Cibo ipoallergenico per il gatto: cosa occorre sapere per micio

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By Ilaria Grimaldi

Alimentazione Gatti

Cibo ipoallergenico per il gatto, in cosa consiste? Perché può essere utile al micio? Vediamo in che circostanza il felino può avere bisogno di una dieta ipoallergenica e come organizzarla in casa.

Cibo ipoallergenico per il gatto
(Foto Pixabay)

Ogni amante del felino sa bene quanto il suo palato sia esigente e i suoi gusti sofisticati. Il felino domestico ama assaporare gusti sempre nuovi e cibi diversi, in un’alimentazione che deve essere sempre equilibrata e sana. Anche micio, come noi umani, può soffrire di allergie, anche alimentari. Di conseguenza, l’animale necessita di una dieta specifica per ridurre possibili reazioni allergiche. Vediamo qual è il cibo ipoallergenico per il gatto.

Cibo ipoallergenico per il gatto

Non tutti si chiedono se il proprio micio ha bisogno di cibo ipoallergenico. Come capirlo? Scopriamolo insieme qui nell’articolo.

Il cibo ipoallergenico nella dieta del gatto
(Foto Pexels)

Il gatto domestico può soffrire, durante la sua vita, di problemi gastrointestinali o di allergie ad alimenti o ingredienti. Indigestione e altri sintomi sono chiari segnali che qualcosa non va nella sua alimentazione e il cibo ipoallergenico per il gatto è una soluzione.

Il cibo ipoallergenico per il gatto consiste in alimenti con basso contenuto di istamina, una sostanza che produce questi problemi nel suo organismo. Una dieta ipoallergenica, quindi, prevede l’eliminazione di cibi istaminici pericolosi per il felino.

Alimenti che costituiscono il mangime industriale per l’animale, quali latte, mais, soia e grano vanno esclusi, in quanto cause scatenanti di allergia nel gatto. Una volta eliminati questi alimenti, si può procedere a pianificare la dieta ipoallergenica per micio.

Possiamo provvedere a fornire al peloso il cibo ipoallergenico cucinando nella nostra cucina. Essendo micio un animale prevalentemente carnivoro, necessita di nutrirsi di proteine. Perciò, alimenti come carne di vitello, pollo e tacchino, insieme al pesce sono importanti. Integriamo, poi, con piccole porzioni di riso, verdure e integratori naturali per il gatto, come l’olio di taurina.

Attenzione a bollire in acqua ogni alimento cucinato per il felino, libero da qualsiasi spezia o condimento, che possono danneggiare il suo organismo. Variare ed equilibrare i vari pasti del peloso è molto importante, in quanto sono molte le malattie del gatto dovute all’alimentazione.

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Micio e la dieta di eliminazione

Per sapere se è presente o no un’allergia alimentare nel proprio gatto, è necessaria una dieta di eliminazione. Vediamo, insieme, di cosa si tratta e come può aiutarci con micio.

Cibo per gatto allergico
(Foto Unsplash)

Se si vuole diagnosticare un’allergia alimentare nel peloso, è possibile sottoporlo alla cosiddetta dieta di eliminazione. Questa dieta consiste nell’interrompere l’alimentazione classica che il felino stava seguendo per offrirgli, invece, un cibo alla volta e monitorare per seguire le possibili reazioni allergiche che possono scatenarsi in lui.

La somministrazione di ogni alimento deve durare una settimana, per essere certi che non causi sintomi o reazioni. Solitamente i primi segnali si manifestano dopo qualche ora. Durante ogni prova, bisogna impedire al micio di uscire di casa ed evitare gli integratori di vitamine, per assicurarsi la soluzione del problema.

Si consiglia di seguire la tabella della composizione di ingredienti del mangime scelto per il gatto, iniziando dalla carne di vitello e variandoli di volta in volta. Si tratta di un metodo buono e veloce.

In caso di cibo sospetto legato alla reazione allergica, bisogna tornare a offrire il mangime al gatto, per sette giorni. Se si presenteranno ancora i sintomi dell’allergia, si potrà sospendere quel determinato cibo e riprendere la dieta di eliminazione.

L’obiettivo della dieta di eliminazione

L’organismo del felino avrà bisogno di un periodo di otto settimane per disintossicarsi del tutto. Osserviamo bene il nostro peloso per vedere i miglioramenti già intorno alle terza settimana. Se non c’è un miglioramento, allora non si tratta di allergie alimentari nel gatto e l’animale dovrà essere portato subito dal veterinario per il controllo.

Nel caso venga individuato il cibo dannoso, invece, bisogna eliminare quell’alimento pericoloso per la salute dalla sua alimentazione e continuare a preparare, in casa, dei pasti ipoallergenici per il benessere dell’animale.

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Ilaria G

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