Come un cane racconterebbe la sua storia: “Salve, io sono Pokio!”

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By Manuela Lucugnano

Curiosita

Abbiamo riportato molte storie sui nostri amici a quattro zampe. Ma questa volta non saremo noi a raccontarvela. Ecco a voi Pokio, il cane che vi racconterà la sua storia

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Cane (Foto Google Images)

Le storie dei cani ci hanno sempre coinvolto: alcune tristi, altre commuoventi, alcune ancora avvincenti. Alcuni cuccioli hanno attraversato momenti difficili: chi ha vissuto l’abbandono, chi ha perso il suo padroncino, chi ancora ha subito maltrattamenti. Ma molto spesso, fortunatamente, hanno anche conosciuto un lieto fine e una nuova famiglia pronta a prendersi cura di loro. Ma, che la loro vita sia stata più o meno facile, tutte le loro storie sono toccanti e speciali da raccontare.
Ma come racconterebbe un cane la propria storia? Beh, Marilyn Drawwater ci ha provato e ha raccontato la storia del suo cucciolo come se il cane ne parlasse in prima persona. E allora cari lettori, non mi resta che lasciarvi a Pokio e al racconto della sua storia.

Pokio: il cane che racconta la sua storia

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Cane (Foto Google Images)

Salve, io sono Pokio, sono un cane greco e vivo con la mia mamma a Creta. La mia mamma è inglese. Papà mi ha mandato da lei, in seguito alla sua morte, per aiutarla a non sentirsi triste. La mamma mi ha chiamato Pokio. Mi ha dato questo nome perché papà, una volta, ha detto che aveva il naso lungo come Pokio, per errore, in realtà intendeva “Pinocchio”. Ma la mamma ha l’ha trovato divertente e quindi ha iniziato a chiamare papà “Pokio“.

La mamma dice che ho molte cose in comune con papà, perché ho gli occhi grandi e marroni e so essere testardo, ma non può fare a meno di amarmi. Ma, a volte, so essere anche molto dispettoso. Sono marrone chiaro e bianco con peli molto morbidi. Il mio corpo è piuttosto lungo, così come le mie orecchie, ma ho le gambe corte. Anche se sono un cagnolino, la mamma dice che ho una la pelle resistente come quella di un Rottweiler!

I miei precedenti proprietari mi hanno abbandonato in un campo, quindi quando sono venuto a vivere, per la prima volta, con la mamma ero molto, molto ubbidiente. Ma quando ho capito che mi avrebbe tenuto con sé, ho iniziato a mostrare il mio vero carattere. La mamma era molto arrabbiata con me quando, un giorno, è tornata a casa con una bella torta di formaggio. L’ha lasciata sul mobile della cucina mentre andava a fare qualcos’altro.

Non ho saputo resistere. Quando mi ha visto, all’inizio era perplessa e si chiedeva cosa stessi mangiando. Non riusciva a ricordare di avermi fatto una sorpresa, poi si è resa conto che le avevo rubato il pranzo. E’ stata una vera rivelazione, ma come facevo a sapere che non era mio quando l’aveva lasciato dove avrei potuto raggiungerlo?

Quando la mamma mi porta nelle sue taverne preferite, tutti i camerieri mi salutano e le chiedono se vuole un tavolo per due. A volte ricevo perfino delle leccornie. Mi piace persino andare dal veterinario perché anche lui ha un cagnolino con cui gioco sempre.

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Cane (Foto Google Images)

Non mi piace essere lasciato da solo e quando resto a casa da solo sto molto male. Ho fatto un po’ di pasticci, in passato, quando la mamma usciva. Quindi, ora mi tocca stare sul balcone quando lei esce; in realtà non è poi così male, mi piace guardare le persone che passano. Mi piace anche abbaiare agli altri cani. Ho una cuccia con una bella coperta calda così posso riscaldarmi se fa freddo o è umido. La mamma mi porta sempre una sorpresa quando rientra a casa.

Il mio gioco preferito è “Prendi il cane“. Io e la mamma ci giochiamo sempre! Lei mi insegue intorno al divano con la mia palla o con qualche giocattolo rumoroso, ma non mi prende mai! Ho avuto molti giocattoli rumorosi ma continuo a romperli. La mamma me li porta via quando inizio a masticarne dei pezzettini.

In realtà c’è un lato positivo del Coronavirus: la mamma non esce più tanto spesso. Di conseguenza resta più tempo a casa a giocare con me. Spero solo che quando esce a fare la spesa non dimentichi di comprare le cose importanti, come il cibo per cani e i dolcetti.

E qui si conclude il racconto di questo tenero cucciolo che ci ha regalato un’altra straordinaria storia. Ma tranquilli. Noi saremo sempre pronti a narrarvi le fantastiche vicissitudini dei nostri amici a quattro zampe. Alla prossima!

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M. L.

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