Che cosa significa aver visto un merlo: ecco che cosa dicono gli esperti al riguardo e quale sono le simbologie collegate.
Protagonista di miti e credenze antiche, il merlo è un uccello che nel corso dei secoli è stato associato a simbologie differenti. Nell’antica Roma, ad esempio, era visto come un messaggero divino. Avvolto in un’aurea di mistero, questo volatile ha ispirato racconti e credenze. In diverse culture è considerato un simbolo di saggezza e di trasformazione, messaggero del mondo spirituale. Ma quale è il significato di un avvistamento di questa specie in contesto urbano. Che cosa significa vedere un merlo? Ecco qualche curiosità su questi animali.
Che cosa significa vedere un merlo: ecco qualche curiosità su questi pennuti dal manto scuro
Il merlo (nome scientifico secondo la classificazione tassonomica di Turdus merula) è un uccello che si caratterizza per un piumaggio nero lucido e un becco giallo acceso nel caso di esemplari maschi, e per tonalità più brune e discrete nel caso delle femmine. Diffuso in gran parte d’Europa, il merlo si adatta a vivere sia nei boschi sia nei giardini cittadini
Il merlo è stato associato a diverse simbologie che affondano le radici nell’antica Roma. Nell’immaginario popolare, il colore nero degli esemplari maschi e il canto malinconico hanno portato a ipotizzare un legame con il mondo della magia. Leggende medievali consideravano questo uccello come un messaggero tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Anche nella mitologia celtica il merlo aveva un ruolo importante, dal momento che aveva il compito di guidare le anime attraverso i mondi, simbolo di conoscenza profonda e di accesso a verità nascoste.
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Una delle leggende che vede protagonista questo animale è quella dei giorni della Merla. Si tramanda di generazione in generazione che ad annunciare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera sia un esemplare femmina di merlo. Secondo la mitologia greca messaggera di Persefone (la latina Proserpina), la merla ha dato nel corso dei secoli il nome agli ultimi tre giorni di gennaio. Il 29, il 30 e il 31 gennaio sono infatti tradizionalmente chiamati i “Giorni della merla”.
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Secondo la credenza popolare, se i giorni della merla saranno freddi, la primavera sarà bella e arriverà in anticipo. Se saranno caldi, la primavera arriverà in ritardo e sarà piovosa. A questa credenza si collega il detto popolare: «Quando vien la Candelora, de l’inverno semo fora; ma se piove o tira il vento, de l’inverno semo dentro». Secondo la tradizione cristiana, la Candelora, che si celebra il 2 febbraio, è la giornata in cui si benedicono le candele che con la loro luce rappresentano il simbolo di una nuova speranza per i credenti. Se il 2 febbraio pioverà, l’inverno durerà ancora a lungo; se invece in quella giornata risplenderà il sole, allora la primavera sarà arrivata. Secondo una prima leggenda, derivante dai miti greci, la merla verrebbe inviata da Persefone per preannunciare il suo ritorno dal regno dei morti e la sua visita alla madre Demetra (Cerere). A seconda dei giorni in cui sarebbe arrivata la merla, Demetra avrebbe anticipato o posticipato il ritorno della primavera e, di conseguenza, la fine dell’inverno.
Un’altra leggenda racconta che i merli in origine avevano il piumaggio di colore bianco. Quando, però, una merla e i suoi piccoli trovarono riparo dal freddo della fine di gennaio nel comignolo di una casa da dove uscirono dopo tre giorni, si erano sporcati per via della fuliggine ed erano diventati color grigio scuro. Da quel giorno, i merli sono neri e gli ultimi giorni di gennaio, i più freddi dell’anno, si chiamano giorni della merla proprio per non dimenticare mai questa storia.
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Le esigenze naturali degli uccelli sono state trasformate in un’interpretazione antropologica, in una rilettura della natura attraverso storie, miti e leggende tanto che è possibile individuare una vera e propria letteratura narrativa che approfondisce questo argomento.
Perché i merli si avvicinano alle case
Le abitazioni possono trasformarsi in vere e proprie prigioni pericolosissime per gli uccelli che potrebbero finire per farsi male sbattendo contro i mobili o le finestre nel vano tentativo di uscire. Se è difficile catturare l’esemplare perché visibilmente non è ferito, basterà aprire porte e finestre per farlo uscire, ricordandosi di spengere la luce all’interno dell’abitazione e accedere eventuali fari esterni. Nel caso in cui il volatile ferito si sia nascosto in mansarde e cornicioni, se non sembra provocare danni alle strutture, si consiglia di convivere con loro per il tempo necessario al loro sviluppo e recupero.
Nell’antica Roma, se visto in determinate circostanze, il merlo per il suo canto o il suo passaggio poteva essere interpretato come un segnale importante. Questa credenza, pur essendosi affievolita con il tempo, è rimasta viva in alcune tradizioni popolari. Il suo canto, particolarmente melodioso, è talvolta interpretato come una guida per chi sta attraversando un periodo di cambiamento o deve prendere decisioni importanti.
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Il merlo si avvicina alle case in cerca di risorse come cibo e riparo. Questi uccelli hanno imparato a convivere con l’uomo, trovando nei giardini e nei balconi ambienti favorevoli alla sopravvivenza. Il principale motivo per cui un merlo si avvicina a una casa è quindi la ricerca di cibo. Un altro motivo è la nidificazione: i merli costruiscono i loro nidi in luoghi riparati e le tettoie, i cespugli vicini alle case o i balconi rappresentano un luogo ideale. Vedere un merlo non ha quindi significati mistici, ma è solo collegato alle esigenze naturali del merlo stesso. (di Elisabetta Guglielmi)