Ipotermia nel gatto una condizione non rara per i gattini neonati e i gatti adulti. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
![ipotermia nel gatto](https://www.amoreaquattrozampe.it/wp-content/uploads/2020/12/ipotermia-nel-gatto.jpg)
Innanzitutto occorre fare chiarezza sulla parola ipotermia, in quanto si tratta di un termine medico utilizzato per descrivere una temperatura corporea inferiore al normale.
Come ben sappiamo o abbiamo potuto imparare dagli articoli precedenti, presenti nel sito, la temperatura corporea normale del gatto è compresa tra 38 e 39 gradi, al di sotto di questi gradi possiamo stabilire un’ipotermia in atto.
Cause dell’ipotermia nel gatto
![gatto fuori al freddo](https://www.amoreaquattrozampe.it/wp-content/uploads/2020/12/gatto-al-freddo.jpg)
La causa più comune di ipotermia nel gatto è una lunga esposizione alle basse temperature.
Mentre nei gattini neonati e nei gatti anziani con l’organismo debole, l’ipotermia può essere causa dalla ridotta capacità di regolare la temperatura corporea, molto spesso dovuta alla presenza di malattie come l’ipotiroidismo nel gatto.
Sintomi
![si può lavare il gatto se è malato](https://www.amoreaquattrozampe.it/wp-content/uploads/2020/09/lavare-gatto-malato.jpg)
L’ipotermia nel gatto è facile da intuire in quanto ci sono dei segnali espliciti e semplici da intuire come ad esempio:
- debolezza;
- difficoltà respiratoria;
- apatia;
- bassa frequenza cardiaca;
- bassa frequenza respiratoria;
- letargia;
- rigidità muscolare;
- tremore;
- torpore;
- pupille fisse e dilatate nel gatto;
- coma.
I segnali appena citati di ipotermia possono variare da lievi a gravi, a seconda della gravità della bassa temperatura corporea.
Ma essendo alquanto evidenti, è possibile dedurre che è in atto l’ipotermia nel gatto e che occorrerà portare l’animale dal veterinario per le cure specifiche del caso.
Ricordiamoci che se non si interviene con il trattamento, gli animali colpiti possono rischiare il congelamento e persino la morte.
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Diagnosi e trattamento dell’ipotermia nel gatto
![micio veterinario](https://www.amoreaquattrozampe.it/wp-content/uploads/2020/10/gatto_veterinario1_740-1.jpg)
Per poter diagnosticare l’ipotermia nel gatto, il modo più semplice è misurare la temperatura corporea dell’animale.
Una verifica è possibile farla anche da soli in casa, basta avere a disposizione un termometro. L’utilizzo corretto del termometro avviene sollevando la coda con delicatezza e inserendo lentamente il termometro nel retto.
Favorire il rilassamento muscolare ruotando da un lato all’altro il termometro e inserendolo a circa 2,54 cm nel retto, evitando nel modo più assoluto di forzarne l’entrata.
Una volta verificata la temperatura, se dovesse essere bassa, circa 36°C , bisognerà agire rapidamente.
Innanzitutto rivolgendosi al proprio veterinario e nel frattempo adagiando al corpo dell’animale una borsa con acqua calda. Per poi avvolgerlo in una coperta per evitare la dispersione termica e correre dal medico.
Il veterinario procederà con esami diagnostici specifici, per identificare una eventuale causa sottostante. Gli esami sono:
- esame emocromocitometrico completo;
- profilo biochimico;
- analisi delle urine (rivelano generalmente valori entro limiti normali);
- profilo coagulativo completo (può rivelare alcune anomalie);
- Test della funzionalità tiroidea (possono confermare l’eventuale presenza di ipotiroidismo);
- Elettrocardiogramma (può rivelare una serie di aritmie).
Per quanto riguarda il trattamento è importante procedere con il monitoraggio della temperatura, elettrocardiogrammi e ripetute valutazioni della pressione sanguigna e a seconda della gravità procedere con la terapia più indicata.
Possiamo perciò trovarci davanti a tre tipi di ipotermia nel gatto:
- lieve entità: l’ipotermia può essere trattata con coperte e isolamento.
- moderata entità: l’ipotermia deve essere trattata con fonti riscaldanti esterne come cuscinetti termici. Si consiglia di utilizzare uno strato protettivo fra la fonte di calore esterna e il gatto in modo da prevenire ustioni cutanee nel gatto
- grave entità: deve essere trattata con tecniche base di riscaldamento che includono clisteri di acqua tiepida e lavanda gastrica, somministrazione per via endovenosa di liquidi tiepidi e aria calda.
Come sempre oltre al trattamento la soluzione migliore riguarda sempre la prevenzione. Perciò nei limiti del possibile cercare di fare attenzione a non lasciare il gatto all’aperto.
Evitare le basse temperature per un lungo periodo di tempo, lasciare sempre la possibilità di rientrare in caso o di avere la possibilità di ripararsi e rifugiarsi al caldo.
Inoltre occorre fare attenzione anche ai gattini neonati malati o ipoglicemici (basso livello di zuccheri nel sangue) che possono diventare ipotermici in un ambiente anche solo a temperatura normale.
Occorrerà perciò riscaldare l’ambiente e monitorare la temperatura del corpo del gatto
Raffaella Lauretta