Glicogenosi nel gatto: cause, sintomi e trattamento

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By Marianna Durante

Salute dei Gatti

Glicogenosi nel gatto: una malattia ereditaria che seppur raramente, può colpire i nostri amati felini. Ecco quali sono i sintomi da non sottovalutare.

glicogenosi nel gatto
(Foto Pixabay)

Proprio come gli esseri umani anche i nostri amici a quattro zampe possono ammalarsi, ed è compito nostro saper riconoscere i sintomi di un malessere felino per poterlo aiutare.

In questo articolo vedremo quali sono i sintomi da non sottovalutare, che presenta un gatto affetto da glicogenosi, una malattia ereditaria che può colpire il nostro amico peloso.

Glicogenosi nel gatto: cause e sintomi

La glicogenosi è una patologia ereditaria che può colpire sia gli esseri umani che gli animali, tra cui i nostri amici felini.

Solitudine del gatto
(Foto Unsplash)

Tale patologia nei gatti viene anche chiamata malattia da accumulo di glicogeno di tipo IV. La glicogenosi è causata dalla carenza di enzimi capaci di metabolizzare il glucosio, causando a sua volta un eccesso di glicogeno nel corpo del Micio.

Sebbene i sintomi di tale patologia possano presentarsi nei primi 5-7 mesi di vita del gatto, solitamente tale condizione si manifesta all’interno dell’utero, causando la morte del feto o del cucciolo appena nato.

I segnali di glicogenosi da non sottovalutare, che possono comparire nei primi 5-7 mesi di vita del gatto sono:

  • Debolezza;
  • Atrofia muscolare;
  • Tremori muscolari;
  • Difficoltà a mangiare e a muoversi;
  • Febbre persistente;
  • Ipoglicemia nel gatto;
  • Coma.

Nel caso in cui il Micio presenti uno o più sintomi sopraelencati, è opportuno contattare immediatamente il veterinario. Una delle razze di gatto più predisposte a tale patologia è il gatto delle foreste Norvegesi.

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Glicogenosi nel gatto: diagnosi e trattamento

Nel caso in cui abbiate un gatto delle foreste Norvegesi, è necessario far effettuare al proprio veterinario il test della glicogenosi, in modo tale da evidenziare se il Micio presenti tale patologia o se può esserne portatore.

gatto vet
(Foto Adobe Stock)

Quest’ultima ipotesi è molto comune. Tuttavia ci sono anche altri test che lo specialista potrà effettuare per diagnosticare la glicogenosi nel felino:

  • Analisi sangue (per evidenziare i livelli di glicogeno);
  • Analisi enzimatica;
  • Analisi urine;
  • Elettrocardiogramma.

Se il felino presenta la glicogenosi, la prima cosa che il veterinario tratterà è l’ipoglicemia. Tuttavia non esiste alcun trattamento per la glicogenosi nel gatto e la vita massima di quest’ultimo sarà di 14 mesi.

Purtroppo il corso di tale patologia potrebbe portare il nostro amico a quattro zampe prima a deteriorarsi fisicamente, per poi andare in coma e ad avere un’insufficienza cardiaca. Per questo motivo il veterinario potrebbe consigliarvi, per evitare troppe sofferenze al Micio, di considerare l’opzione dell’eutanasia.

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Se invece il gatto è portatore di tale patologia, è consigliato sterilizzare il Micio, in modo tale da prevenire la diffusione di tale condizione.

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