West Nile, grazie agli uccelli-sentinella possiamo prevedere l’avanzata del virus: “Segnalano il pericolo prima dei casi umani”
In Italia i casi di West Nile sono in crescita, e al centro della rete ecologica che sostiene la diffusione del virus ci sono proprio loro: gli uccelli. Serbatoi naturali, inconsapevoli ma fondamentali, sono in grado di trasportare il virus su lunghe distanze e di mantenerlo attivo a livello locale. Grazie allo studio del loro comportamento e dei loro spostamenti, oggi possiamo affermare con sempre maggiore certezza che West Nile, gli uccelli svelano dove colpirà. Un’intuizione che sta diventando un pilastro per la sorveglianza epidemiologica in Italia e nel mondo.

Il virus del West Nile appartiene alla famiglia dei flavivirus, come dengue, zika e febbre gialla. È trasmesso all’uomo dalla zanzara Culex pipiens, attiva soprattutto al crepuscolo e di notte. Il contagio avviene quando la zanzara punge prima un uccello infetto e poi una persona. Ma mentre l’uomo (come altri mammiferi) è un ospite terminale, cioè non permette al virus di replicarsi efficacemente, gli uccelli sono ospiti serbatoio: il virus si moltiplica nel loro organismo, rendendoli un anello essenziale nella catena di trasmissione.
Non tutti gli uccelli svolgono lo stesso ruolo. I migratori, ad esempio, sono responsabili della diffusione su larga scala. Attraversano interi continenti e, involontariamente, trasportano con sé anche il virus. Una rondine che ritorna in Europa dall’Africa può rappresentare l’inizio invisibile di un focolaio. Ma il vero pericolo locale arriva dagli uccelli stanziali, come merli, cornacchie e passeri. Queste specie vivono a stretto contatto con le nostre case e con le zanzare che infestano le città. Sono loro, quindi, che permettono la circolazione quotidiana del virus nei nostri ambienti.
Come viene trasmesso il virus West Nile?
Gli scienziati studiano gli uccelli migratori lungo le rotte con analisi su sangue, piume o tamponi. Gli uccelli stanziali vengono invece monitorati tramite esemplari morti o feriti, spesso raccolti dai centri di recupero per la fauna selvatica. I campioni vengono poi inviati agli Istituti Zooprofilattici per le analisi, e i dati raccolti aiutano a mappare la presenza del virus sul territorio.

Capire dove si sta diffondendo il virus, attraverso quali specie e in quali zone, permette agli esperti di pianificare interventi mirati, prima ancora che le zanzare infette pungano un essere umano. Per questo motivo, gli uccelli vengono definiti “sentinelle ecologiche”. Non infettano direttamente l’uomo, ma lo proteggono indirettamente, offrendo indizi su come si muove il virus. Ed è proprio attraverso di loro che possiamo prevedere l’insorgere di nuovi focolai.
È bene ricordare che il contagio diretto da uccello a uomo è estremamente raro. L’unico rischio concreto può esistere in caso di contatto diretto tra fluidi di un uccello infetto e ferite aperte, ad esempio durante la manipolazione di esemplari morti senza protezione. Ma si tratta di scenari molto limitati. Nella stragrande maggioranza dei casi, il West Nile si trasmette esclusivamente tramite la puntura della zanzara infetta.
West Nile: la malattia, i sintomi e le precauzioni da conoscere
Nel 2025 il virus ha già colpito in diverse regioni italiane, inclusi territori che in passato erano stati risparmiati. Secondo gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, ciò non è motivo di allarme, ma segnale di un virus che si sta adattando. La maggior parte delle infezioni resta asintomatica o provoca sintomi lievi, simili a quelli influenzali. Solo in una piccola percentuale dei casi – soprattutto tra anziani o immunodepressi – possono verificarsi complicanze neurologiche gravi.

Per prevenire la diffusione del virus, resta fondamentale il controllo delle zanzare. Ecco alcune azioni semplici ma efficaci che ciascuno può adottare:
- Eliminare ogni ristagno d’acqua da tombini, sottovasi e bidoni
- Utilizzare repellenti e indossare abiti lunghi nelle ore serali
- Installare zanzariere alle finestre e mantenere le aree esterne pulite
- Segnalare uccelli morti alle autorità sanitarie o ai centri faunistici
- Seguire le indicazioni fornite dalle ASL e dai Comuni
L’approccio più efficace, però, resta la prevenzione basata sull’osservazione. West Nile, gli uccelli svelano dove colpirà è il messaggio chiave che dovrebbe guidare ogni strategia sanitaria. Perché solo attraverso la conoscenza della rete ecologica che sostiene il virus possiamo davvero anticiparne i movimenti.
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Il virus si muove in silenzio, spesso senza sintomi evidenti, ma gli uccelli – con le loro migrazioni e il loro comportamento – ci danno gli strumenti per fermarlo prima che arrivi a colpire. Saperli osservare significa anche proteggere la nostra salute.