Il contatto con la pianta poteva essere fatale: cane va in shock anafilattico

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By Mariano Orlacchio

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La proprietaria di un cane è rimasta sconvolta quando dopo la solita passeggiata odierna ha visto tornare il suo amatissimo cane in condizioni pessime. Il suo muso era gonfissimo e la ragazza non capiva cosa gli stesse succedendo.

Hector il cane prima che venisse a contatto con la pianta tossica che gli ha provocato un serissimo shock anafilattico
Hector il cane prima che venisse a contatto con la pianta tossica che gli ha provocato un serissimo shock anafilattico (foto Facebook)

La ragazza  di nome Emma Ferrier ha voluto avvisare tutti i proprietari di animali domestici del pericolo incombente, sembra infatti che il piccolo cucciolo di nome Hector di circa 2 anni sia venuto in contatto durante l’odierna passeggiata con una pianta che gli ha provocato una gravissima allergia portando il piccolo a gonfiarsi enormemente e causando uno shock anafilattico che poteva costargli la vita.

Lo shock anafilattico del cane

Hector il cane andato in shock anafilattico dopo il contatto con la pianta
Hector il cane andato in shock anafilattico dopo il contatto con la pianta

Hector il Cocker Spaniel di 2 anni stava passeggiando con la sua proprietaria Emma Ferrier e il suo patrigno in un parco a Prestonpans quando il cucciolo si è allontanato per entrare nell’erba alta.

Probabilmente quello è il momento in cui è entrato in contatto con la pianta che gli ha provocato la tremenda reazione allergica che ha fatto si che il suo muso diventasse il doppio delle dimensioni normali .

Immediatamente la ragazza ha portato il piccolo da un veterinario dove Hector per 5 ore ha combattuto per la sua vita, per oltre 5 ore infatti i veterinari hanno prestato le migliori cure al piccolo cagnolino.

Secondo quanto riportato dal Daily mail la ragazza avrebbe infatti raccontato lo svolgimento della vicenda asserendo:

“Hector stava facendo una passeggiata con il mio patrigno proprio vicino al Seton Sands Holiday Park a Port Seton quando, come al solito, è corso a capofitto nell’erba alta in un campo”.

“È stato lì in innumerevoli occasioni, ma questa volta è stato molto diverso. Non appena uscì, non aveva l’aspetto giusto e si stava mordendo e grattano furiosamente la faccia”.

“Dopo pochi minuti la sua faccia era quasi il doppio della sua dimensione normale ed è andato in shock anafilattico e ha trascorso tutto il pomeriggio dai veterinari con una flebo”.

“Il mio patrigno era un po’ preso dal panico, ma fortunatamente ha portato Hector da un veterinario nella vicina Tranent, dove hanno detto che è sicuramente entrato in contatto con qualcosa di tossico”.

“È difficile individuare la vera causa, ma sono stato sul campo per dare un’occhiata e c’è molto Giant Hogweed lì dentro”.

“Fortunatamente abbiamo portato Hector dai veterinari in tempo e ora si sta riprendendo dal suo calvario a casa con farmaci antistaminici”.

“Spero solo che altri proprietari di cani, non solo in quest’area, stiano attenti a evitare che i loro animali domestici entrino in contatto con quella pianta in quanto potrebbe rivelarsi fatale se non trattata immediatamente”.

La Giant Hogweed è una pianta tossica per gli animale e l’essere umano

Giant Hogweed (Foto Pixabay)
Giant Hogweed (Foto Pixabay)

La Giant Hogweed inizialmente è stata diffusa in Europa come pianta ornamentale all’intero di giardini privati, ma è una pianta infestante che è riuscita a inselvatichirsi arrivando vicino ai fiumi e arrivando anche in Italia.

Attualmente si trova in Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria solo nella parte settentrionale della Lombardia e secondo uno dei siti più utilizzati per la ricerca di informazioni si troverebbe anche in Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Questa pianta può arrivare fino a 1,5 metri di altezza e nel Regno Unito si è diffusa in modo incontrollato arrivando fino alla Scozia. Questa pianta è estremamente tossica non solo per gli animali ma anche per gli esseri umani, il contatto con la pelle infatti causa delle orribili escoriazioni simili a delle  ustioni.

Il cane ora fortunatamente sta bene ma ogni anno vengono registrati moltissimi casi di persone animali e bambini che subiscono lesioni dovute al contatto con questa pianta.

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Mariano Orlacchio

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