Pesce angelo imperatore: il sogno di tutti gli acquariofili

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By Raffaella Lauretta

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Il pesce angelo imperatore con il suo corpo blu è un’aggiunta seducente per qualsiasi acquario. Vediamo caratteristiche, habitat e alimentazione.

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Il pesce angelo imperatore, è anche conosciuto con il suo nome scientifico Pomacanthus imperator.(Foto AdobeStock)

Il pesce angelo imperatore, si distingue per i suoi colori sorprendenti e i suoi cambiamenti da giovane ad adulto. Le colorazioni dei pesci in queste fasi infatti sono molto diverse, tanto da confondere e si credeva che il pesce angelo imperatore giovanile fosse una specie separata e si chiamava Pomacanthus nicobariensis.

Il pesce angelo imperatore è una specie di scogliera proprio come il pesce pappagallo è anche conosciuto con il suo nome scientifico Pomacanthus imperator, questo pesce al momento non rappresenta alcuna minaccia che porta alla sua estinzione.

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Caratteristiche del pesce angelo imperatore

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Il pesce angelo d’acqua dolce, un bellissimo animale (Foto Facebook)

Il pesce angelo imperatore è scientificamente noto come Pomacanthus imperator. È un pesce molto possiamo dire popolare, tra gli esperti in quanto oltre ad essere un bel esemplare, ha un prezzo al quanto alto.

È molto difficile differenziare i sessi, ciò che è certo è che i maschi tendono anche ad essere leggermente più grandi delle femmine adulte, i colori femminili sono tendenzialmente meno appariscenti. I maschi invece hanno una colorazione più scura proprio dietro gli occhi.

Come abbiamo precedentemente anticipato questo pesce risulta avere una colorazione totalmente differente per quanto riguarda la sua versione giovane da quella adulta.

Infatti da giovane è nero con linee verticali in azzurro e bianco sul viso, dietro l’area ramificata ha tre fasce bianche più spesse, la prima inizia dalla pinna dorsale alla pinna anale e disegna una curva, la seconda linea ha la forma di una “C” e la terza è in un cerchio bianco vicino alla pinna caudale.

Inoltre possiede dei nastri blu chiaro più fini, le pinne dorsali e anali hanno un disegno a nido d’ape colorati di nero al centro e un bordo in azzurro chiaro e un altro superiore di colore bianco, sulla pinna dorsale superiore.

Questa colorazione, il pesce angelo, raggiunti circa 8-12 centimetri, inizia a cambiare aspetto.  Cominciano ad apparire delle linee orizzontali gialle e blu attraverso il suo corpo che iniziano dietro le branchie, giusto prima della coda che è gialla.

Nella parte superiore della pinna dorsale anche nella pinna anale la colorazione diventa blu e in alcuni casi si formano delle strisce della stessa tonalità.

In viso ha come una maschera nera, con bordi blu, una barra verticale gialla che si estende dalla testa in giù, una banda verticale più doppia che inizia nella parte inferiore del suo corpo e continua sotto le pinne pelviche che va a dividere la maschera nera.

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Habitat e riproduzione

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Il suo habitat naturale sono le scogliere coralline o comunque su coste rocciose, specialmente dove la presenza delle alghe, abbonda.(Foto AdobeStock)

Il pesce angelo imperatore, è presente nell’Oceano Indo-Pacifico dal Mar Rosso e dall’Africa orientale alle Isole Hawaii, alle Isole Line e alle Isole Tuamoto, si osservano esemplari anche dal Giappone meridionale, dal sud al Grande Barrier Reef, Nuova Caledonia e Isole Austral. Il suo habitat naturale sono le scogliere coralline o comunque su coste rocciose, specialmente dove è molto forte la presenza delle alghe.

I giovani preferiscono nascondersi sotto le sporgenze mentre gli adulti vivono in grotte e sporgenze in acque della barriera corallina più calme, spesso in coppie maschio-femmina. Sebbene questa specie viva tra i coralli allo stato brado, può essere difficile mantenere in cattività il pesce angelo imperatore con i coralli, poiché tendono a mordere la maggior parte dei coralli molli.

Questa specie di pesci è soggetta a malattie, quindi è essenziale mantenere condizioni dell’acqua di alta qualità. Il pesce angelo imperatore ha bisogno di un acquario grande, può stare infatti in circa 200/250 litri da piccolo ma poi ha bisogno di almeno 450 litri.

Bisogna effettuare cambi d’acqua regolari per mantenerla in condizioni ottimali, ad una temperatura di 22-28°C e un pH di 8,1-8,4. Il pesce angelo imperatore va d’accordo con la maggior parte degli altri grandi pesci d’acqua salata che non hanno una forma simile, in quanto con i pesci più piccoli o con la sua stessa specie risulta aggressivo.

È possibile creare una coppia, ma la condizione ideale è quella di introdurli contemporaneamente. In natura questi pesci si accoppiano una volta all’anno nelle Isole Marshall, lo fanno in agosto e settembre. Il corteggiamento consiste nel maschio che corre rapidamente e circonda la femmina, lo stesso maschio tende ad avere 2 o più femmine.

La riproduzione ha inizio quando il maschio rilascia il suo sperma e la femmina le sue uova in cima all’acqua, le larve galleggiano in uno stadio planctonico per alcune settimane prima di essere pronti. Durante la deposizione accade una cosa al quanto inusuale, si sente il maschio ringhiare.

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Alimentazione del pesce angelo imperatore

pesce angelo acquario
Un branco di pesci angelo (foto Pexels)

In natura questo pesce si nutre di una grande varietà di spugne, piccoli organismi come tunicati, idroidi e briozoi e piccole quantità di alghe, mantenere lo stesso stile di alimentazione anche in cattività sarebbe al quanto difficile e dispendioso, ragion per cui gli esperti consigliano di basare l’alimentazione su: spirulina, alghe, cibi vivi o congelati, cibi a base vegetale e cibi carnosi come calamari e gamberi tritati.

Possono anche consumare cozze, calamari e spinaci. L’alimentazione del pesce angelo dell’imperatore in cattività però, dipende dall’età dei pesci, capita che possono rifiutare il cibo quando vengono introdotti per la prima volta, è buona cosa se gli fai trovare il proprio cibo nell’acquario.

Nelle prime due settimane è meglio dargli da mangiare poco e spesso fino a 5 volte al giorno. In acquario per poter mantenere sempre una certa igiene e pulizia dell’acqua, è fondamentale eliminare il cibo in eccesso rimasto in superficie, dopo 5 minuti che ancora persiste lì.

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Raffaella Lauretta

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