Malattie del Cane da pastore Carnico: patologie comuni nella razza

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By Raffaella Lauretta

Salute dei Cani

Le malattie del Cane da pastore Carnico, una razza canina proveniente dalle Alpi Carniche. Vediamo quali sono le patologie comuni.

veterinario
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Come avviene per ogni specie, per arrivare a capire le problematiche e le eventuali patologie, occorre fare un passo indietro e indagare sulle origini della razza.

In questo articolo, ci occuperemo delle malattie del Cane da pastore Carnico, per il quale cercheremo di fornirvi tutte le informazioni utili, sulla sua salute, partendo proprio dalla sua storia e dalle sue caratteristiche.

Conosciamo, quindi il Cane da pastore Carnico e le probabili patologie che possono colpire la razza molto diffusa nella parte montana e pedemontana del Friuli fino agli anni ’70.

Malattie del Cane da pastore Carnico

Il Cane da pastore Carnico è un cane di taglia media, dalla fisionomia slanciata, che lo rende molto abile nella corsa.

cane da pastore
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Misura circa 56-60 cm e pesa tra i 22-27 kg. Dotato di una corporatura ben proporzionata e le zampe slanciate e robuste.

Possiede un pelo medio lungo che necessita di una cura continua ma non impegnativa.

I colori ammessi sono anche le varianti completamente nere ma generalmente è scuro sul dorso e più chiaro sul ventre e sul muso.

Il Cane da pastore Carnico può avere una durata di vita media pari a 12-15 anni. Per quanto riguarda il suo stato di salute, si tratta di una razza con una buona resistenza fisica e poche patologie.

Non è un cane tendente all’obesità, tuttavia le uniche patologie che possono colpirlo sono quelle relative alle articolazioni. Vediamo quali queste malattie del Cane da pastore Carnico.

Displasia gomito

La displasia del gomito nel cane è disturbo ortopedico di origine genetica ed ereditaria.

La displasia del gomito si manifesta con lo sviluppo anormale delle ossa dell’articolazione del gomito del cane. Tale condizione, causa: dolore, zoppia e danno articolare nonché osteoartrosi.

Ci sono condizioni che possono indurre all’insorgenza o all’aggravarsi dei sintomi della malattia, come la crescita o l’aumento di peso troppo velocemente, e l’attività fisica o eccessiva nutrizione.

Il trattamento consiste nella prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei, accompagnata da un rigoroso riposo.

Laddove possibile, è pensabile procedere anche con fisioterapia e/o osteopatia per cani, oltre che la somministrazione di integratori alimentari e/o piante medicali sotto prescrizione del veterinario.

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Displasia dell’anca

La displasia dell’anca nel Cane da pastore Carnico, è una patologia ereditaria, perciò attribuita a soggetti geneticamente predisposti.

Nei casi più gravi, può verificarsi fin da cucciolo oppure manifestarsi nell’età adulta avanzata ma in condizioni più lievi.

La displasia dell’anca si riscontra nel momento in cui il femore si posiziona nel modo corretto nella cavità dell’anca dell’animale, causando come conseguenza un andamento zoppicante e dolore intenso.

Possono manifestarsi anche altri sintomi e possono variare in funzione dell’età del cane, dello stadio di avanzamento della malattia e della limitazione del funzionamento dell’articolazione.

Il trattamento della displasia dell’anca nel cane è diverso a seconda delle condizioni, ma la terapia ultima richiede un intervento chirurgico.

Essendo questa patologia ereditario, è opportuno radiografare gli esemplari scelti per la riproduzione.

Lussazione della rotula

La lussazione della rotula nel cane, spesso colpisce entrambe le articolazioni e maggiormente si tratta di una condizione congenita.

Si verifica quando avviene con lo spostamento della rotula (un piccolo osso che ha funzione di puleggia) dalla posizione normale in cui dovrebbe stare.

Il sintomo che rivela la problematica nel cane, consiste nel blocco improvviso della zampa posteriore, che rimane piegata senza riuscire a estendersi.

Il trattamento consiste nella somministrazione di farmaci o integratori che limitino la degenerazione a livello delle cartilagini, questo nei casi di lieve entità.

Mentre nei casi più gravi, è necessario un intervento chirurgico, anche se può essere doloroso per l’animale.

 

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