Lavare o no il gatto: necessità, rischi e cosa c’è da sapere

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By Francesca Ciardiello

Gatti

E’ considerato l’animale più pulito al mondo, ma è necessario lavare o no il gatto? Tutto quello che c’è da sapere per avere cura dell’igiene del micio.

Lavare o no il gatto
Lavare o no il gatto: quando è necessario e come fare (Foto AdobeStock)

Sappiamo quanto è importante l’igiene per il nostro gatto: oltre a leccarsi il pelo da solo tutto il giorno, è anche un animale particolarmente attento alla pulizia del posto dove dorme, dove mangia e dove fa i suoi bisogni. Insomma la pulizia non sembra essere un problema per il nostro micio: ma siamo sicuri che basti quello che facciamo per lui? Potrebbe essere necessario per tutelare meglio la sua igiene personale lavare o no il gatto? E’ una domanda frequente tra i padroni, soprattutto quelli abituati al cane, che deve essere lavato regolarmente.

Il gatto e l’acqua

Gatto e acqua
Gatto a contatto con l’acqua (Foto Pixabay)

Un rapporto complesso quello tra i gatti e l’acqua: non è scontato che la odino, ma neppure il contrario( Approfondisci qui: Perché il gatto odia l’acqua: sfatiamo miti e leggende sul bagno). Insomma dipende dal micio, ma è più frequente trovare un gatto che non sopporti essere bagnato. Il rumore e il movimento dell’acqua in realtà potrebbe destare la sua attenzione e curiosità, tanto da avvicinarsi da solo al rubinetto o alla vasca, senza alcuna costrizione. Addirittura potrebbe provare ad immergervi, di sua spontanea volontà, una zampetta. Ma da qui ad accettare di fare il bagno, il passo è lungo!

Questo ‘astio’ nei confronti dell’acqua potrebbe avere radici nelle loro origini: si tratta di un animale desertico, abituato cioè alle zone con climi piuttosto aridi e mai piovosi: quindi non hanno mai avuto grande affinità con l’umidità dell’acqua. E poi c’è la questione dell’odore: il micio comunica con i suoi simili attraverso l’odore che emana la loro pelle, e l’acqua tende a farlo sparire o quanto meno a coprirlo (Leggi qui: Feromoni per gatti: cosa sono e come vengono percepiti). Quindi è probabile che non amino essere bagnati perché potrebbe per loro essere più difficile comunicare con gli altri gatti.

Bisogna però dire che vi sono alcune razze particolarmente affini all’acqua, come ad esempio il Turkish Van, il Maine Coon e il Norvegese. E’ probabile che la ragione si debba trovare nelle loro origini: tutte questa razze infatti sono abituate a vivere e crescere nei pressi di corsi d’acqua. Ciò si sarebbe tradotto anche in una maggiore dimestichezza e abilità nel nuoto, poiché per cacciare avevano appunto bisogno di attraversare anche corsi d’acqua.

Gatto e cane: hanno entrambi bisogno del bagno?

Micio e ciotola di acqua
Micio e ciotola di acqua (Foto Pixabay)

Di certo i padroni dei cani non avranno grosse difficoltà a lavare il proprio cane: solitamente adorano fare il bagno! Basta pensare a quanti cani in spiaggia non riescono a resistere alle onde del mare e vi si tuffano senza pensarci troppo su (Leggi qui: Quando e quante volte si può fare il bagno al cane?). In generale quindi il cane non fa tante storie quante il gatto per lavarsi.

Sul fatto che sia necessario o meno, dipende però dalla circostanza: il cane deve essere lavato con regolarità, poiché no provvede da solo alla sua igiene. Ma nel caso del gatto, spesso il fatto di leccarsi continuamente il pelo potrebbe non bastare: se il gatto è entrato a contatto con il terreno del giardino, è uscito in strada, oppure a contatto col fango un bagno è necessario. Il micio solitamente è abituato a stare in casa quindi non ha occasione di sporcarsi, ma non è sempre così.

Se il bagno dunque si rende necessario, dovremo fare in modo che l’esperienza sia meno traumatica possibile per il gatto, ma anche per il padrone. Armiamoci di pazienza e cerchiamo di tranquillizzare il nostro micio con la nostra presenza, magari non facendogli mancare le coccole e qualche parola confortante. All’inizio potrebbe non essere facile e potrebbe scappare anche qualche graffio!

Lavare il gatto: quando è necessario e quando non lo è

Abbiamo chiarito che il gatto non ha sempre piacere ad essere lavato, ma a volte è assolutamente necessario. Pensiamo a quando il micio ha subito un’operazione chirurgica e magari è costretto ad indossare il collare elisabettiano, non riuscirà a leccarsi da solo. Allo stesso modo un gatto che esce fuori da casa e si allontana per poi farvi ritorno, potrebbe essere stato ovunque ed essere entrato a contatto con terra, fango, immondizia e altri randagi altrettanto sporchi. Soprattutto se il micio è a pelo lungo, esso tenderà a trattenere lo sporco. Data la loro abitudine a leccarsi, mantenere il pelo pulito e lucente li aiuterà anche a non ingerire sostanze pericolose e tossiche.

Se tutte queste situazioni non si verificano, allora non sarà strettamente necessario lavare il nostro gatto, anche perché sarebbe un’esperienza talmente spiacevole per lui, e per noi, che potrebbe essere evitata. Non a caso molti padroni hanno avuto non poche difficoltà a riconquistare la fiducia del loro amico a quattro zampe dopo il bagnetto. Quindi nella maggior parte dei casi provvederà da solo, poiché non ama essere sporco.

Lavare un gatto: come si fa

Lavare o no il gatto
Lavare o no il gatto: come farlo senza traumi (Foto AdobeStock)

Non basterà gettargli addosso dell’acqua, anzi questo potrebbe essere il metodo migliore per inimicarselo! Bisogna fare attenzione ad una serie di fattori, come ad esempio: la temperatura dell’acqua che deve essere piuttosto calda (sui 38 ͦ) e tutti i prodotti (shampoo e detergente) dovranno essere specifici per gatti (non è assolutamente difficili trovarli nei negozi di articoli per animali).

Anche la modalità di lavaggio deve seguire dei precisi movimenti: il gatto dovrà essere bagnato inizialmente dalla parte posteriore, con un leggero getto di acqua calda, evitando accuratamente la testa. Magari meglio utilizzare una bacinella dove mettere dentro il gatto, in modo da contenere il lago d’acqua che potrebbe formarsi a terra. Prima del lavaggio è utile pettinare il pelo, in modo da eliminare quello in eccesso.

Meglio essere in due per lavare il gatto e munirsi di guanti spessi per evitare eventuali graffi e zampate. Anche i prodotti dovranno essere sparsi sul pelo con un movimento che segue il verso del pelo; meglio fare particolare attenzione all’operazione di risciacquo, poiché eventuali residui di shampoo potrebbero essere ingeriti dal nostro micio quando si leccherà.

Dopo il bagno dovrà essere asciugato per bene, per evitare che prenda raffreddore e altri malanni. Magari utilizziamo un fon a temperatura non troppo calda, ma sempre meglio usare degli asciugamani morbidi.

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F.C.

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