Vaccinazioni del cane: quali sono, cosa combattono e quando farli

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By Francesca Ciardiello

Cani, Salute dei Cani

La vaccinazione è un’arma fondamentale contro malattie molto gravi. Quali sono i vaccini obbligatori e con che frequenza farli? Ecco tutte le informazioni utili.

Cane sottoposto a vaccinazione dal veterinario

Fare le vaccinazioni rappresenta un dovere nei confronti dei nostri amici a quattro zampe. Le linee guida internazionali sottolineano l’esistenza di vaccini ‘core’, ovvero altamente consigliati. Non esistono sanzioni pecuniarie per i padroni che scelgono di non vaccinare i loro cuccioli. Ma di certo gli effetti di assenza di vaccino possono avere ripercussioni molto gravi sulla loro salute, ben peggio di una semplice multa.  Esistono invece delle profilassi, insieme a tutti i provvedimenti obbligatori per chi decide di viaggiare all’estero, portando con sé il proprio Pet. Grazie ai sostanziali progressi della medicina veterinaria, oggi è possibile disporre dei vaccini contro malattie gravi, talvolta fatai. Ecco nel dettagli cosa sono i vaccini, da quali patologie difendono e qual è la cadenza di ogni richiamo.

Perché sono importanti i vaccini

I cani, soprattutto nel caso dei cuccioli appena svezzati dal latte materno, detto colostro, sono soggetti a diverse patologie ed infezioni, contro le quali il loro sistema immunitario può rivelarsi troppo debole e carente. Per fortuna, grazie ai progressi della medicina, ad oggi è possibile affidarsi ad una profilassi e evitare ogni rischio di contagio. Si tratta di infezioni molto contagiose, causate da microrganismi molto resistenti. Il rischio di contagiare ed essere contagiati aumenta nella vita sociale del nostro Fido: il contatto ravvicinato con i suoi simili può facilmente essere fonte di infezioni. In particolar modo i cuccioli devono difendersi perché il loro sistema immunitario non si è ancora del tutto stabilizzato.

Perché vaccinare i cuccioli

Il latte materno rappresenta una fondamentale arma di difesa contro infezioni e malattia. Tuttavia un cucciolo necessita di cure e del vaccino perché, dopo lo svezzamento verso i 2-3 mesi di vita, si ritrova indifeso. La cagna che ha appena partorito, a sua volta vaccinata o da allevamento, infatti è in grado di provvedere al loro fabbisogno col suo latte per un periodo di circa 45 giorni: in quel periodo però la copertura dai virus è pressoché totale. Prima di effettuare l’iniezione tuttavia è importante che il veterinario visiti il nostro cane e faccia un’analisi delle feci, per escludere la presenza di parassitosi: infatti le infezioni di questo tipo possono rendere inefficaci gli effetti del vaccino.

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Quando fare le vaccinazioni

Generalmente la prima vaccinazione si esegue verso le 7-8 settimane di vita, nel caso in cui si sappia con certezza la data di nascita del cucciolo. Naturalmente il discorso cambia con i cani adulti o più grandi di 12 settimane di cui non si conosce la storia: nel caso dei randagi ad esempio i vaccini consigliati sono due: quello contro Cimurro, Parvovirus e Adenovirus, con richiamo annuale. Dalla 11 esima alla 12 esima settimana è possibile fare la seconda, e la terza nel periodo tra la 15 esima e la 16 esima settimana. A parte i primi richiami dei vaccini, effettuati dopo circa due settimane dai primi, sono previsti richiami annuali. Fondamentale però è consultare sempre il parere del veterinario, in quanto potrebbe scegliere di adottare tempistiche diverse in base alle esigenze del nostro Fido.

Di solito si consiglia di far coincidere il periodo della vaccinazione con quello della socializzazione: ma naturalmente non significa che il cane debba essere isolato dal resto del mondo! Socializzare e fare amicizia con i suoi simili è fondamentale per la sua salute psico-fisica, quindi è bene procedere con i primi contatti canini anche se non si è ancora concluso il ciclo dei richiami.

