Dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto: il regime alimentare per il micio che sta invecchiando

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By Francesca Ciardiello

Alimentazione Gatti

Quando diventa anziano, invecchia anche il suo cervello: qual è la dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto? Quali sono e se ci sono cibi per un regime alimentare atto ad evitare questi problemi.

Dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto
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E’ già difficile vederlo spesso fiacco e senza forze, ma sappiamo bene che non è solo una questione fisica: quando il nostro adorato micio sta invecchiando, sono anche di tipo cerebrale i problemi che si devono affrontare ogni giorno. Ma quali sono i primi segnali di questo tipo da cogliere e soprattutto cosa possiamo fare per aiutare il nostro buon vecchio felino domestico? Ci sono alcuni cibi da inserire in una dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto ovvero quelli che possono aiutare il suo cervello a restare giovane o, quanto meno, ad invecchiare meno velocemente? Cosa c’è da sapere.

Che cos’è l’invecchiamento cerebrale: un ‘fantasma’ da affrontare

Sebbene per alcuni l’avvento della terza età del nostro amato animale domestico sia quasi un tabù perché troppo ‘doloroso’ da affrontare, in realtà bisogna accettare che questa fase fa parte della sua vita e non deve essere vissuta da noi come ‘l’inizio della fine’.

Gatto
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E’ ovvio che fa male vedere il proprio felino, da sempre attivo e dinamico, essere un po’ più stanco rispetto agli anni d’oro: magari preferirà restare in casa al caldo piuttosto che andare fuori a dare la caccia alle farfalle. Ma ciò non significa che si sta avvicinando il momento di salutarlo.

Così come per l’essere umano, anche per il gatto, la vecchiaia è una fase e va vissuta nel migliore dei modi. Quindi se possiamo fare qualcosa per migliorare il suo stile di vita, soprattutto quando avrà più bisogno di noi, cosa aspettiamo a farlo? Iniziamo dalla sua alimentazione e magari vediamo quali sono i cibi ideali da inserire in una dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto.

I segni dell’invecchiamento cerebrale

Non sarà così facile coglierli, anche perché spesso si potrebbero confondere con una stanchezza fisica. In realtà è il cervello che ‘comanda’ tutto il corpo e se talvolta vediamo il nostro micio stanco o immotivatamente aggressivo, potrebbe anche essere una questione cerebrale.

Gatto stanco
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Questi sono i principali segnali cerebrali di un micio che sta invecchiando:

E’ anche vero che questi segnali possono essere sintomatici anche di altre condizioni patologiche o di malattie in corso: la risposta corretta che chiarisce i nostro dubbi possiamo averla solo dal nostro veterinario di fiducia!

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Dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto: quali sono i cibi migliori?

In realtà la dieta anti-invecchiamento cerebrale ha caratteristiche simili a quelle delle diete scelte per qualsiasi altro animale che è entrato nella ‘terza età’: si tratta di alimenti morbidi da masticare e facilmente digeribili. Sono alimenti energetici, molto utili ad un gatto che diventa giorno dopo giorno sempre più stanco ed apatico.

Cibi altamente proteici dunque, a scelta tra carne e pesce. Inoltre la scelta di alimenti che contengono più proteine è importante anche perché possono risultare utili ad invogliare il micio a mangiare e ad evitare il rischio di inappetenza nel gatto.

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Dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto: la fosfatidilserina negli alimenti nutraceutici

E’ probabile che, più che cibi precisi, il veterinario consigli di somministrare al nostro gatto anziano alcune particolari sostanze che aiutano a prevenire l’invecchiamento cerebrale dell’animale.

Dieta anti-invecchiamento cerebrale del gatto
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Si tratta della fosfatidilserina, che con la sua azione nutraceutica, aiuta a prevenire e combattere l’invecchiamento cellulare cerebrale sia nei gatti sia nei cani. Viene anche indicata con la sigla ‘PS’; il termine ‘nutraceutica’ invece indica la presenza di sostanze naturali, che si trovano nei prodotti alimentari.

Si possono trovare facilmente in commercio ma, dato che non esiste alcuna normativa specifica per quanto riguarda il nostro felino, è assolutamente necessario parlarne prima col nostro veterinario di fiducia.

Francesca Ciardiello

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