L’invenzione che salva i leoni e il bestiame: l’efficace idea dal Kenya

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By Benedicta Felice

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L’invenzione che salva i leoni e il bestiame. Un’idea nata per preservare le due categorie di animali dalle uccisioni

Leoni in primo piano (Foto PIxabay)
Leoni in primo piano (Foto PIxabay

Nelle Nazioni classificate come le piĆ¹ povere del mondo, l’avvistamento di un animale selvatico, come ad esempio un leone, si rivela presagio di qualcosa di negativo. Un animale del genere per le popolazioni di quei territori significa l’uccisione di uno o molti animali, una perdita terribile per quelle povere tribĆ¹. Un giovane kenyota ha deciso di porre rimedio a questa situazione, creando un’invenzione che fa terminare il conflitto tra animali selvaggi ed esseri umani. Ecco di cosa si tratta.

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L’invenzione che salva i leoni e il bestiame, l’idea di un tredicenne

Leone attento (foto Pixabay)
Leone attento (foto Pixabay)

L’amore per tutti i tipi di animali, senza distinzione di genere e di razza, ĆØ il trampolino di lancio che permette di mettere in moto delle cose straordinarie. Tutto nasce dall’esigenza di porre fine alla paura che spesso scaturisce dalla visione di un animale feroce per trasformarla in qualcosa di diverso. La lotta tra gli animali e gli umani nasce da obiettivi differenti, basati su necessitĆ  opposte. I primi lottano per procurarsi del cibo mentre i secondi si occupano della protezione di una delle loro poche forme di sostentamento. Questo aspetto ha condotto all’uccisione di 10 mila leoni in dieci anni. Per tutti questi motivi, Richard ha messo in atto un progetto che aiuta i cittadini a non avere timore dei leoniĀ  e proteggere il loro bestiame.

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Da dove ĆØ nata l’invenzioneĀ 

gruppo di pecore (Foto Pixabay)
gruppo di pecore (Foto Pixabay)

Il ragazzo ha vissuto in prima persona tale pericolo, perchĆ© a soli 9 anni, ĆØ divenuto il responsabile del capo di bestiame di famiglia. In quel periodo, ha notato che i suoi animali venivano attaccati, determinando lo sviluppo di una grande paura nei loro confronti. Nonostante il timore fosse stato molto piĆ¹ grande di lui, il ragazzo non si ĆØ tirato indietro di fronte alle sue responsabilitĆ  ma ha saputo trasformare il suo stato d’animo da qualcosa di negativo in qualcosa di positivo. Richard non ha pensato solo a se stesso ma anche a tutti gli altri che hanno vissuto la sua stessa disavventura.

La sua invenzione ĆØ partita da una pura casualitĆ  che si ĆØ rivelata determinante per la sua buona riuscita. “Un giorno mentre ero in cammino, ho notato che i leoni hanno paura della luce in movimento” ha commentato Richard. Il ragazzo ha avuto modo di sperimentare ciĆ², osservando i leoni che non si avvicinavano al bestiame solo quando gli uomini camminavano tenendo in mano una torcia elettrica. In quel momento, si ĆØ accesa in lui, una sorta di speranza.. Richard ha pensato bene di inserire delle luci led sui pali del recinto della fattoria, collegate ad un interruttore e alla batteria dell’automobile, sostenuta dai pannelli solari. L’obiettivo ĆØ quello di far accendere le luci in maniera discontinua, al fine di far credere all’animale, che qualcuno stesse sorvegliando il recinto.

Un’idea brillante, nata da una mente ancora non adulta, che si ĆØ resa efficace in poco tempo. L’aspetto ancora piĆ¹ sorprendente ĆØ che il ragazzo ha fatto tutto da solo, non ricevendo l’aiuto di nessun adulto. Il suo progetto non ĆØ rimasto nei confini del suo territorio perchĆ© la sua ingegnositĆ  ĆØ stata riconosciuta con un invito alla conferenza TED che si ĆØ tenuta nel 2013. L’evento era rivolto ai giovani che hanno realizzato qualcosa di particolare e originale affinchĆ© tutta la comunitĆ  internazionale possa conoscere le loro straordinarie opere. A partire da quel momento, gli attacchi al bestiame sono diminuiti in modo significativo, portando il tredicenne ad installare altri 7 impianti nelle fattorie situate nelle vicinanze. Inoltre, il suo progetto ĆØ stato brevettato e si configura come un esempio per tutti quei giovani che hanno fatto della loro creativitĆ  un punto di forza.

 

Benedicta Felice

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