Non potrai credere ai tuoi occhi, anzi alle tue orecchie: gli scimpanzé che suonano gli alberi sono musicisti nati.

Dove nasce la musica che ogni giorno allieta le nostre giornate? Chi è stato il ‘primo’ a creare un ritmo? Probabilmente da oggi in poi una delle risposte più plausibili riguarderà proprio questi primati: infatti pare che i primi, veri musicisti siano gli scimpanzé che suonano gli alberi. Ma come ci riescono e perché il tutto sembra così ‘spontaneo’? Una nuova ricerca potrebbe chiarire molti dubbi a riguardo.
Musicisti nati: la ricerca sul ritmo ‘primordiale’ degli scimpanzé
Dove nasce il ritmo? Probabilmente dalle percussioni create dagli scimpanzé su tronchi e rami degli alberi: secondo una recentissima ricerca, pubblicata sulla rivista Current Biology, diversi gruppi di primati riproducono ritmi diversi tra loro. Un folto tema di ricercatori proveniente dalle Università La Sapienza di Roma, dall’Università di Vienna e quella di St. Andrew’s hanno analizzato i comportamenti ‘musicali’ di primati provenienti da:

- foreste pluviali,
- boschi,
- savane.
Pare che il campione di 11 comunità di scimpanzé, provenienti da diverse sponde dell’Africa, riproducano performance molto diverse tra loro, quindi con cifre stilistiche differenti dall’una all’altra zona di riferimento. Questo ha dimostrato che ogni musicalità si è evoluta in modo diverso, indipendente l’uno dall’altro, poiché ogni popolazione di primati ‘suona’ gli alberi a modo suo.
Gli scimpanzé suonano gli alberi in modo diverso: le musicalità nelle varie zone
L’interessante ricerca sulla musicalità di queste popolazioni di scimpanzé ha tracciato una ‘cartina musicale’ molto differente da zona a zona, ovvero:
- in Africa occidentale il ritmo è isocrono (gli intervalli di tempo sono uguali o molto simili),
- in Africa orientale si alternano intervalli brevi e intervalli lunghi.
Il campione analizzato era composto da ben 371 sessioni di percussioni in ben 11 comunità diverse di scimpanzé, appartenenti a loro volta a 6 differenti popolazioni. Quindi se gli scimpanzé dell’Ovest riproducono intervalli di colpi equidistanti tra loro nel tempo (con un ritmo regolare), quelli dell’Est invece riproducono colpi con pause più lunghe.
Ma da cosa deriva questa diversa musicalità? Non è certo un fatto casuale, ma appartiene al loro specifico modo di esprimersi, spesso arricchendo il suono (come nel caso delle popolazioni occidentali) con vocalizzazioni particolari come il ‘pant-hoot’, riprodotto più spesso dagli esemplari maschili in coro.
Come la musicalità degli scimpanzé ‘influenza’ la nostra da sempre?
Entrambe le musicalità dei primati hanno delle caratteristiche in comune con la nostra, ma come mai? Se è stato attestato che il gorilla è la più grande scimmia simile all’uomo, è proprio grazie ad un antenato ‘in comune’ con questi animali, vissuto circa 7 milioni di anni fa che è possibile stabilire un legame con queste popolazioni anche dal punto di vista della musicalità.

Ed è proprio qui che dovremmo ricercare le origini del nostro linguaggio musicale e non solo (infatti si pensa che ci sia una forte correlazione tra la nostra capacità linguistica e il linguaggio decodificato delle scimmie bonobo.
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Questi ultimi infatti riescono a creare ‘frasi molto complesse’ strutturalmente; così anche la nostra musica potrebbe ritrovare le sue radici nel modo di percuotere gli alberi, proprio degli scimpanzé, prima ancora della creazione degli strumenti e delle melodie. Tutto è partito da lì, e questa nuova ricerca non fa che assottigliare quella linea di confine che ancora ci ‘divide’ dai nostri antenati primordiali.