Varese, abbandona gatta nella speranza che trovi un posto migliore

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By Antonio Papa

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FOTO – ENPA

Spesse volte le tragedie che colpiscono le persone si riversano anche sui fedeli animali da compagnia che allietano le esistenze dei primi. E’ proprio il caso di Milù, una gatta la cui storia ci viene narrata dall’ENPA.

Milù è una micia di 3 anni di età che nel corso della sua breve vita ha sempre vissuto con il suo amato padrone. L’uomo però purtroppo versa in una difficilissima situazione economica: qualche giorno fa questa persona ha subito uno sfratto, subito diventato esecutivo, e la cosa non gli ha più permesso di vivere sotto ad un tetto.

Lo stesso dicasi per Milù, alla quale lo sfortunato protagonista della vicenda ha sempre voluto molto bene, a giudicare dal racconto fatto dall’ENPA. Questi, per evitare una vita di stenti almeno alla sua gatta e per non vederla sempre chiusa in un trasportino al freddo e senza la possibilità di offrirle del cibo, si è recato all’ospedale di Circolo di Varese, un piccolo comune in Lombardia, e ha chiesto ad una infermiera che lavora nella struttura se fosse stato possibile per lei o per qualsiasi altro poter prendere in consegna il gatto, raccomandandosi di averne la massima cura. Il triste avvenimento si è svolto due notti fa, proprio nelle primissime ore del 2017.

L’infermiera ha risposto all’uomo che lei personalmente non avrebbe potuto ospitare Milù, e la stessa cosa è avvenuta con i suoi colleghi. Perciò i dipendenti dell’ospedale hanno pensato di consegnare il gatto alle cure della locale sezione dell’ENPA. E lo stesso Ente Nazionale Protezione Animali descrive Milù come una gatta “di tre anni di età. E’ pulita e dolcissima, abituata a vivere in casa.

Nessuno in ospedale ha la possibilità di adottarla. La gatta è stata quindi affidata all’Enpa e la sua adozione è più urgente che mai. Verrà affidata con l’impegno alla sterilizzazione. Per informazioni contattare Enpa Varese al numero 331.42.600.11”.

“Ci permettiamo un secondo appello, rivolto al compagno di Milù con la preghiera che contatti al più presto i Servizi Sociali o le associazioni che operano sul territorio in aiuto ai meno abbienti per farsi aiutare”. L’uomo infatti non ha lasciato alcuna generalità che ne potesse consentire l’identificazione. Storie tristi che non vorremmo mai ascoltare.

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