Gechi: le specie più comuni e le caratteristiche più bizzarre

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By Francesca Ciardiello

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Tutte le curiosità sui gechi: qual è il loro habitat naturale, cosa mangiano e come allevare il rettile che porta fortuna a chi ne avvista uno.

Gechi
Gechi: tutto quello che c’è da sapere sul rettile che porta fortuna a chi lo vede

Sebbene non sempre sia una ‘sorpresa gradita’, si dice che vederne uno è una gran fortuna. Se in molti cercano di scacciarlo quando lo vedono sulle mura di casa, alcuni lo scelgono come simbolo per un tatuaggio e altri ancora lo adottano addirittura come animale domestico. ma cosa sappiamo di questo rettile così particolare? In cosa si differenzia dalle lucertole? Ecco cosa c’è da sapere prima di accoglierne uno in casa.

I Gechi: come si presentano

Dall’aspetto molto simile a quello di una lucertola, il gelo appartiene alla famiglia dei Gekkonidae, ha in comune con questo rettile la preferenza per i luoghi caldi. Amante del sole e delle alte temperature, il geco si trova spesso nelle cave, nelle spaccature delle rocce e in prossimità di materiale legnoso, anche di deposito. Sebbene adorino il sole, i gechi hanno un apparato visivo che consente loro di vedere perfettamente anche al buio: si pensi che i loro occhi sono ben 350 volte più sensibili alla luce rispetto a quelli umani. Il loro aspetto esteriore di solito è di colore grigio o beige, il che consente di mimetizzarsi perfettamente alle superfici rocciose su cui si poggiano; altri invece hanno dei colori molto più accesi e particolari, ma di solito sono in zone molto calde. Solitamente il geco ha dimensioni che non superano i 16 centimetri di lunghezza e, se consideriamo che la coda è compresa, non sono poi così lunghi! La testa è sproporzionata rispetto al resto del corpo robusto, che si sviluppa in larghezza ma che all’occorrenza si appiattisce per penetrare in ogni fessura. La testa infine si conclude con un muso a punta e un paio di occhi grandi e neri. La superficie del corpo non è liscia a causa dei cosiddetti tubercoli che la ricoprono interamente.

Le ‘doti particolari’ del geco

Hanno anche la possibilità di esprimersi a voce: non si tratta di un sibilo come quello dei serpenti, ma di un vero e proprio verso. Ne esistono diverse varietà ma hanno tutte in comune una caratteristica fondamentale: la presa delle loro zampe. La loro forza adesiva, dovuta  non a una sostanza collante bensì alle setole che ne ricoprono la parte sottostante, consente di aderire perfettamente alla superficie sulla quale passeggiano. Insomma se ci capita di avvistarne uno sul muro di casa probabilmente avremo la possibilità di osservarlo a lungo: il geco infatti tende a restare immobile per diverso tempo. Coloro che pensano che il geco sia dannoso dovranno ricredersi: in realtà il fatto che questo rettile si nutra di insetti, mosche e scarafaggi può rappresentare la nostra salvezza, soprattutto nei mesi estivi quando blatte e altri simili invadono case e città. Quindi di certo la sua dote più grande è la velocità dello scatto: i movimenti rapidi e la presa delle zampe gli consento di arrampicarsi ovunque e in poco tempo. Il suo istinto innato di difendere il territorio lo rende un animale piuttosto minaccioso nei confronti degli altri, che spesso vengono ingannati dalla sua calma apparente.

Alimentazione dei gechi

Esattamente come le lucertole questi rettili amano nutrirsi di piccoli insetti, mosche e larve, sebbene non disdegnino di inserire nella loro ‘dieta’ anche qualche pezzo di frutta e del nettare. Uno dei motivi principali per i quali spesso li ritroviamo sul muro in prossimità di una fonte di luce artificiale è perché essa attira gli insetti, che a loro volta attirano questi affamati predatori. Pensate quanti insetti sono in grado di trovare in estate, quando le luci esterne di una casa diventano il principale luogo di attrazione per falene, farfalle e moscerini. Il loro modo di procacciarsi il cibo adotta una tecnica particolarmente astuta e sopraffina: il geco resta fermo, immobile, come se fosse imbalsamato così da non insospettire la vittima. All’improvviso scatta per afferrarla, servendosi della loro lingua: a quel punto la vittima non avrà scampo! Probabilmente è proprio questa sua capacità di cacciare gli insetti più fastidiosi per l’uomo, come zanzare e mosche, che gli è valsa la fama di portafortuna.

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Le specie di gechi più comuni

Tra le specie di geco più comuni come animale domestico e particolari spesso a causa del loro colore naturale, ne abbiamo selezionati quattro, tutti diversi per origine, abitudini e caratteristiche fisiche. Di seguito qualche curiosità sul Leopard Gecko, il crested geco, l’Electric Blue Geco e il Geco del Madagascar.

