Curiosità sul Basenji: storia, origini e particolarità del cane più felino che c’è

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By Francesca Ciardiello

Cani, Curiosita

Cosa sappiamo precisamente su questa razza? Qual è la sua storia dalle origini fino ai giorni nostri? Queste e altre curiosità sul Basenji, tutte da conoscere.

Curiosità sul Basenji
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In realtà qui da noi, in Europa, non sono molti gli esemplari di questa razza, ma chi ne ha adottato uno non riesce più a farne a meno. Il Basenji ha un’infinità di qualità, come tutti i suoi simili, ma a differenza della maggior parte dei cani, ha delle caratteristiche che lo rendono perfetto per la vita in città (e soprattutto in condominio). Quali sono tutte le curiosità sul Basenji e le informazioni necessarie per chi vuole adottarne uno.

Il Basenji: la carta d’identità del cane

Come facciamo a distinguere il Basenji dagli altri cani? La prima caratteristica fisica che salta agli occhi è probabilmente il suo manto multicolore. Corto, folto e fine, il pelo del Basenji si presenta in due o tre colorazioni: solitamente il ‘gioco di colori e di combinazioni’ è tra bianco, nero e fulvo.

Malattie più comuni del Basenji
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Il suo aspetto è di certo elegante e dinamico, sebbene abbia un dorso corto e le zampe piccole ai piedi. A guardargli il muso saltano subito agli occhi le sue orecchie dritte e a punta, che incorniciano un volto rugoso, il tartufo nero e un paio di occhi a mandorla. Appartiene alla taglia medio-piccola, con un’altezza che raggiunge i 41-43 cm per 10-12 kg nel maschio e 38-41 cm per 9-11 kg nella femmina.

Curiosità sul Basenji: il cane-gatto ‘muto’

In realtà questa espressione che gli è stata affibbiata non è del tutto corretta: non è vero che il Basenji non parla. Magari non si esprime abbaiando, ma con un verso simile a uno jodel tirolese, frutto di una particolare conformazione del ventricolo laringeo.

Ma perché si tende ad associarlo ad un felino? Perché oltre a non abbaiare, con grande gioia dei vicini di casa, è anche molto attento alla sua igiene personale. Non è un amante dell’acqua e del bagnetto, sebbene sia necessario per la cura del pelo del Basenji, ma provvede da solo a leccarsi il manto per gran parte della giornata…proprio come un micio!

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Curiosità sul Basenji: la sua storia dalle origini a oggi

Da dove viene il Basenji? Come spesso accade, le origini possono dirci molto anche sulla sua salute fisica e sul suo temperamento. Infatti, sebbene non sia (purtroppo) esente da problemi fisici, non sono molte le malattie più comuni del Basenji: merito anche dei luoghi aspri e poco ospitali da cui proviene, quelle africane che lo hanno ‘temprato’ per bene.

Adottare un Basenji
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L’antico popolo egiziano lo aveva ribattezzato ‘cane del Congo‘, poiché era già piuttosto comune all’epoca (si parla di raffigurazioni risalenti al 6000 a.C.) averne uno come animale da compagnia e fedele alleato nella caccia. Resistente alle alte temperature e ai terreni difficili, questo cane mostra ancora oggi un fisico vigoroso e in salute nella maggior parte dei casi.

E quando è arrivato in Europa? Nell’Ottocento si hanno le prime testimonianze della sua presenza e, a quanto pare, a fare simpatia è stato proprio il suo strano verso diverso dall’abbaiare solito dei suoi simili. L’arrivo nel nostro continente non è stato privo di difficoltà: pare infatti che i primi esemplari importati dall’Africa siano tutti morti di cimurro canino. Bisognerà attendere dunque la Seconda Guerra mondiale per vederne di più ‘in giro’: non solo in Europa dunque ma anche in Canada e USA.

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Curiosità sul Basenji: allevamento e prezzo

Sebbene sia ancora piuttosto raro avere un Basenji come animale domestico, chi ha la fortuna di averne uno non riuscirebbe mai più a farne a meno, non solo per il suo carattere mite ma giocherellone, ma anche per essere un perfetto baby-sitter per i piccoli umani e perché va d’accordo (quasi) con tutti. Non è difficile trovare razze compatibili col Basenji, ma è meglio evitare i gatti: potrebbe scambiarli per prede da cacciare.

Curiosità sul Basenji
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In Italia non sono molti gli allevamenti di Basenji, ma gli esperti che si occupano della sua educazione consigliano di lasciarlo libero di giocare e ‘sfogare’ le sue energie, magari in spazi recintati per evitare che scappi via.

Per quanto riguarda il suo valore in commercio, come sempre, non è possibile dare una cifra certa e oggettiva per tutti, ma solitamente il prezzo di un cucciolo di Basenji dovrebbe aggirarsi intorno ai 2000 euro.

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Francesca Ciardiello

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