Scotch stretto intorno al collo per soffocarlo: il macabro ritrovamento – FOTO

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By Elisabetta Guglielmi

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Il ritrovamento e il salvataggio di un povero gattino: al felino era stato stretto attorno al collo dello scotch che lo stava soffocando.

nastro adesivo gatto salvataggio
Il ritrovamento del gattino con lo scotch attorno al collo (Screenshot foto Facebook – Kimberly Saxelby – amoreaquattrozampe.it)

Si aggirava per le strade, gravemente ferito e con un nastro adesivo stretto mortalmente attorno al collo. In questo modo un gattino dal manto arancione è stato trovato in un quartiere statunitense della California, il Baldwin Park, una sera di qualche anno fa da alcune persone. Nelle settimane precedenti il salvataggio, diversi cittadini avevano avvistato il povero gatto randagio, ma per giorni e giorni il felino, spaventato e ammalato, aveva continuato a sfuggire ai tentativi di cattura. La storia di questo micetto è stata raccontata su diverse pagine social, fino a che le sue foto e i suoi filmati non sono confluiti in una pagina Facebook a lui dedicata, la Saving Sweet Valentine (@Saving Sweet Valentine).

Ritrovamento e salvataggio del gatto con lo scotch intorno al collo (FOTO)

La protezione animali più volte aveva tentato di catturare il gattino, ma senza alcun successo. Una sera, però, una volontaria di un rifugio e amante degli animali Kimberly Saxelby, insieme al suo amico Chris Gattas, ha fatto di tutto per aiutare il povero felino.

nastro adesivo gattino ritrovato
Gattino salvato con nastro adesivo al collo (Screenshot foto Facebook – Kimberly Saxelby – amoreaquattrozampe.it)

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Sebbene avesse un disperato bisogno di cure, il gattino aveva troppa paura degli esseri umani tanto da nascondersi alla vista di Kimberly e Chris per quasi due ore sotto un’auto parcheggiata. I due, però, sapendo quanto ogni minuto fosse prezioso per la vita del gattino, dopo svariati tentativi di farlo uscire allo scoperto, decisero di utilizzare trappole e reti. In tal modo riuscirono a prendere il micetto e a portarlo in una clinica veterinaria. Come viene raccontato nei diversi post su Facebook, il salvataggio del gattino è avvenuto la sera del 14 febbraio del 2017. In onore alla festività celebrata in quella data, il micetto ha ricevuto il nome di “Valentino“.

gattino salvato scotch collo
Gattino dopo il salvataggio (Screenshot foto Facebook – Kimberly Saxelby – amoreaquattrozampe.it)

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Il gatto aveva vissuto per mesi con un nastro adesivo arrotolato attorno alla gola, che gli stava lentamente mandando in putrefazione la pelle ferendogli la schiena e il collo fino alle orecchie. Come ha scritto Kimberly su Facebook, «Non sapevamo quanto fossero gravi le sue condizioni fino a quando non gli abbiamo tagliato il rotolo di nastro dal collo. Mi ha fatto venire le lacrime agli occhi perché non potevo immaginare il dolore e la sofferenza che questo povero gatto dolcissimo ha attraversato e per tutto il tempo che ha passato. Era molto emaciato e disidratato per non essere in grado di mangiare o bere bene con il nastro arrotolato attorno al collo».

Il pronto intervento dei veterinari del rifugio per animali Rancho Cucamonga, presso il quale Valentino era stato ricoverato, si è rivelato provvidenziale. I medici sono stati in grado di pulire e suturare chirurgicamente le ferite, salvando così la vita al gattino. Subito dopo l’intervento, Kimberly aveva scritto su Facebook: Valentino ha ancora «una lunga strada di recupero davanti a sé con cambi di bendaggio quotidiani e trattamenti per guarire le profonde ferite sul collo; probabilmente dovrà essere sottoposto a ulteriori interventi chirurgici per rimuovere la pelle morta, ma è un piccolo combattente e se è sopravvissuto così a lungo e se ha avuto una seconda possibilità di vivere la sua vita ci sarà una ragione».

La sua storia è diventata in breve tempo virale sui social media e ancora adesso la pagina Facebook, creata appositamente per lui (Saving Sweet Valentine) dalla famiglia che lo ha adottato, ha ancora migliaia di fan che seguono entusiasti la vita del dolce Valentino ormai completamente ripresosi dal traumatico passato.

La storia di Valentino ricorda ancora una volta come gli animali randagi, costretti a cercare quotidianamente nutrimento e acqua, corrano diversi pericoli rischiando di ammalarsi a causa di cibo avvelenato oppure di morire di stenti. Un povero cagnolino di strada, ad esempio, ha vissuto per settimane con una scatola di plastica incastrata dopo aver infilato la testa all’interno di un contenitore per cercare cibo senza riuscire poi più a liberarsi. Spesso gli animali finiscono in situazioni critiche, dalle quali vengono salvati appena in tempo, come è accaduto pochi giorni fa a uno sventurato gattino rimasto con la testa incastrata all’interno di un tombino. Per fortuna, infatti, spesso sono molte persone che si accorgono delle difficoltà di questi animali e cercano di aiutarli, proprio come ha fatto Kimberly per Valentino. (di Elisabetta Guglielmi)

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