare le giornate degli anziani, dimostrando un temperamento naturale per svolgere al meglio questo lavoro, in cui, queste persone, grazie al suo sguardo dolce e alla morbida pelliccia, ricordano i loro vecchi cuccioli o più semplicemente si abbandonano al legame emotivo che scatta immediatamente quando Henry entra nella stanza.

Fortunatamente quelli di Rosie ed Henry sono episodi che via via dovrebbero, grazie alle nuove leggi, diventare sempre di più isolati: la maggioranza della popolazione coreana e cinese, si dice disgustata ed inorridita al pensiero di consumare carene proveniente da questi allevamenti, pur avendone spesso consumato in passato. Circa l’ottanta percento della popolazione è contraria, e nel 2020 è stato legalmente dichiarato che i cani siano animali da compagnia e non bestiame da macello, con la speranza che questo mercato sia prossimo al concludersi. (Beatrice Croce) 

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