Riproduzione del serpente: dall’accoppiamento alla nascita

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By Marianna Durante

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La riproduzione dell’animale è un momento molto importante per gli esseri viventi, vediamo insieme come avviene la riproduzione del serpente.

La riproduzione del serpente (foto Pixabay)
Riproduzione del serpente: dall’accoppiamento alla nascita (foto Pixabay)

Il serpente è un rettile che sicuramente fa paura un po’ a tutti, ma allo stesso tempo è un animale sacro per altri. Ma come tutti gli animali anche loro si riproducono.

La riproduzione del serpente avviene nella stagione dell’amore, cioè la primavera, oppure durante la stagione delle piogge nei paesi tropicali.

Come per tutti gli animali per far si che avvenga una riproduzione, c’è bisogno di un esemplare maschio ed un esemplare femmina.

L’accoppiamento

La riproduzione del serpente (Pixabay)
Riproduzione del serpente: dall’accoppiamento alla nascita (foto Pixabay)

L’accoppiamento è la prima fase per far si che avvenga la riproduzione del serpente. I serpenti maschi sessualmente maturi, quando hanno raggiunto una temperatura corporea alta, iniziano ad aggirarsi alla ricerca di un serpente femmina per potersi accoppiare.

Le femmine feconde emettono un feromone, con cui comunicano il loro stato reattivo, che attira molti maschi che sono presenti nei suoi paraggi.

Infatti non è raro notare intorno ad un esemplare di serpente femmina, tantissimi esemplari maschi, non è raro nemmeno vedere una femmina che si accoppia con più pretendenti. Un esempio è l’esemplare Natrix in cui durante l’accoppiamento una o più femmine si uniscono con più maschi.

Può capitare invece in alcune specie come le Vipere, che se si incontrano due maschi in calore effettuano un combattimento in cui ognuno dei due cerca di atterrare al suolo il rivale, attorcigliandosi tra di loro senza darsi morsi.

Ma non è assicurato al vincitore della battaglia il diritto dell’accoppiamento, infatti molto spesso si è notato che il perdente si accoppia prima del vincitore.

Nel momento in cui il maschio incontra la femmina avviene una sorta di corteggiamento, in cui lui striscia accanto e su di lei, e le da dei piccoli colpi di testa e piccoli colpi di lingua.

Mentre l’accarezza in questo modo, il maschio cerca di posizionare la sua cloaca all’altezza di quella della femmina per poterla penetrare. Bisogna sapere che anatomicamente il serpente è provvisto di due peni, chiamati emipeni.

Quando il serpente è a riposo gli emipeni sono chiusi nella coda.
Nel momento in cui l’animale si deve accoppiare sceglie quale dei due usare, probabilmente la sua scelta dipenderà da quale dei due membri si trova più vicino alla cloaca della femmina.

L’emipene del serpante è costituito da piccole spine che servono a legarsi nella cloaca della femmina, in assenza degli arti per aggrapparsi a lei.

Infatti durante l’accoppiamento può capitare che la femmina decida di spostarsi, e in questo modo il maschio non scivola e resta sempre attaccato a lei. L’accoppiamento tra i serpenti può durare anche molte ore, a volte viene ripetuto nei giorni seguenti con altri partner.

Gli accoppiamenti si svolgono soprattutto sui rami, nei rovi e sotto le pietre. Una volta finito il tempo dell’amore i serpenti maschi e quelli femmine raggiungeranno le loro zone estive dove cacceranno, deporranno le uova e si dedicheranno allo sviluppo degli embrioni.

La riproduzione del serpente: la nascita dei piccoli

La riproduzione del serpente (foto Pixabay)
Riproduzione del serpente: dall’accoppiamento alla nascita (foto Pixabay)

E’ necessario sapere che i serpenti si dividono in due categorie:

  • Ovipari: i serpenti ovipari depongono le uova con gusci molli, in luoghi molto umidi e caldi. Un esempio di serpenti ovipari sono i pitoni.
  • Ovovivipari: il serpente femmina porta l’uovo al suo interno fino al completo sviluppo della prole. In tal caso i piccoli nascono in una sacca trasparente e gelatinosa, un esempio di serpenti ovovivipari sono i boa, i viperini.

Una volta fatta questa distinzione possiamo dire che dopo aver deposto le uova in un luogo caldo, i serpenti le abbandonano. Ci sono però delle eccezioni:

  • Alcune specie di pitone covano le uova senza mai lasciarle incustodite.
  • La femmina del cobra difende le sue uova senza far avvicinare nessuno.
  • L’unico esemplare che costruisce il nido con scarti vegetali è il cobra reale.

Le prole nascono già formate e indipendenti, dopo tre giorni dalla nascita avviene la loro prima muta, e i piccoli provano il primo pasto. I serpenti velenosi possono iniettare il loro veleno anche appena nati.

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M.D.

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