Sindrome di Manx nel gatto: che cos’è, quali sono i sintomi e come si cura

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By Antonio Scaramozza

Salute dei Gatti

La sindrome di Manx nel gatto è una particolare anomalia genetica che colpisce soltanto alcune razze feline: scopriamo che cosa comporta.

Sindrome di Manx nel gatto
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Anche i nostri amici a quattro zampe possono essere affetti da malattie genetiche, ereditarie o meno. Alcune di esse sono strettamente correlate alla razza di appartenenza del gatto: è il caso della sindrome di Manx, a cui sono particolarmente predisposti, per l’appunto, i felini dell’omonima razza.

La sindrome di Manx: il gatto senza coda

La sindrome di Manx è un’anomalia genetica che si sostanzia nell’assenza della coda nel gatto.

American Bobtail manx differenza
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A tale patologia sono particolarmente soggetti i gatti di razza Manx (originari dell’isola di Man, dalla quale, appunto, ne deriva il nome). Basti pensare, infatti, che circa il 30% degli esemplari presentano l’anomalia: una percentuale decisamente alta.

Altra razza esposta al disturbo è il Cymric; fermo restando che l’anomalia genetica, indipendentemente dalla razza di appartenenza dell’esemplare che ne è colpito, è nota come sindrome di Manx.

Purtroppo non si tratta di un semplice difetto estetico: la mancanza della coda è indice di una spina dorsale troppo corta.

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Gli effetti

La coda del gatto può essere considerata come l’estensione della spina dorsale; pertanto è fondamentale per assicurare al felino l’equilibrio, dote naturale in cui eccelle.

gatto grigio senza coda
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Una spina dorsale troppo corta, inoltre, può provocare disfunzioni intestinali: il gatto affetto dalla sindrome di Manx sarà soggetto ad incontinenza fecale e/o urinaria.

Anche l’aspettativa di vita è decisamente bassa: il gatto senza coda non supera, di norma, i 4 anni. Non di rado il felino muore improvvisamente.

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Come si cura

Purtroppo non esiste alcuna cura per la sindrome di Manx; d’altronde si tratta di una malattia genetica, che impone doverose riflessioni morali.

gatto Manx
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Vale la pena, per puro capriccio estetico, acquistare un gatto di razza Manx, alimentandone l’offerta sul mercato, quando sappiamo che ben il 30% degli esemplari avrà vita breve, afflitta da diversi disturbi patologici?

È pur vero che gli allevatori vendono soltanto gatti sani, osservando, nei primi quattro mesi di vita, l’eventuale manifestazione della patologia; ma ciò non toglie che un terzo degli esemplari nati andrà comunque incontro al disturbo.

Senza dimenticare che i gatti Manx sono particolarmente predisposti all’insorgenza di altre patologie, quali il megacolon, l’intertrigine e la distrofia corneale. È bene, pertanto, prima di procedere all’acquisto, porsi tale interrogativi.

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A. S.

 

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