I cuccioli sono ancora lì, anche dopo l’uccisione della loro mamma che non tornerà mai più

Non tornerà mai più da loro ma questo ancora non lo sanno e continuano ad aspettarla: i tre cuccioli dell’orsa abbattuta perché ha ucciso un motociclista italiano.

Omar Farang Zin e un orso
I tre cuccioli dell’orsa abbattuta aspettano il suo ritorno: una foto di Omar Farang Zing (Screenshot Foto Facebook@omarfarangzin-amoreaquattrozampe.it)

Una storia molto trista da ogni punto di vista: la morte di un uomo, l’abbattimento dell’animale responsabile della sua fine e tre cuccioli rimasti orfani di madre, che continuano ad aspettare il suo ritorno, ignari di tutto. Questi sono i tre aspetti della vicenda: i tre cuccioli dell’orsa abbattuta dopo aver ucciso un motociclista italiano in Romania la aspettano e sul loro destino ci sono ancora mille dubbi. La diatriba sulla loro destinazione è ancora aperta.

I tre cuccioli dell’orsa abbattuta aspettano il suo ritorno: ecco perché non tornerà mai più da loro

Come si fa a dire a dei figli che un genitore non tornerà più da loro perché è stato ammazzato? La difficoltà è la medesima quando ad aspettare la mamma sono tre cuccioli di orsa, abbattuta per aver ucciso il motociclista italiano Omar Farang Zin (soprannome che lui stesso si era dato in omaggio alla lingua della Thailandia, il luogo che gli aveva rubato il cuore) in Romania, appassionato di moto lucano di 48 anni, nella zona di Arefu, presso la diga di Vidraru.

orsa ripresa nel vfideo
I tre cuccioli dell’orsa abbattuta aspettano il suo ritorno: l’immagine dell’orsa prima dell’aggressione, mentre si avvicina all’uomo (Screenshot Foto Facebook@omarfarangzin-amoreaquattrozampe.it)

L’uomo era in compagnia di altri piloti su due ruote e, durante una visita al paesaggio, aveva pensato di fermarsi per fotografare l’orsa: sul suo cellulare sono state infatti trovate foto e riprese video della stessa, prima che quest’ultima lo aggredisse. Purtroppo quella che è diventata una vera e propria ‘moda’ di avvicinarsi e riprendere queste creature selvatiche da una distanza minima è altamente pericolosa ma tuttavia molto diffusa ormai.

L’animale era in compagnia dei suoi tre cuccioli, gli stessi che ora la aspettano invano. Dopo quel video, nel quale si sente chiaramente la voce della vittima esclamare ‘Guarda che bell’orso!’, c’è il nulla: il corpo di Omar Farang Zin è stato trovato smembrato e sul fondo di una scarpata, dopo essere stato trascinato per circa 60 metri. E’ molto probabile che l’orsa lo abbia aggredito e ucciso perché lo avvertiva come una minaccia per la sua vita e quella dei suoi cuccioli.

Inoltre l’attacco animale è avvenuto nei pressi di un cartello di divieto assoluto di avvicinarsi agli animali della zona, avvertimento che, a quanto pare, non è stato preso in considerazione dall’uomo. Già a fine maggio c’erano state altre tre vittime per lo stesso tipo di aggressione.

I tre cuccioli dell’orsa abbattuta aspettano il suo ritorno: perché anche loro sono in pericolo

Purtroppo non bastavano le due morti, quella dell’uomo e quella dell’orsa, a rendere tragica questa storia, ma anche il destino incerto dei tre figli dell’animale, che per il momento risultano dispersi. Su di loro grava un cavillo burocratico, a causa di una ‘contesa’ tra la Ministra dell’Ambiente, Diana Buzoianu, e le autorità locali.

Orsa ripresa in video
I tre cuccioli dell’orsa abbattuta aspettano il suo ritorno: l’immagine dell’orsa in uno degli ultimi video postati dalla vittima (Screenshot Foto Facebook@omarfarangzin-amoreaquattrozampe.it)

La prima infatti ha chiarito che dovrebbe essere la direzione forestale di Arges a effettuare il trasferimento dei tre orfani al santuario di Zarnesti, lo stesso che dovrebbe ospitare anche l’orsa JJ4, colpevole di aver ammazzato Andrea Papi nel 2023 in Trentino, dove vengono uccisi molti orsi. A loro volta però i responsabili locali di Arges hanno dichiarato di aspettare una autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente che, a sua volta, ha detto che la stessa non sarebbe necessaria.

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Insomma i tre cuccioli, che intanto sono scappati dopo l’ultimo avvistamento, sono in balia del loro destino e, senza la figura materna di riferimento sarebbero a rischio di morte. Le loro tracce si sono perse e si spera di ritrovarle quanto prima per poterli consegnare in tutta sicurezza alla struttura di riferimento. Intanto a noi restano mille dubbi su come comportarsi se incontri un orso durante il trekking per evitare finali tragici come questo.

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