La casa degli orrori: immersi nelle loro stesse feci malati e richiusi nelle gabbie

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By Loriana Lionetti

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Ancora una caso di crudeltà sugli animali sventato dalle autorità, quello che hanno scoperto dopo la sortita ha lasciato tutti senza parole, lo stavano facendo davvero…

Cani rinchiusi nelle gabbie (Foto Facebook
Animal Rescue Corps-Amoreaquattrozampe.it)

La crudeltà sugli animali è un problema serio che purtroppo continua ad affliggere la nostra società. L’ultimo caso che ha fatto scalpore è stato registrato a Lafayette, nel Tennessee, dove oltre 30 animali sono stati trovati in condizioni disumane dopo alcune segnalazioni che e avevano denunciato gli abusi.

Tra i malcapitati, cani, gatti e addirittura due cincillà, tenuti in piccole gabbie di filo di metallo, immersi nel fango e nei loro escrementi senza possibilità di muoversi o di accesso ad acqua pulita e cibo. Molte delle bestiole soffrivano di varie condizioni mediche, tra cui ferite da puntura di insetti , tumori mammari, unghie troppo cresciute e infiammazioni della pelle.

Nessuno avrebbe mai immaginato tanto, diversi Alani costretti in gabbie strette e sporche, salvataggio senza precedenti in Tennessee.

immersi nelle loro stesse feci
Cani rinchiusi nelle gabbie (Foto Facebook
Animal Rescue Corps-Amoreaquattrozampe.it

Il direttore esecutivo dell’Animal Rescue Corps, Tim Woodward, ha dichiarato di non aver mai visto nulla di simile, un chiaro caso di negligenza e abuso sugli animali che ha portato molti in condizioni cliniche al “limite del salvabile “. Ancora una volta sono gli animali a pagare il prezzo della crudeltà umana e questa storia ne è la conferma assoluta.

Fortunatamente dopo l’intervento delle forze dell’ordine gli animali sono stati consegnati all’Animal Rescue Corps che si è subito mobilitata per trasportare i malcapitati al centro di soccorso dell’ARC a Gallatin, nel Tennessee, dove ogni animale ha ricevuto un esame veterinario approfondito, vaccinazioni appropriate e tutti i trattamenti medici necessari.

Gli animali in questione erano utilizzati a scopo di allevamento ed il profitto per i loro proprietari veniva evidentemente messo sopra ogni cosa. Le condizioni in cui molti sono stati costretti a vivere per anni hanno creato danni immensi, non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello psicologico ed è per questo che L’ARC si sta adesso occupando di trasferirli in rifugi di fiducia e organizzazioni partner di salvataggio, dove potranno essere riabilitati prima di essere affidati a persone che intendano prendersene cura.

Bisogna senza dubbio fare di più per proteggere i nostri amici a 4 zampe dallo sfruttamento a cui spesso vengono sottoposti, la speranza é che questo caso possa sensibilizzare anche i cittadini, che prima di acquistare un cucciolo dovrebbero poter assicurarsi delle condizioni in cui questo è stato allevato.

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