I bizzarri animali domestici di famosi vip, artisti e scrittori della storia

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By Fabrizio B

Curiosita, Non solo Cani e Gatti

Chi non conosce il maialino nano dell’attore George Clooney? Ma non è l’unico caso, molti vip nella storia hanno avuto degli animali domestici bizzarri.

George Clooney maialino nero
L’attore George Clooney è solo uno dei tanti vip con animali domestici bizzarri. (Foto Pinterest)

Molti artisti, scrittori e pittori nella storia hanno avuto cani e gatti, magari immortalandoli anche nelle loro opere. Ma alcuni di questi vip della storia hanno preferito degli animali domestici piuttosto bizzarri. E allora, scopriamo che animale ha scelto la pittrice Frida Kahlo, o quale uccello non certo comune aveva lo scrittore Alexandre Dumas, nonché che particolarissimo micio aveva il grandissimo Ernest Hemingway.

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Gli animali domestici dei vip

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Un animale domestico vip? Certo, ma solo se esotico! (Foto GettyImages)

Nella storia ci sono stati molti esempi di animali domestici poco comuni che sono stati scelti dagli artisti come compagni di vita poco convenzionali.

Ma non tutti: la poetessa Emily Dickinson, ad esempio, aveva un grosso cane, Carlo, che amava al punto di parlare di lui in alcune poesie.

Anche Edward Munch, il pittore del famosissimo “Urlo”, aveva un cane che amava al punto da portarlo con sé anche al cinema.

Ma altri scrittori, pittori ed artisti hanno preferito qualcosa al di fuori del comune. Per un tocco di “esoticità”, forse? Scopriamo i più bizzarri.

Lord Byron e il suo orso addomesticato

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Un orso: chissà se questo simpaticone legge Lord Byron. (Foto Getty Images)

Il grande poeta inglese Lord Byron aveva un cane, Boatswain, che divenne molto famoso perché a lui fu dedicato un epitaffio in versi dal suo padrone.

Ma non è stato il suo unico animale domestico, visto che Lord Byron ha avuto durante la sua vita molti animali, tra cui un orso addomesticato.

Sembra che al Trinity College dove studiò all’inizio del 1800, non permetteva di tenere cani all’interno del terreno del college. Cosa che mandò il poeta su tutte le furie.

Comprò quindi un orso addomesticato ad una fiera, e lo portò al college per vivere con lui. Le regole non includevano orsi, per cui riuscì a non far espellere l’orso (o sé stesso).

Byron portava l’orso in giro al guinzaglio come un cane, usando una catena, e quando lasciò il college lo portò con sé a casa sua a Londra.

Charles Baudelaire e il suo pipistrello

Casetta per pipistrelli
Un animale domestico “dark” per l’autore francese Baudelaire. (Foto Unsplash)

Il grande autore francese Charles Baudelaire, autore de I Fiori del Male, visse a Bruxelles in un hotel verso la metà del 1800. Qui incontrò questo “pet” poco comune.

Un giorno, passeggiando nel cortile dell’hotel, vide cadere ai suoi piedi un pipistrello. Poiché temeva fosse ferito o ammalato, decise di curarlo e tenerlo finché potesse tornare in natura.

Lo nutriva con pane e latte, e riposava (ovviamente a testa in giù) in una gabbietta vuota dove prima aveva vissuto un canarino.

E si lasciava anche accarezzare dallo scrittore, cosa che non piaceva molto alla sua impressionabile cameriera Nelly.

Una volta guarito, lo riportò dove pensava avesse vissuto fino al loro incontro, nella cappella di Sainte-Anne vicino all’hotel.

Charles Dickens e il suo corvo Grip

Un corvo per amico
Un corvo per amico: Charles Dickens lo chiamò Grip (Foto Unsplash)

Lo scrittore inglese Charles Dickens amava il suo corvo domestico, chiamato Grip, tanto da usarlo anche come personaggio di uno dei suoi romanzi.

Poiché era un appassionato di tassidermia, lo impagliò dopo la sua morte e lo conservò sulla sua scrivania, per trarne ispirazione per i suoi lavori.

Sappiamo bene che i corvi sono tra gli uccelli più intelligenti, chissà che questo non abbia influito in questa storia. Il povero Grip attualmente è esposto in un museo di Philadelphia.

Alexandre Dumas e il suo avvoltoio dai due nomi

avvoltoio rapace uccello
Alexandre Dumas comprò il suo avvoltoio in Algeria. (Foto Flickr)

L’autore de I Tre Moschettieri Alexandre Dumas, amava gli animali esotici. Aveva cinque cani, tre scimmie, due pappagalli, un gatto, un fagiano dorato e anche un avvoltoio.

L’avvoltoio era stato acquistato in Algeria, e Dumas lo chiamò Jugurtha, come l’antico imperatore della Numidia che nacque proprio in quella città.

Portarlo in Francia non fu economico, e quando si stabilì a casa dell’autore, l’avvoltoio prese l’abitudine di stare in una botte vuota. E questo colpì lo scrittore.

A quel punto, lo ribattezzò Diogene, come il filosofo greco che – secondo la leggenda – viveva all’interno di una botte, proprio come l’avvoltoio di Dumas.

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Ernest Hemingway e il suo gatto a sei dita

Gatti famosi
I tanti gatti di Ernest Hemingway (Screenshot Instagram)

Il grandissimo scrittore Ernest Hemingway amava i gatti, e ne ha avuti molti durante la sua vita. Quando viveva in Florida, a Key West, ebbe in regalo un gatto insolito.

Un capitano di nave, regalò allo scrittore un simpatico gatto che aveva sei dita su ogni zampa (una condizione congenita detta polidattilia). Lo chiamò Palla di Neve (c’è chi dice Biancaneve).

Oggi giorno, nella casa museo di Hemingway a Key West, circa la metà dei tanti gatti che vivono lì sono polidattili, poiché discendono da quel gatto davvero unico.

Frida Kahlo e il suo cervo Granizo

Il cervo incuriosito (Foto Pixabay)
Il cervo fu una delle ispirazioni maggiori per Frida Kahlo. (Foto Pixabay)

La famosissima pittrice Frida Kahlo amava tutti gli animali, e ebbe molti animali domestici piuttosto bizzarri. Molti di questi vissero nella sua “Casa Blu”, in Messico.

Qui vissero varie scimmie, pappagalli e cacatua, un cane della razza messicana Xoloitzcuintle (i cosiddetti “cani nudi”), e molti di questi animali finirono nei suoi dipinti.

Uno degli animali che ha amato di più fu però Granizo, un cervo che fu anche immortalato in molte foto con lei e addirittura dormiva con lei. 

Granizo fu anche modello e ispirazione di una delle sue più famose opere, “Il Cervo Ferito”, del 1946, dove la pittrice si ritrae come un cervo dal viso umano.

F. B.

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