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Il gatto può uscire anche con le basse temperature? Come comportarsi

Il gatto può uscire anche con le basse temperature? È sicuro? Cosa dicono gli esperti? Scopri tutto quello che c’è da sapere.

Il gatto può uscire anche con le basse temperature? (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

L’inverno ha il suo fascino, ma per chi ha un gatto che ama stare all’aperto, nasce ogni anno, sempre la stessa domanda:

“Il gatto può uscire anche con le basse temperature?” La pelliccia, basta davvero a proteggerlo o ci sono rischi come ipotermia e congelamento?

Scoprì cosa dicono i veterinari, quali segnali non ignorare e tutti i consigli per tenerlo al sicuro durante i mesi più freddi.

Il gatto può uscire anche con le basse temperature? Quanto freddo può sopportare?

In generale, i gatti possono uscire anche con il freddo, ma solo entro certi limiti. Un gatto adulto, sano, con un mantello folto riesce a sopportare, senza troppe difficoltà, temperature vicino allo zero, ma solo per brevi periodi.

Quando si scende sotto i 5°C, il rischio di malessere nel gatto aumenta in modo significativo, soprattutto se il gatto è giovane o al contrario anziano, troppo magro o si bagna durante le sue esplorazioni.

Tutto questo, perché l’umidità riduce, drasticamente, la capacità del pelo di trattenere calore.

I rischi principali del freddo per il gatto

Le basse temperature espongono il gatto a rischi come l’ipotermia che può insorgere rapidamente se il corpo non riesce a mantenere il calore.

Inoltre, orecchie, zampe e coda rischiano di congelare anche nei gatti con pelo folto. Si sottovaluta poi, la possibilità che il gatto si possa disidratare, in quanto, in inverno i gatti tendono a bere di meno pur rimanendo il bisogno di liquidi, lo stesso di tutto l’anno.

Oltretutto, il contatto con il sale e altri prodotti per il disgelo, può irritare la pelle o risultare tossico se viene ingerito dal gatto.

Segnali che il tuo gatto sta soffrendo il freddo

Il tuo gatto potrebbe mostrarti diversi segnali per farti capire che sta soffrendo il freddo.

Gatto cerca calore nel termosifone. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Gli indizi principali sono:

  • rimane vicino ai termosifoni;
  • si rannicchia in posti molto riparati;
  • rientra subito dopo essere uscito;
  • ha il corpo rigido;
  • il gatto trema;
  • orecchie, coda ed estremità delle zampe, diventano molto fredde o pallide.

Questi sono tutti i campanelli d’allarme per un principio di congelamento nel gatto. A livello comportamentale, invece, un gatto infreddolito potrebbe diventare apatico, muoversi lentamente o apparire disorientato.

Perciò, se vedi il tuo gatto in queste condizioni, riportalo subito in casa e osservalo riprendersi pian piano.

Quando è meglio non farlo uscire

Ci sono giorni in cui è davvero meglio tenere il gatto in casa, anche se è abituato ad uscire.

Giorni in cui è meglio non lasciare uscire il gatto. (Foto Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Le situazioni più rischiose sono quelle con neve, gelo, pioggia intensa e temperature sotto lo zero, perché il freddo può penetrare rapidamente nel mantello e portare a congelamento delle estremità o ipotermia nel gatto.

Attenzione, anche al vento forte, che abbassa ulteriormente la temperatura percepita dall’animale.

Come proteggere un gatto che vuole uscire

Se il tuo gatto insiste per uscire, anche d’inverno, assicurati che abbia sempre accesso alla casa quando vuole rientrare.

Tuttavia, puoi rendergli l’esperienza più sicura, preparandogli un rifugio esterno, ad esempio una cuccia rialzata da terra, ben isolata e con una coperta asciutta o della paglia.

Permettergli di uscire solo nelle ore più calde della giornata, evitando mattina presto e sera. Controlla sempre che sia asciutto al suo rientro e asciuga bene e eventualmente zampe e pelo, se sono bagnati.

Quali razze sopportano meno il freddo

Le razze a pelo corto, con mantello poco fitto ( Siamese o Peterbald) o addirittura quelle senza pelo (Sphynx), si raffreddano molto più rapidamente e hanno bisogno di maggiori precauzioni.

Anche i gatti abituati a vivere in casa, possono essere più sensibili, perché non hanno sviluppato la stessa resistenza di quelli che escono regolarmente.

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Detto ciò, è importante quindi osservare sempre il comportamento del proprio animale ed eventualmente rivolgersi al veterinario se osservi i segnali precedentemente elencati.

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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