Mesotelioma nel gatto: la causa, i sintomi e il trattamento

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By Raffaella Lauretta

Salute dei Gatti

Il mesotelioma nel gatto, un tumore raro nei felini ed interessa principalmente i soggetti anziani. Vediamo quali le cause, i sintomi e la cura.

gatto malato
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Il mesotelioma nel gatto è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio, ossia le membrane che rivestono, come una sottile pellicola, gli organi interni.

Le loro funzioni principali sono quelle di rivestire la cavità corporea, coprire e proteggere gli organi interni e facilitare il movimento all’interno della cavità corporea (celoma).

Si tratta di un tumore raro che colpisce prevalentemente gli uomini ma in determinati casi non risparmia nemmeno gli animali, tra cui i gatti.

Causa del mesotelioma nel gatto

La principale causa, quella più nota per la formazione del mesotelioma nel gatto è l’esposizione all’amianto.

gatto
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L’amianto è un insieme di minerali naturali fibrosi, composti da sostanze denominate silicati (o sali di silicio) in associazione con vari metalli (alluminio, ferro, manganese, magnesio, calcio).

Negli anni, è stato impiegato per la realizzazione di materiali di copertura e pavimentazione; nelle carrozze ferroviarie; come materiale di isolamento; per rivestimenti di forni; per la produzione di contenitori e tubature per il deposito o la distribuzione di acqua potabile ed anche per le tute di protezione degli operai.

Finalmente, poi a partire dal 1994 l’Italia, grazie alla legge n. 257 del 1992, è stata vietata l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di tutti i prodotti contenenti questo minerale.

Ma come è facile dedurre, ad oggi in Italia è ancora molto presente, tanto da essere ancora pesantemente tossico per l’uomo e gli animali.

Sintomi

Il gatto che viene colpito da mesotelioma manifesta i seguenti sintomi:

  • vomito nel gatto;
  • affaticamento;
  • ingrossamento/gonfiore addominale con accumulo di liquidi;
  • insofferenza all’esercizio;
  • problemi di respirazione;
  • scroto gonfio;
  • suoni cardiaci, polmonari e addominali (ventrale) attutiti;
  • perdita di peso, nausea nel gatto.

Questi segnali, non essendo del tutto chiari e specifici della patologia, si rendono necessarie le dovute indagini, ma in ogni caso l’animale deve essere trasportato, quanto prima, dal veterinario o in clinica per il controllo.

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Diagnosi e trattamento del mesotelioma nel gatto

Per poter stabilire una diagnosi il veterinario dovrà effettuare un esame fisico approfondito sull’animale, fare domande al padrone sulla storia sanitaria di base e indagare sull’insorgenza dei sintomi e dei possibili incidenti che avrebbero potuto portare a questa condizione.

Dopodiché inizierà la valutazione tramite i seguenti esami:

  • profilo ematico completo;
  • profilo ematico chimico;
  • esame emocromocitometrico completo;
  • analisi delle urine;
  • radiografie del torace e delle cavità addominali.

Inoltre, il medico preleverà anche un campione di fluido per l’esame citologico (microscopico) del fluido.

Infine, per l’esame cellulare in laboratorio e per la rimozione delle masse mesoteliali, eseguirà la chirurgia esplorativa, o una laparoscopia (chirurgia dell’addome).

Stabilita la diagnosi, a seconda delle condizioni dell’animale, il medico valuterà se curarlo in regime ambulatoriale o procedere con il ricovero.

Il ricovero avviene principalmente se il gatto ha un eccesso di liquidi in una qualsiasi delle sue cavità corporee a causa del mesotelioma, come nel torace o nell’addome.

In questo caso l’animale dovrà subire per un breve periodo di tempo il drenaggio.

Se il liquido, invece del torace o addome, si è raccolto nel sacco pericardico, sarà necessario un intervento chirurgico per alleviare la pressione.

Generalmente, il veterinario valuta la possibilità di intervenire chirurgicamente e successivamente considera il trattamento con chemioterapia per il gatto.

Frequenti, poi saranno le visite di controllo con l’utilizzo di imaging a raggi X, per essere sicuro che il mesotelioma non abbia metastatizzato e per testare la salute dei reni dell’animale.

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Raffaella Lauretta

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