Leopard Gecko

Geco leopardino
Esemplare di geco leopardino

Questo rettile ha una dote particolare: le sue palpebre si muovono al contrario di quelle dei loro simili. Inoltre riescono ad arrampicarsi su ogni superficie, anche quelle più lisce, grazie alle unghie che si trovano alla fine di ogni dito della zampa: queste servono anche a scavare profondi solchi nel terreno e aggrapparsi alle rocce. Il loro aspetto fisico si presenta con una coda piuttosto grossa ma corta rispetto al corpo: questa parte è particolarmente importante poiché funge da riserva d’acqua e consente al geco di resistere digiunando anche per diversi giorni. Come nelle lucertole la coda può staccarsi e continuare a muoversi: un meccanismo difensivo che distrae il nemico e consente loro di fuggire o attaccare all’improvviso. Inoltre le cellule presenti nella coda ne garantiranno una rapida ricrescita, sebbene con un aspetto differente, nell’arco da due settimane a un mese. Il disegno sul corpo cambia a seconda dell’età: gialli con bande nere o marrone sul corpo e bande nere e bianche sulla coda da giovani, fondo giallo con spot marrone cioccolato da adulti.

Crested Gecko

Crested gecko
Esemplare di crested gecko

Originario della New Caledonian il Crested Gecko ha una dimensione maggiore rispetto ai suoi simili, fino a raggiungere i 15 cm di lunghezza. La caratteristica di questo rettile è la presenza di ‘ciglia’ sopra l’occhio: dei peli a punta che circondano lo sguardo e corrono lungo tutto il perimetro del corpo fino alla coda. Non avendo le palpebre riescono ad inumidire gli occhi passandoci su la lingua. Sulle zampe hanno dei piccoli peli che formano le cosiddette ‘spatole’: sono queste le responsabili della sua capacità di arrampicarsi ovunque. Anche la loro coda semi-prensile li aiuta nella scalata. Ciò che lo differenzia dagli altri simili è il fatto che, una volta caduta, la coda non ricresce e causa al rettile la perdita della sua riserva di grasso e acqua. In natura ci sono gechi crestati di diversi colori: grigio, marrone, rosso, arancione e giallo.

Electric Blue Gecko

electric gecko
Esemplare di Electric Blue Gecko

Dal nome risulta chiaro perché questo rettile è così particolare rispetto agli altri: per il suo colore naturalmente! I maschi della specie infatti sono di un blu intenso, tranne che nella parte inferiore del collo che si staglia dal resto con una calda tonalità di arancio. Le femmine invece sono di un verde simile a quello del rame ossidato e dell’olivo, con sole le sfumature blu. La differenza di colore ne identifica il sesso: fino alla maturità sessuale i rettili di questa specie somigliano tutti alle femmine. Al momento dello sviluppo il maschio avrà due possibilità di riproduzione: o in geco dominante o in geco non dominante, che si differenzia dal primo perché non sarà blu. La scoperta di questa specie di geco è stata piuttosto recente: dal 2005 gli studiosi di rettili si sono appassionati a questo tipo di geco ‘elettrizzante’.

Il Gecko del Madagascar

Geco del Madagascar
Esemplare di Geco del Magadascar

Proveniente dal Madagascar orientale questo rettile appartiene alla famiglia dei Sauri ed è piuttosto lungo rispetto ai simili della sua razza: 23 cm che lo rendono il più grosso dei gechi verdi diurni. La particolarità fisica dei maschi della specie risiede nella coda che appare piuttosto rigonfia alla base, mentre le femmine mostrano nella gola dei residui di calcio ben visibili. Ama camminare a testa in giù ed arrampicarsi sugli alberi, anche se questo lo rende facile preda degli uccelli. Scelgono un albero per impiantarsi con tutto il gruppo ed è proprio lì che le femmine deporranno le loro uova. Il suo habitat naturale è infatti la foresta pluviale, sebbene riesca ad adattarsi anche a centri urbanizzati e altre piantagioni.

Cosa serve per allevare in casa un geco

Se abbiamo deciso di adottare un geco come animale domestico la prima cosa da fare è procurarsi alcune condizioni ambientali fondamentali.

La teca: andrebbe bene un acquario di circa 60 litri di capacità con un pannello di copertura resistente o, ancora meglio un terrario. Rivestiamo di carta assorbente il fondo, in modo da tenerlo pulito più facilmente, evitando la sabbia che assorbe ed è più scomoda da pulire, oltre ad essere un alimento molto pericoloso se ingerito.

Il riscaldamento: Il geco ama le alte temperature quindi è fondamentale che la vasca sia riscaldata e, se necessario, puntare sulla teca anche una lampada riscaldante: l’ambiente ideale dovrebbe misurare sui 32˚. La temperatura raggiunta non dona solo piacere al rettile ma è anche fondamentale per la sua digestione.

L’acqua: non dimentichiamo di posizionare una ciotola con acqua in una parte all’ombra della teca, in modo da mantenerla fresca più a lungo. Qui il geco potrà non solo bere ma anche immergersi.

Il cibo: generalmente il geco mangia solo una volta al giorno e predilige vermi, grilli e scarafaggi. Meglio cospargere gli insetti con degli integratori di calcio e vitamina D, che rafforzeranno le ossa.

Igiene: la pulizia generale dovrà essere fatta almeno una volta alla settimana, utilizzando acqua e detergenti disinfettanti. Se il fondo è ben ricoperto da carta assorbente potrà essere sostituito ogni 3-4 mesi a meno che la puzza non diventi insopportabile.

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F.C.

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