Non rispondono solo in base al nostro tono di voce ma a ciò che diciamo: la nuova scoperta dice che i cani capiscono più di quanto possiamo immaginare.

E noi che credevamo rispondesse solo al modo in cui ci rivolgevamo a lui: non è così. Possiamo davvero parlare con il nostro amato quattro zampe perché i cani capiscono più di quanto pensiamo: è questa la sconcertante rivelazione di una nuova scoperta. Con questa nuova certezza, i futuri padroni saranno ancora più invogliati a intraprendere una conversazione con il loro Fido, e a considerarli (come già fanno spesso) ben più di ‘semplici’ animali da compagnia.
E’ possibile parlare con un cane?
In realtà non solo è possibile parlare col nostro amato Fido ma addirittura dovrebbe diventare una pratica quotidiana perché fa davvero bene alla nostra salute! Eppure c’è chi ancora non lo fa perché pensa sia ‘inutile’ e chi invece, pur facendolo in contesti privati, non lo fa davanti a estranei perché si sente a disagio.

Ma la Scienza è corsa in nostro aiuto perché ha dimostrato, come vedremo, che i cani capiscono più di quanto pensiamo e perché una conversazione con lui ha effetti assolutamente positivi sulla nostra psiche e sul corpo. Uno studio pubblicato sulla rivista Science ha infatti rivelato che durante uno scambio di battute col quattro zampe si libera ossitocina (anche detto ‘ormone dell’amore’) sia nell’umano sia nell’animale.
Inoltre, secondo il dott. M. Lieberman, parlare con il cane delle nostre esperienze negative dà loro maggiore ‘concretezza’ e consapevolezza anche nel modo di affrontarle e superarle. In pratica è come se fosse un percorso di analisi gratuito e sempre disponibile, poiché il nostro Fido amerà ascoltare la nostra voce.
I cani capiscono davvero più di quanto pensiamo? Lo studio
Secondo una recente ricerca di un team di ricercatori delle Università del Sussex, Lincoln e Saint-Etienne i nostri amici a quattro zampe possono capire parole e comandi da eseguire grazie al tono di voce (monotono) che dobbiamo utilizzare quando ci rivolgiamo a loro. Ma allora era sbagliato pensare di dover parlare al cane come a un bambino? Sì, perché ci capisce meglio con un tono meno enfatizzato.
La risposta dello studio è stata fornita in seguito ad alcuni esperimenti condotti su un campione di 70 cani, che hanno ascoltato le voci dei loro padroni. Questi ultimi si rivolgevano a loro con una voce piatta, priva di emozioni e di intonazioni: la scoperta è stata sconvolgente! I cani non solo hanno dimostrato di capire perfettamente i comandi e le parole dei padroni ma li hanno anche prontamente eseguiti.
Ciò quindi va in contrasto con quanto creduto finora, e cioè che per rivolgersi a un cane sarebbe necessario parlargli con enfasi, con grande emozione, magari anche a volume elevato, come appunto si fa con i bambini, specie se molto piccoli, come per attirare maggiormente la loro attenzione.
I cani capiscono alcune parole in particolare?
Il mondo dei nostri amati quattro zampe rimarrà sempre circondato da un’aura di mistero, e in fondo è anche bello che sia così. Ma è altrettanto stimolante pensare di poter intrattenere con loro una conversazione: magari non sappiamo quali sono tutte le parole che preferiscono sentire, ma di certo ci sono parole che il cane ama.

E sul fatto che Fido si senta ‘meglio’ quando il padrone si rivolge direttamente a lui e quanto lo stesso umano riceva benefici fisici e mentali da questo dialogo, vi è anche uno studio a proposito che evidenzia quanto parlare con il cane rende più intelligenti. Di sicuro l’attenzione di Fido si concentrerà maggiormente sulle parole dei comandi principali per il suo addestramento.
Ma allora come dobbiamo parlare al cane affinché ci capisca meglio?
Dovremmo quindi rivolgerci a lui sempre con tono monotono e piatto? In realtà Fido apprezzerà ancora di più un minimo di inflessione emotiva nella voce. Quindi non pensiamo che ci comprenda meglio solo quando siamo ‘piatti’, ma sempre senza esagerare. Le frasi, le parole e i comandi devono essere sempre gli stessi (ovviamente possiamo capire quante parole conoscono i cani solo parlandoci) e potremo arricchire il nostro e il suo vocabolario, ma senza rischiare di confonderlo.
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Il comando deve essere sempre quello, la parola deve essere diretta, chiara e tutti in famiglia dovranno utilizzare gli stessi termini per evitare di mandarlo in confusione. Ma sarà più stimolante per lui (e anche per noi) utilizzare anche un minimo di emozione nell’espressione.
Francesca Ciardiello