Per  sapere quando vaccinare il proprio cane in base alla sua età può essere utile il seguente schema riassuntivo:

Calendario delle vaccinazioni del cane

I vaccini Core

I vaccini dei cani sono di tre diverse tipologie: con virus inattivato (provocano una risposta anti-corporale protettiva), con virus vivo modificato (con risposta immunitaria ancora superiore) e infine i ricombinanti (i più efficaci in assoluto).

Le linee guida internazionali del Vaccination Guidance Group hanno definito ‘Core’ una serie di vaccini vivamente consigliati che gli animali domestici come cani e gatti, devono effettuare a prescindere dal fattori come età, luogo di provenienza e razza. Effettuare le vaccinazioni è un dovere non solo nei confronti del proprio cane ma anche della intera popolazione canina: un aumento dei vaccinati naturalmente limita il propagarsi di infezioni e malattie che possono essere anche letali.

Tre sono i vaccini attualmente consigliati, che corrispondono ad altrettante malattie potenzialmente letali: cimurro, parvovirosi e adenovirosi.

Cimurro: solitamente ribattezzato ‘morbillo dei cani’ o Morbillivirus. Può avere effetti gravi sul sistema nervoso, in particolare per quanto riguarda il controllo degli arti, convulsioni e anche disturbi comportamentali, quali la coprofagia.

Parvirovirus: grave forma di gastroenterite canina. Il suo virus è difficile da debellare in quanto resistente ad agenti disinfettanti e purificanti come l’alta temperatura. Le conseguenze più frequenti sono emorragie interne, e sintomi quali spossatezza, febbre e inappetenza con nausea e vomito, diarrea e spasmi. Può capitare che nelle feci vi siano tracce di sangue e che il colore delle stesse tenda al giallo: bisognerà provvedere immediatamente alla reidratazione e al veterinario, soprattutto in caso di cuccioli.

Adenovirosi: o anche detta ‘Epatite infettiva’. Interessa linfonodi, fegato e reni con la nevrosi delle cellule. Il contagio può avvenire quando il cane ingerisce fluidi (urina, saliva) e secrezioni (feci) infette. I sintomi più evidenti sono gonfiore dei linfonodi, dolori muscolari e seri problemi gastrointestinali. Il vaccino deve essere somministrato ai tre mesi di età, periodo in cui i cuccioli sono più a rischio.

Vaccini opzionali

Leptospirosi: malattia infettiva causata dal contatto diretto con i cani infetti, attraverso accoppiamento o morsi. Inoltre, dato che i ratti sono portatori di questo tipo di infezione, ingerire un topo può aumentare il rischio di contrarre la malattia. Le vaccinazioni sono due: la prima a tre mesi di vita, e la seconda dopo tre settimane. Successivamente i richiami consigliati hanno cadenza semestrale.

Leishmaniosi: diffusa attraverso un ‘portatore’, una sorta di moscerino detto pappatacio. Può essere asintomatica o presentarsi con febbre alta, alopecia e irritazioni cutanee. Purtroppo il vaccino non riesce a garantire una protezione totale nei confronti della malattia, ma in commercio esistono anche delle misure cautelative come collari e altri accessori che inibiscono le punture di insetti (pappatacio).

Rabbia: a seconda della regione di provenienza può essere obbligatorio o meno effettuare il vaccino contro questa malattia. Una volta il Nord-Est Italia era considerata una zona ‘a rischio’, ma ora pare che il pericolo sia stato scongiurato una volta per tutte. Il discorso cambia quando ci si deve recare all’estero: in alcune zone il virus è ancora attivo e per poter viaggiare inoltre è necessario il passaporto canino, ottenuto sempre dopo la vaccinazione antirabbica.

Infine merita un accenno il vaccino polivalente. Esso aggiunge ai vaccini di base quello contro: parainfluenza, coronavirus canino e babesiosi. Si tratta di una protezione necessaria per i cani che frequentano posti ad alto rischi di contagio, quali canili, scuole di addestramento o pensioni.

I costi dei vaccini variano da regione a regione ma oscillano tra i 25 e i 50 euro.

F.C.

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