Al Muse, Museo delle Scienze di Trento, si terrà una mostra fino al 3 aprile che racconta l’altruismo nel mondo animale
Se cerchiamo la parola altruismo sul dizionario, la sua definizione sarà quella di un’attiva partecipazione nel cercare di risolvere difficoltà, problemi o necessità altrui, anche se potrebbe andare a proprio discapito.
Essere certi che sia una caratteristica da attribuire solo all’animo umano, è errato.
Anche Charles Darwin, genitore della teoria dell’evoluzione, si chiedeva come fosse possibile che gli animali, dato il loro spirito di sopravvivenza e la selezione naturale, riuscissero a manifestare un simile comportamento.
Domande che ancora oggi cercano una chiara risposta, e proprio queste danno vita alla mostra che si terrà fino al 3 aprile al Muse, Museo delle Scienze di Torino, dal nome “Il dilemma dell’altruismo“.
Tramite l’esposizione di foto, interviste e video vengono raccontate le meravigliose storie di animali che non solo hanno dimostrato altruismo, ma empatia unita al voler collaborare tra di loro o con specie diverse.
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L’altruismo nel mondo degli animali, le storie esposte in una mostra
L’altruismo dimostrato da alcuni animali, ha da sempre affascinato gli studiosi, che cercano di capire come si sviluppi in loro questo comportamento. Tante le storie prese come esempio, tra le più emozionanti c’è sicuramente quella di Koko. Koko è una gorilla nata nello zoo di San Francisco nel 1971.
Koko ha imparato il linguaggio dei segni, grazie ai quali, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, ai ricercatori di The Gorilla Foundation, sembrerebbe avesse chiesto un gattino. Non potendo non accontentarla le regalarono il dono richiesto. Il forte legame creato da subito, ha commosso chiunque entrasse in contatto con loro. La gorilla si prendeva cura del felino come fosse la sua mamma.
Purtroppo però un triste giorno, il felino venne investito e non riuscì a sopravvivere. Koko reagì malissimo. La sua profonda malinconia la manifestò comunicando di nuovo con il linguaggio dei segni. “Male“, “pianto” e “triste” queste le parole che la gorilla ha usato per descrivere le emozioni che provava dopo la perdita del suo piccolino.
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Un’altra affascinante storia, che è anche stata utilizzata come copertina dell’intera mostra, quella avvenuta in Borneo dove una femmina di orango, aiuta il ranger in pericolo mentre cerca di uscire dall’acqua.
O ancora saranno esposte le storie dei gruppi formati dalle femmine di camoscio appenninico, dove si alternano tra di loro per sorvegliare, riposare ma soprattutto allattare i piccoli. O ancora come il cucciolo di leopardo adottato da una leonessa.
Tra le vicende che suscita maggiore curiosità tra gli studiosi, c’è certamente, quella dell’evolversi degli scontri tra scimmie antropomorfe. Quando si scontrano tra loro, decretato il vincitore, non esultano per chi ne è uscito vittorioso, ma consolano chi ha perso.
Comportamenti come l’altruismo, l’empatia, la collaborazione, crediamo possano appartenere solo agli esseri umani. Più di qualche volta però, i nostri amici animali ci hanno dimostrato di quanto amore ci sia nei loro cuori, portando le persone a capire forse, che dovremmo prendere esempio da loro, perché sembrerebbe che per alcuni della nostra specie, le parole altruismo, collaborazione ed empatia siano solo un insieme di lettere scritte da qualche parte, delle quali non comprendono il significato.
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F.D.M