Rosita Celentano attacca Mario Giordano in difesa degli animali

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By lotta75

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Rosita Celentano attacca Mario Giordano in difesa degli animali

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Rosita Celentano è stata ospite di Mario Giordano al programma “Fuori Coro”, andato in ondata nella puntata del 9 ottobre 2019. Il giornalista ha come sempre riservato diversi approfondimenti su tematiche del momento, tra le quali l’ideologia “verde” accendendo i riflettori sul fenomeno degli ecologisti, indagando sulle correnti interne al movimento.

Tra gli ospiti, era presente Rosita Celentano, la figlia di Adriano Celentano nota per il suo impegno nei riguardi della difesa animali. Con un taglio cinico e alquanto ironico, Giordano ha sollecitato le reazioni della Celentano con alcuni servizi provocatori mirati ad accentuare gli estremismi di chi è attento all’ambiente e alla difesa degli animali. Ovvero, individui, che con un comportamento etico, dimostrano ogni giorno la propria attenzione e sensibilità nei riguardi del pianeta e degli esseri viventi che lo popolano.

Questo aspetto è stato in parte “deriso” ed enfatizzato da servizi volti a mettere in ridicolo questi comportamenti. Il tutto condito da un one man show, alla Giordano, che ha presentato come “folli” il vegetariano o vegano e il respiriano (antica tradizione che si basa sul digiuno terapeutico), presentando dei piatti e mettendoli a confronto con un piatto di tagliatelle al ragù.

Vegani e Vegetariani

Rosita ha aspramente criticato l’atteggiamento denigratorio, contestando la volontà di rendere triste l’alimentazione vegana. Accanto alle tagliatelle è stato messo un piatto con verdure crude, non condite. “L’alimentazione vegana è molto ricca e varia”, ha sbottato Rosita Celentano, spiegando che l’essere vegano o vegetariano non significa non mangiare. “Ad esempio prima di venire, ho mangiato un piatto di spaghetti con i pachito”, ha poi aggiunto la Celentano, per evidenziare l’incoerenza e la falsità di alcuni messaggi mediatici.

E’ stato anche affrontato in un modo del tutto superficiale e “sensazionalistico”, il tema degli allevamenti di bestiame per la carne. E’ stato mandato in onda un servizio in cui gli attivisti animalisti fermano camion, protestano con performance contro la macellazione o l’uccisione degli animali. Un servizio con il quale volutamente è stata mostrata la violenza degli animalisti, paragonati a dei black block.

A conclusione, Giordano ha presentato un allevamento di bestiame in Toscana che con il letame produce biogas con il quale offre energia alla popolazione locale di duemilacinquecento individui. Ancora una volta, il messaggio era chiaro: ovvero gli allevamenti non inquinano, anzi possono essere un sostegno alla popolazione.

Rosita è esplosa: “Non ci sto a questo!”, ha commentato la Celentano, ricordando la falsità del servizio e ricordando i dati ufficiali sull’inquinamento prodotto dagli allevamenti.

Secondo i dati, circa 50 miliardi di animali nel mondo sono vittime degli allevamenti intensivi, pari a due esemplari su tre. In Italia si registrano 136 milioni di polli, 8.7 milioni di suini, 6.1 milioni di bovini, 73.5 milioni di conigli e 25.2 milioni di tacchini, mentre oltre il 50% dei cereali prodotti sono destinati agli allevamenti intensivi così come il 71% degli antibiotici venduti in Italia è destinato agli animali. Inoltre, il 79% delle emissioni di ammoniaca prodotte in Italia proviene dall’allevamento così come il 72% delle emissioni di gas serra.

In un’ottica di buon senso, se vi è la possibilità di ridurre l’inquinamento degli allevamenti, sarebbe allora giusto un intervento dello Stato mirato a riconvertire o a sostenere le aziende da un punto di vita economico per installare impianti per riciclare il letame. Come anche, imporre l’obbligo di telecamere negli allevamenti e nei macelli, per ridurre la violenza e i maltrattamenti dei quali sono vittime gli animali quotidianamente, trattati come merce e non come essere viventi.

Per approfondimento–>
>> La campagna di Ciwf contro gli allevamenti intensivi inquinanti
>>Alghe alle mucche per ridurre le emissioni: al via sperimentazione in Irlanda

C.D.

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