Ancora un ricorso per l’orso M57: Enpa e Oipa chiedono la sua libertà

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By Davide

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Non si ferma la battaglia intorno al mondo degli orsi: Enpa e Oipa depositano un ricorso che chiede la libertà dell’orso M57. Ancora una volta si rischia di vedere un esemplare di questo tipo rinchiuso all’interno di un carcere per animali. 

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L’orso M57 in primo piano (Facebook – OIPA)

Di battaglie il mondo ne è pieno. Di certo, non parliamo di scontri a fuoco o militari in giro per il mondo, che purtroppo, ahinoi, esistono e persistono. Ci occupiamo di un’altra pratica, quella messa in atto da alcune associazioni che difendono il mondo animale da sempre, come Enpa e Oipa. Le due organizzazione hanno depositato l’ennesimo ricorso al Consiglio di Stato che chiede la libertà per l’oso M57. L’esemplare rischia di essere chiuso in un carcere per animali a vita. Una situazione del tutto inaccettabile, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla cattura di questo animale. Nelle prossime ore si attende una risposta, ma questi sono processi lunghi e complicati.

Enpa e Oipa a difesa dell’oso M57: catturato nel suo habitat naturale e rinchiuso in carcere

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L’orso M57 nel suo habitat naturale (Facebook – ENPA)

Sposare la lotta che si pone a difesa degli animali, vuol dire anche capire il loro habitat naturale, captare le loro condizioni e difenderle in tutto e per tutto. Non è solo una salvaguardia della specie, ma un vero imporsi su alcuni situazioni troppo spesso affrontate senza un pensiero d’indagine alle spalle.

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Lo stesso che ha portato alla cattura dell’orso M57, il quale si è trovato, di notte e in circostanze ancora non chiarite, a tu per tu con un carabiniere. L’esemplare era nel suo habitat naturale e vien da sé che si è difese e non ha minimamente attaccato per fare del male all’uomo presente sul fatto.

L’ordinanza di cattura è arrivata, come sempre, per mano del Presidente della Provincia Autonomia di Trento, Maurizio Fugatti. Le sue ordinanze vengono da sempre contestate, perché, secondo le note emesse da Enpa e Oipa, risultano essere sempre poco chiare e volte a punire, in modo incondizionato, il mondo degli orsi e di altri animali selvatici.

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Sul sito di Oipa si possono leggere tutte le motivazioni che hanno portato alla decisione di depositare questo ricorso. Rinchiudere un orso all’interno di un carcere e condannarlo all’ergastolo senza motivazioni valide potrebbe equivalere anche a un gesto di abuso di potere, per via delle tante tutele di cui gode, soprattutto a livello europeo, questo affascinante animale.

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