Cani in ospedale: cosa dice la Legge sul loro ingresso

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By Francesca Ciardiello

Cani

I cani possono entrare in ospedale? Ecco da cosa dipende l’ingresso degli animali nei nosocomi e quali sono le Leggi che regolano questo aspetto.

Cani in ospedale
Cani in ospedale sì o no: cosa dice la Legge (Foto Google Images)

Da cosa dipende l’ingresso dei cani in ospedale e quali sono le disposizioni che decidono se un animale può entrare in un luogo del genere oppure no. Dato che qualcuno potrebbe storcere il naso a vedere un amico a quattro zampe che entra nelle camere dove sono ricoverate altre persone. Per fortuna aumentano le strutture che accettano che un cane possa entrare nelle camere dei ricoverati. La presenza di un cane accanto al padrone o una persona cara in un momento di gioia o di dolore, può essere di grande aiuto e conforto. Ecco quali sono le regole ufficiali circa l’ingresso del cane nei nosocomi pubblici.

Cani in ospedale: fa parte della Pet Therapy

Cane e paziente
Cane e paziente: i benefici della Pet Therapy (Foto Google Images)

Si tratta di terapia assistita dagli animali, introdotta in Inghilterra, allo York Retreat Hospital, nel 1792. E’ stato lo psicologo infantile William Tuke a proporre per la prima volta il coinvolgimento degli animali nella cura degli esseri umani. Vi sono due tipologie di attività: le Attività Assistite dagli Animali (AAA) e le Terapie Assistite dagli Animali (TAA). Nel primo caso non vengono raccolte informazioni e dati riguardo all’attività svolta: sono incontri di tipo ludico e non inseriti in un progetto. Nel secondo invece sono raccolte le informazioni utili perché inserite in un progetto concordato, con obiettivi specifici, per monitorare gli interventi e valutare il raggiungimento o meno degli stessi.

L’obiettivo è sempre il benessere psico-fisico nei pazienti. I pazienti che hanno a che fare con gli animali hanno diversi benefici da questa ‘convivenza’: migliora l’autonomia personale, la capacità di socializzazione e l’autostima, una diminuzione dell’aggressività e di tensione, ansia e paura. In linea generale gli animali non possono entrare nei nosocomi, per scontate ragioni igienico sanitarie. Ma è estremamente importante la loro presenza, soprattutto per i piccoli pazienti, che non possono avere accanto i loro genitori. Anche per coloro che non sono ricoverati in ospedale, ma sostano in pronto soccorso, possono godere della compagnia degli animali e rasserenarsi.

I cani possono entrare perché fanno bene?

Ciò non vuol dire che gli animali possono entrare liberamente negli ospedali solo perché fanno bene ai pazienti. Tutti gli animali che devono varcare la soglia di un nosocomio, devono seguire uno scrupoloso controllo e un programma di prevenzione delle zoonosi, così da ridurre il rischio di trasmissione delle malattie. Non bisogna prendersela a male se la direzione sanitaria rifiuta la presenza dei cani nelle loro strutture per evitare ogni rischio. Non si parla di animali esterni alla famiglia, ma sempre di cani o gatti di famiglia, che convivono normalmente con le persone ricoverate.

Le regole da seguire per introdurre un animale nel nosocomio

Cani in ospedale
Cani in ospedale: cosa serve e come fare (Foto Google Images)

Quando i cani hanno il permesso di entrare in ospedale, non vuol dire che possano circolare liberamente nel nosocomio come se fossero in un parco pubblico. Ci sono alcune regole fondamentali da seguire per evitare di incorrere in sanzioni e provvedimenti disciplinari. Ecco quali sono:

  • i cani devono essere accompagnati da un maggiorenne e provvisti di museruola,
  • devono essere sani e puliti,
  • devono avere con sé il libretto sanitario, con vaccinazioni in regola, e l’iscrizione all’anagrafe canina e certificato veterinario di buona salute (Leggi qui I documenti del cane per viaggiare),
  • spazzolare gli animali prima per ridurre lo spargimento di peli,
  • animali di piccola taglia (come gatti e conigli) devono essere tenuti in un trasportino,
  • rispettare le limitazioni imposte dai vari reparti.

Come introdurre i cani in ospedale

Vi è un’apposita richiesta di accesso da compilare prima di introdurre il cane in ospedale: questa va consegnata in reparto e lì saranno i medici a valutare se è il caso di farlo passare o no. La struttura potrebbe rifiutare l’ingresso agli animali se non è disponibile una sala di incontri apposita, dove anche gli altri pazienti dovranno essere d’accordo alla presenza dell’animale. Quando tutte queste condizioni daranno esito positivo si potrà ottenere il permesso di accesso di ingresso alla struttura.

Il parere e l’assenso degli altri pazienti è fondamentale perché, non trattandosi appunto di luoghi privati ma di spazi in comune condivisione, tutti dovranno accettare la presenza momentanea di un amico a quattro zampe. Farlo entrare non è un diritto assoluto del padrone!

I requisiti fondamentali dell’animale in ospedale

Cane e padrone
Cane e padrone: a chi fa bene la loro presenza (Foto Google Images)

Il cane che vuole accedere alla struttura sanitaria dove è ricoverato il padrone (o altre persone care di famiglia) dovrà essere valutato da vari punti di vista, tra cui:

Meglio se il cane sia stato vaccinato con vaccino tetravalente, antirabbica annuale e leptospirosi semestrale. Abbia con sé un esame delle feci e di sverminazione semestrale, la profilassi filaria annuale ed esame sierologico di controllo annuale, il controllo igienico, la visita veterinaria mensile.

La pet therapy può essere molto utile in particolari circostanze, ovvero quando il paziente presenti delle patologie particolari. Infatti nei casi che saranno elencati a breve noteremo che la presenza di un amico a quattro zampe può davvero essere di fondamentale importanza per l’essere umano. La presenza di un cane in ospedale sarà particolarmente utile per coloro che sono affetti da: sindrome di Down, sindrome di Prader Willy, sindrome di Asperger, sindrome di Rett, sindrome di Angelman, sindrome di Diogene, psicosi e dipendenze patologiche.

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F.C.

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