Bufalo africano: cosa mangia, dove vive, caratteristiche e curiosità

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By Raffaella Lauretta

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Il bufalo africano è un animale che ritroviamo spesso nei film e nei cartoni animati. Riconoscibile per le sue corna che formano uno scudo.

bufalo africano
La caratteristica principale di questo animale a parte le misure al quanto impressionanti, sono le corna.(Foto AdobeStock)

Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo né i primi né gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.

Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è l’animale che non teme nessun altro animale e affronta le belve più feroci senza indietreggiare.

Caratteristiche del bufalo africano

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Il bufalo africano è un mammifero appartenente all’ordine degli Artiodattili, della famiglia dei Bovidi.(Foto AdobeStock)

Il bufalo africano è un mammifero appartenente all’ordine degli Artiodattili, della famiglia dei Bovidi. Si tratta di un animale davvero molto grande, con un corpo lungo ma tozzo. Le sue misure consistono in un peso che varia tra i 700 ai 1000 kg, un’altezza di 180 cm al garrese e una lunghezza di 250 cm.

La caratteristica principale di questo animale a parte le misure al quanto impressionanti, sono le corna, anch’esse enormi, infatti possiedono una tipica forma ricurva che si sviluppano in larghezza e non in lunghezza. Sono molto forti e robuste, come si può notare anche durante gli scontri tra i maschi durante il periodo degli amori.

Le basi di entrambe le corna sono fuse insieme, formando uno scudo denominato “capo”, partono dal basso, per poi incurvarsi dolcemente verso l’alto e, in alcuni casi, verso l’esterno, o all’indietro. Per quanto riguarda il mantello nero o marrone scuro con l’età, mentre le femmine tendono ad avere mantelli più rossastri.

Il bufalo africano è un animale sociale e vive in branchi, che possono essere composti da una sola famiglia oppure dal raggruppamento di centinaia di capi, in ogni caso abbastanza numerosi. Le abitudini di questo animale sono principalmente mattutine e al crepuscolo, in quanto nelle ore calde della giornata si getta all’ombra di qualche albero a dormire ed a ruminare, adora fare i bagni per abbassare le temperature del corpo e anche per liberarsi dei parassiti.

Molto spesso però a dare una mano, al bufalo africano, a liberarsi da questi parassiti ci sono gli uccelli (bufaghe e gli aironi guardabuoi), che si adagiano sul suo corpo e lo ripuliscono dagli animaletti indesiderati.

Dove vive il bufalo africano

l bufalo africano oggi è l’unico tipo di toro del continente e predilige habitat fatto di fitte foreste tropicali, savane e praterie paludose.(Foto AdobeStock)

Il bufalo africano è possibile vederlo principalmente nell’Africa subsahariana e nei Paesi che si estendono dal Golfo di Guinea al Mozambico al Sudafrica (Kenya, Tanzania, Zambia, Zimbabwe e Sud Africa). Il bufalo africano oggi è l’unico tipo di toro del continente e predilige habitat fatto di fitte foreste tropicali, savane e praterie paludose.

Ma anche le montagne non sono un problema per questo animale, infatti è possibile vederlo ad un’altitudine fino a 3000 metri, in altre parole si adatta un po’ ovunque, ma essendo un ungulato erbivoro, vive maggiormente in savane considerevoli e umide, ricoperta da boscaglia.

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Come nascono

bufalo africano e cucciolo
I giovani maschi vivono nel branco, ma, con il passare del tempo, invecchiando vengono messi da parte degli esemplari più giovani.(Foto AdobeStock)

Generalmente il maschio raggiunge la maturità sessuale a circa 5 anni, mentre la femmina lo fa a 8 anni. A inizio della stagione degli amori, cominciano anche i combattimenti tra maschi rivali che cercano di colpirsi utilizzando le corna. I maschi dominanti cercano di mantenere la loro posizione e i subordinati lottano per cercare di farsi strada e prendersi la loro.

Tutto questo avviene in particolar modo durante la stagione degli accoppiamenti, quando le tensioni iniziano ad aumentare. I maschi corteggiano le femmine, ponendo la testa nella groppa, sul dorso, nella zona dei fianchi. In seguito agli accoppiamenti, la femmina va avanti con la gestazione per circa 10 mesi, dopodiché darà alla luce più vitellini. I giovani maschi vivono nel branco, ma, con il passare del tempo, invecchiando vengono messi da parte degli esemplari più giovani e forti, per poi ritirarsi a vita solitaria.

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Cosa mangia il bufalo africano

bufalo africano mangia
Il bufalo africano è un ungulato erbivoro.(Foto AdobeStock)

Il bufalo africano è come precedentemente accennato un ungulato erbivoro, che trascorre circa 10 ore a mangiare e si alimenta di erbe fresche e solo quando queste iniziano ad essere insufficienti si dirige verso le piante erbacee, arbusti o altri vegetali e per abbeverarsi vive vicino all’acqua in quanto ha bisogno di farlo una o due volte al giorno.

Il bufalo africano è considerato uno delle specie più pericolose per l’uomo a causa della sua enorme aggressività e della sua sorprendente forza, non ha timore di alcuna bestia e riesce a mettere in fuga anche i leoni.

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Curiosità

  • Per il popolo Maasai, mangiare bufali è vietato.
  • Possiede zoccoli anteriori più grandi degli zoccoli posteriori perché devono sostenere più peso.
  • Esistono solo due tipi di bufalo, il bufalo africano o del capo e il bufalo asiatico.
  • Questa varietà di bufalo non è mai stata addomesticata, principalmente a causa della sua natura difensiva e aggressiva.
  • Il peso di bufalo africano maschi, che spaziano tra il il 800 e i 1000 chili. Nel caso delle femmine tra i 500 ei 600 chili.
  • Quando è spaventato carica gli intrusi alla cieca, senza cercare di capire se si tratta di amici o di nemici.
  • Tra i suoi principali nemici ci sono il leone e la iena.
  • Beve fino a 40 litri di acqua al giorno, dopo il pasto del mattino e prima di sera.
  • Possiede un olfatto e un udito eccellenti, ma una vista scarsa.
  • Non è considerato come specie in pericolo, grazie alla sua protezione nei parchi nazionali e riserve private.
  • Lo scudo ossuto al centro delle corna del maschio è chiamato “capo”.
  • Le corna della femmina sono più corti, più sottili e non ha lo scudo, oppure lo ha incompleto.

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Raffaella Lauretta

 

 

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