Dermatite da poxvirus nel gatto: causa, sintomi e cura

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By Raffaella Lauretta

Salute dei Gatti

La dermatite da poxvirus nel gatto è la malattia tipica dei felini di campagna. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.

Dermatite da poxvirus nel gatto
Dermatite da poxvirus nel gatto.(Foto Pixabay)

I poxvirus appartengono alla famiglia Poxiviridae e sono diffusi in tutto il mondo, dove causano malattie sia nell’uomo che in molti altri animali. I gatti che vengono infettati da questo virus sono come abbiamo precedentemente accennato sono felini che vivono in modo selvatico o in campagna e che quindi entrano in contatto facilmente con le prede infette.

In particolare l’arvicola rossa (Clethrionomys glareolus), l’arvicola selvatica (Microtus agrestis) e il topo selvatico (Apodemis sylvaticus) che sono portatori del virus e solitamente non mostrano i sintomi della malattia. Difficilmente quest’infezione colpisce il topo domestico (Mus domesticus), almeno questa è una buona notizia per i gatti che vivono in casa e nel nostro giardino.

Causa della dermatite da poxvirus nel gatto

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Il virus tende a moltiplicarsi nel punto di puntura, facendo spuntare una lesione primaria che poi si propaga successivamente in tutto il corpo. (Foto Adobe Stock)

La causa come abbiamo potuto capire è generata da un virus della famiglia Poxviridae, del genere Orthopoxvirus. Purtroppo colpisce tutti i gatti e non c’è predisposizione per età, razza o sesso. Ciò che invece si è potuto constatare è che questa malattia colpisce maggiormente in autunno, anche se non è detto che non compaia anche in altre stagioni dell’anno.

Inoltre c’è da sottolineare che si tratta di una zoonosi il che vuol dire che i gatti possono contagiare i cani e anche l’uomo. Il modo in cui si trasmette è attraverso la pelle, mentre più difficilmente si trasmette per via oronasale.

Questo virus tende a moltiplicarsi nel punto di puntura, facendo spuntare una lesione primaria che poi si propaga successivamente in tutto il corpo. Ragion per cui il gatto colpito dal virus bisogna isolarlo dagli altri animali, toccarlo con i guanti e disinfettare regolarmente l’ambiente in cui vive.

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Sintomi

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I sintomi compaiono in modo progressivo nel giro di settimane (Foto Adobe Stock)

I sintomi della dermatite da poxvirus nel gatto compaiono in modo progressivo nel giro di settimane, inizialmente infatti si tratta di una lesione dovuta alla ferita di un roditore selvatico, ferita che poi diventa papula, placca o nodulo abbastanza velocemente. Successivamente compariranno a distanza di settimane altri sintomi come:

  • da 1 a 3 settimane: lesioni secondarie: macule, papule, noduli distribuiti su tutto il corpo che poi si ulcerano e formano croste;
  • nel giro di 3-8 settimane scompaiono, ma restano comunque delle cicatrici prive di pelo;
  • manifestazioni atipiche: ulcere su lingua e in bocca, stomatiti ulcerative senza lesioni cutanee, edema e necrosi cutanea (se capita sulle dita, si ha la perdita del dito colpito);
  • polmonite;
  • depressione;
  • febbre;
  • prurito diffuso;
  • congiuntivite nel gatto.

Dobbiamo comunque ricordare che spesso sono invece asintomatici, mentre i sintomi precedentemente citati diventano più gravi e in alcuni casi anche mortali quando nel gatto siano presenti sovrinfezioni batteriche o immunodeficienza da FIV.

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Diagnosi e trattamento della dermatite da poxvirus nel gatto

Gatto e veterinario
Diagnosi della dermatite da poxvirus nel gatto.(Foto AdobeStock)

Per poter effettuare una diagnosi il medico dovrà procedere con la valutazione dell’istologico delle lesioni tramite PCR, in quanto procedere solo con la sierologia non consentirà di avere la certezza della patologia, ma solo il sospetto diagnostico.

Lo stesso discorso vale per una diagnosi differenziale, ossia escludendo le varie patologie simili che possono portare ad una valutazione errata della patologia e rallentare il processo di guarigione dell’animale. Per quanto riguarda il trattamento della dermatite poxvirus nel gatto non esiste una cura specifica.

Il medico una volta individuata la malattia potrà procedere con l’utilizzo degli antibiotici per evitare le sovrinfezioni batteriche secondarie, inoltre potrà procedere anche con le terapie a base di lisina o di interferone alfa proprio come avviene per l’Herpesvirus.

Logicamente sarà cura del veterinario procedere alla cura anche dei sintomi secondari che comunque limitano la salute del gatto, per poi procedere con la fluidoterapia e l’alimentazione forza a causa delle ulcere presenti nel cavo orale.

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Raffaella Lauretta

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