Piroplasmosi nel cavallo: cause, sintomi e rimedi della patologia equina

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By Antonio Scaramozza

Salute dei Cavalli

La piroplasmosi è una delle patologie più diffuse nel cavallo, e a prescindere dalla latitudine. Anche per questo è necessario imparare a conoscerla.

Piroplasmosi nel cavallo
(Foto Adobe Stock)

Il termine piroplasmosi molto probabilmente ai più non dirà nulla. Agli appassionati dell’equino, invece, dovrebbe essere nota. La piroplasmosi infatti è una delle patologie più comuni nel cavallo, ed è praticamente diffusa in tutto il mondo. Impariamo a riconoscere quali sono i sintomi principali, quali le cause e quali i rimedi più efficaci da adottare.

Che cos’è e quali sono le cause

La piroplasmosi è una delle patologie più diffuse tra gli equini di tutto il mondo, a prescindere da continenti e latitudini. La patologia è altresì nota con i termini babeliosi o theileriosi.

cavallo avvelenato
(Foto Pixabay)

L’origine della piroplasmosi è da ascrivere ad alcuni protozoi (quali il Babesia cavalli e Theileria equi – da cui, appunto, i diversi nomi con cui è conosciuta) trasmessi al cavallo dalle zecche. Sono questi parassiti, dunque, i principali veicoli della patologia nell’equino.

L’incubazione, che decorre dal momento del morso della zecca, ha una durata che oscilla tra i 5 ed i 30 giorni.

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I sintomi della piroplasmosi nel cavallo

La sintomatologia che colpisce il cavallo affetto da piroplasmosi è piuttosto varia; i segni clinici, anche in un occhio meno esperto, possono indurre a ricollegare il malessere dell’animale alla patologia, che, come detto, è particolarmente diffusa tra gli equini.

Il lutto nel cavallo
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Tra i sintomi più frequenti va annoverata la febbre nel cavallo, che supera anche i 40 gradi. La piroplasmosi può manifestarsi altresì attraverso episodi di tachicardia e tachipnea. Anche l’aspetto dell’animale offre importanti indizi sul suo stato di salute.

In particolare da attenzionare le eventuali mucose pallide del cavallo o le palpebre gonfie. Altro segno tipico è l’inappetenza, che può portare a perdita di peso, ed è in taluni casi accompagnata da diarrea e coliche .

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Come si cura

In presenza dei suddetti sintomi è bene avvertire con efficacia il proprio veterinario di fiducia, in modo tale che possa eseguire tutti i test necessari al fine di diagnosticare la patologia. Una volta individuata la malattia, il professionista dovrà scegliere l’approccio terapeutico più adatto all’animale.

Cavallo a visita dal veterinario (Foto Adobe Stock)
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Cominciamo col dire che dalla patologia si guarisce, quantomeno da un punto di vista sintomatico. Tuttavia l’agente patogeno Theileria equi è particolarmente difficile da eliminare, e molto probabilmente il cavallo sarà veicolo del protozoo per tutta la vita.

Di norma si agisce dapprima sull’eliminazione dei segni clinici con i quali la piroplasmosi si è manifestata nel cavallo, attraverso la somministrazione di farmaci; il secondo step consiste nell’eliminazione dei parassiti da cui è insorta la malattia.

La prevenzione è altresì molto importante: va curata giornalmente l’igiene del cavallo e dell’ambiente in cui trascorre la maggior parte del tempo.

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A. S.

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