I sensi speciali del gatto: quali sono e perché sono particolari

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By Francesca Ciardiello

Gatti

Vista, udito, tatto, olfatto e gusto ma anche altri sensi speciali del gatto: ecco quali sono e perché sono così utili ai felini.

I sensi speciali del gatto
I sensi speciali del gatto: quali sono e come funzionano (Foto Pixabay)

In varie occasioni ci sarà capitato di notare l’abilità del gatto di adocchiare una preda anche in condizioni di luce pessima, oppure di percepire un rumore che a noi è passato del tutto impercettibile. Ma i sensi del gatto non sono solo quelli più comuni: ne ha altri che gli consentono di essere un animale molto particolare. Scopriamo insieme quali sono i sensi speciali del gatto che lo differenziano dai suoi simili, e naturalmente dagli umani.

I sensi speciali del gatto

gatto
Gatto con sguardo fisso (Foto Pixabay)

Sappiamo che i gatti sono dotati dei cinque sensi ‘soliti’, ovvero quelli che lo accomunano non solo ai suoi simili ma anche all’uomo. Ma vi sono delle doti speciali che possiede il nostro felino che spesso lasciano a bocca aperta il padrone. Credo che qualsiasi padrone possa confermare che non finirai mai di conoscere il tuo gatto. L’elemento ‘sorpresa’ è sempre dietro l’angolo e di certo questi sensi speciali contribuiscono a rendere il micio un animale del tutto speciale.

Oltre alla vista, l’udito, il tatto, il gusto e l’olfatto i gatti sono dotati anche di:

  • senso dell’equilibrio,
  • senso del tempo,
  • senso dell’orientamento.

I sensi speciali del gatto: il senso dell’equilibrio del gatto

I sensi speciali del gatto
I sensi speciali del gatto: senso dell’equilibrio (Foto Pixabay)

Siamo mai rimasti a bocca aperta nel guardare il salto di un gatto da un’altezza incredibilmente elevata? Non è solo questione di abitudine se il gatto riesce a cadere di proposito da rami o a volte addirittura finestre senza restare stramazzato al suolo (Leggi qui: Gatti e finestre: perché fare attenzione e come renderle sicure. Questa sua capacità è supportata da un incredibile senso dell’equilibrio, oltre che da un fisico agile ed elastico. Pare che il micio non abbia timore né delle altezze e non soffra certo di vertigini: è questione di fisico ma anche di nervi e sangue freddo! Prima di salire su un ramo altissimo pare che non si preoccupi spesso del modo in cui potrà scendere da lì, poiché avrà sempre ‘calcolato il pericolo’. Quando però teme di aver esagerato, per prudenza, procede all’indietro ed evita il salto: accade raramente ma può succedere.

La voglia costante del felino di salire sempre più in alto, per avere una panoramica migliore di tutto ciò che sovrasta, è accompagnata dunque da un grande senso dell’equilibrio. Cercherà sempre di mantenersi in equilibrio e di aggrapparsi a qualsiasi superficie pur di non cadere precipitosamente al suolo.

Non a caso si dice che il gatto ‘cade sempre sulle quattro zampe’: è raro, e capita spesso nei gatti molto piccoli e inesperti, che il felino cada di lato o di schiena. Tenderà sempre a restare ritto sulle sue zampe, riducendo al minimo il pericolo per la sua salute. Si tratta di un riflesso incondizionato che gli consente di ripristinare in tempi brevissimi una postura eretta: zampe protese che reggono tutto il peso del suo corpo, schivando il pericolo di fratture e lesione di organi interni.

Il senso del tempo

Il senso del tempo del gatto non riguarda certo la sua capacità di capire che ore sono, ma quello di anticipare i tempi e avvertire eventuali pericoli molto prima di noi. Ci sarà capitato di vedere il gatto che si avvicina alla porta di casa ben presto che il padrone la apra: questo accade perché riescono a percepire i nostri passi e i rumori che ‘ci riguardano’, che a noi sono del tutto (o quasi) impercettibili.

Non a caso il gatto riesce ad anticipare l’arrivo di un terremoto o di una catastrofe naturale proprio perché avverte delle vibrazioni che l’essere umano non è in grado di provare. Questo è anche molto utile perché spesso, anticipando il pericolo, mette in guardia il suo padrone e gli può salvare la vita. Starà a noi comprendere in tempo i segnali che ci vuole trasmettere il gatto e provvedere a metterci in salvo.

Inoltre, nel senso più ovvio del termine, il gatto sa quando torniamo, conosce le nostre abitudini e la scansione delle nostre azioni nel corso della giornata: potrà capitare spesso che ci svegli ad esempio qualche minuto prima della sveglia proprio perché sa che siamo soliti alzarci dal letto a quell’ora.

Il senso dell’orientamento del gatto

gatto in strada
Gatto in strada (Foto Pixabay)

Il tuo gatto si è allontanato da casa e non ha fatto ancora ritorno? Spesso non è il caso di preoccuparsi poiché il micio riesce sempre a trovare la strada di casa da solo. Secondo alcuni studiosi il gatto avrebbe una sorta di percezione della strada che può ricondurlo al sicuro dalla sua famiglia.

Ci sono le prove di gatti che sono riusciti a percorrere distanze incredibilmente ampie, come ad esempio quel felino che ha percorso circa 2250 km, dalla California a Oklahoma. Questo strepitoso senso dell’orientamento probabilmente è supportato anche dalla capacità di orientarsi in base ai corpi celesti: il loro cervello registra l’angolazione del sole di giorno e delle stelle di notte.

E’ come se possedessero un orologio interiore che funge da bussola e che naturalmente li orienta vero casa: se durante il tragitto percepiscono un’angolazione del sole diversa da quella che vedevano da casa, cambia traiettoria fino a quando non rivede la stessa angolazione. Naturalmente tutto cambia in caso di abbandono del gatto e di trasloco in una nuova casa: non possedendo altre informazioni che lo conducano alla nuova abitazione, il povero micio sarebbe costretto a vagare senza una meta.

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FRANCESCA CIARDIELLO

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