Pecora dal naso nero del Vallese: specie rara da cortile e da giardino

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By Ettore

Curiosita, Non solo Cani e Gatti

Pecora dal naso nero del Vallese, uno degli animali da cortile più rari con cui molte persone amerebbero abbellire il loro giardino. 

ecora dal naso nero vallese
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In questo articolo parleremo della pecora dal naso nero del Vallese, un esemplare dall’aspetto molto tenero che suscita curiosità nei passanti.

Sono tante le persone che vorrebbero abbellire il proprio giardino o cortile questa specie ovina ornamentale. Come infatti, negli ultimi decenni si è diffusa anche la tendenza ad allevare queste pecorelle come animali da compagnia.

Di certo non è facile vedere in giro questi animali da cortile, essendo molto rari, ma attualmente sono molto di moda in quanto rendono i nostri spazi esterni, molto caratteristici e allegri.

Caratteristiche della pecora dal naso nero del Vallese

pecora dal naso nero vallese
(Foto AdobeStock)

La pecora dal naso nero del Vallese è stata riconosciuta ufficialmente nel 1962. Si tratta di una pecora molto antica di origini svizzere.

Questa razza è inoltre un simbolo dell’identità dell’Alto Vallese. L’allevamento di questa pecora autoctona ha un valore di conservazione della cultura locale, ma simboleggia anche il valore della socievolezza e del piacere di prendersi cura degli animali.

Questa pecora, produce circa 9 chili di lana ogni anno, che viene generalmente utilizzata per tappeti e feltro. Da qualche anno la pecora dal naso nero del Vallese è importata in tutto il mondo e riscuote un grande successo.

Raggiunge la popolarità principalmente per il suo aspetto, ovvero un musetto nero che contrasta nettamente con i riccioli bianchi sul resto del corpo.

Si tratta di una pecora che misura circa 75 cm il maschio e pesa circa 80kg. Dotata di naso, occhi, orecchie, ginocchia anteriori, carpi e zampe di colore nero in contrasto con il suo mantello bianco.

Questa razza presenta un pelo molto lungo e tutti gli esemplari, siano essi montoni o pecore, sono forniti di corna a spirale.

La pecora dal naso nero del Vallese, è un animale estremamente socievole che in tanti usano tenere in giardino. Addirittura gli svizzeri usano dire “fatti amico una pecora del Vallese e avrai un amico della vita”.

Oltre a questo, sono molto facili da allevare e da far riprodurre tanto che oggigiorno il suo allevamento è molto diffuso.

Origini e habitat

La pecora dal naso nero del Vallese è adatta all’ambiente di alta montagna, è in grado di pascolare anche sui pendii più ripidi e rocciosi.

Neanche le condizioni meteorologiche estreme del Canton Vallese (si trova nella parte Sudoccidentale della Svizzera) la mettono in difficoltà.

Cosa mangia la pecora dal naso nero del Vallese

Come tutte le pecore anche la pecora dal naso nero del Vallese è un ruminante, poiché in grado di far tornare il cibo dallo stomaco alla bocca per una ulteriore digestione.

Nei suoi pasti non devono mancare i carboidrati strutturali, ossia il foraggio, da cui traggono la maggior parte dell’energia a loro utile e il fieno di buona qualità, da integrare ad esempio con un mix di cereali e mais che alcuni allevatori forniscono al loro bestiame.

È pratica comune quella di integrare il pascolo con foraggi conservati, come gli insilati e i fieni, e con altri alimenti concentrati.

Molto importante per questa pecora è l’idratazione, soprattutto nel periodo estivo: se normalmente una pecora può aver bisogno di quindici litri di acqua al giorno, in estate tale bisogno può arrivare a superare i 20 litri.

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Malattie comuni delle pecore

  • Afta Epizootica: è una malattia altamente infettiva causata da un virus. L’infezione si contagia tramite inalazione o attraverso la bocca. Il periodo di incubazione è usualmente di 2 – 7 giorni. Il virus è facilmente trasferibile e può infettare vaste aree in solo qualche giorno se non vengono prese serie precauzioni. Il virus è facilmente ucciso attraverso disinfettanti o condizioni mediamente acide. Uccide il virus anche la luce del sole. Nelle pecore la malattia assomiglia a quella dei bovini, segni di zoppia (da non confondersi con la Zoppina , vedere di seguito ) sono frequenti nei greggi di pecore infette.
  • Zoppina: (da non confondersi con L’ Afta epizootica )è una malattia dei piedi degli ovini causata da batteri. La zoppina è causata dai batteri, microbi che si sviluppano molto bene in assenza di ossigeno. Un’insufficiente cura degli unghielli favorisce la proliferazione di questi batteri e l’insorgenza della malattia. Il sintomo più evidente è la zoppia.
  • Lingua blu o febbre catarrale degli ovini: piu’ comunemente conosciuta come Blue tongue (BT), una malattia infettiva dei ruminanti trasmessa dall’insetto Culicoides imicola. Questo insetto succhia il sangue da un capo e lo trasmette all’altro. Gli animali infettati avranno febbre molto alta sino a 42° C per un periodo di una settimana.
  • Brucellosi: zoonosi causata da microrganismi del genere Brucella, a decorso lento, spesso asintomatico.
  • Visna-Maedi: un complesso di malattie virali che colpisce le pecore. Nella maggior parte dei casi gli organi colpiti sono i polmoni (Maedi). Tuttavia esiste anche una forma nervosa che colpisce il sistema nervoso centrale (Visna).
  • Intossicazione da rame: l’intossicazione cronica, negli ovini, può verificarsi già con assunzione giornaliera di rame pari a 0,5 mg/kg p.v. Si tratta di quantitativi assai bassi, soprattutto se si considera che per questi animali esiste un apporto di rame del tutto inevitabile, ossia quello che deriva dall’assunzione di foraggi tradizionali (fieno, cereali, ecc.) che ne contengono quote variabili in relazione alla composizione chimica dei terreni sui quali sono raccolti, dell’acqua di abbeverata, dei pascoli, ecc.
  • Gonfiamento della pancia o Bloat: si tratta di un gas prodotto nel rumine. Il fianco di sinistra si dilata e respirare diventa difficile. Può accadere improvvisamente, quando l’animale sta mangiando sul pascolo bagnato di mattina. Lo stomaco dei ruminanti produce molto gas, normalmente l’animale espelle il gas una volta ogni minuto. Quando però non riesce ad espellere questo gas il rumine si gonfia a dismisura e comprime i polmoni creando una notevole difficoltà nella respirazione. Questa condizione può causare la morte della pecora.

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Ettore D’Andrea

 

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