Allarme furti cani: cosa si sa sull’estate dei rapimenti canini e cosa c’è di vero

L’ennesima trovata per tenere in allerta i padroni o è davvero l’estate dei rapimenti di cani? Cosa c’è di vero sulla teoria che sembra circolare negli ultimi giorni.

Il terrore più grande dei padroni? Quello di non trovare più i loro beniamini, non perché possono perdersi da soli ma soprattutto perché potrebbero cadere nelle mani di coloro che vogliono rivenderli per guadagnarci. Insomma sono bastati i due casi di Soverato e Pontremoli a far scattare una sorta di allarme sui furti dei cani e a definire questa come l’estate dei rapimenti canini. Ma è un’esagerata preoccupazione o dobbiamo davvero alzare il livello di allerta?

L’estate dei rapimenti canini: i casi di Soverato e Pontremoli

”Se rivuoi il tuo cane portami 500 euro”: questo è quello che si è sentito dire al telefono il ragazzo di Soverato, cui era stato rubato il cane, un American Staffordshire che è sparito sotto ai suoi stessi occhi. Il ladro lo aveva spintonato e aveva preso il controllo del guinzaglio, prelevando il cane e scappando con lo stesso.

Per fortuna questa vicenda si è conclusa nel migliore dei modi, con Fido che è tornato tra le braccia del suo amato padrone, grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’Ordine. Ma solo qualche giorno prima si era consumato un fatto simile: un furto in provincia di Massa Carrara, a Pontremoli, un cagnolino di razza Barboncino era stato sottratto alla padroncina di 8 anni durante una rapina in casa (ne abbiamo parlato proprio in questo articolo su Milo il barboncino che torna a casa dopo 5 giorni.

Ma sono casi isolati o è davvero un fenomeno in aumento? Innanzitutto non accade solo in Italia, ma le stime dei Carabinieri individuavano in media tre cani rubati al giorno nel 2023 e circa un migliaio all’anno. Le razze più ‘ricercate’ erano le più svariate, poiché andavano dallo Yorkshire Terrier al Bulldog francese al Chihuahua al Labrador (anche se l’American Kennel Club specifica che queste sono le razze più commerciabili negli USA e non in Italia, quindi in un’ottica globale e non solo italiana).

Rapimenti canini: scopi e fautori

Molto spesso nei rapimenti canini sono coinvolti anche i professionisti cui si rivolgono i padroni per tutelare la salute dei loro quattro zampe, ovvero i veterinari. Un vero e proprio tradimento quello perpetrato ai danni delle persone e dei loro animali che avevano riposto nel medico la loro stima e fiducia. Ma perché si rubano i cani?

Ovviamente la risposta è una, quella più immediata: i soldi. Ogni cane, in base alla razza, ha il suo valore economico sul mercato nero e sul traffico illecito di animali. Quindi gli esemplari più a rischio sono quelli che primeggiano in alcune categorie, ad esempio le 10 razze canine più belle e piacevoli ma anche le razze di cani più costose del mondo, per le quali alcune persone sono disposte a spendere cifre da capogiro.

L’estate dei rapimenti canini: cos’è il dog flipping

Come già detto in precedenza, non si tratta di un fenomeno solo italiano ma mondiale- A cambiare non sono solo le razze più richieste in un Paese anziché un altro ma anche la tipologia di ‘restituzione del cane’. Quest’ultima infatti può avvenire anche attraverso una truffa post rapimento: si chiama infatti ‘dog flipping’ e viene dal mondo anglosassone.

E’ una tecnica molto utilizzata ultimamente, attraverso la quale il rapitore ‘finge’ di aver ritrovato il cane smarrito e pretende la somma promessa a colui che lo avrebbe riportato ai suoi legittimi padroni. In che modo avrebbero ritrovato proprio il quattro zampe smarrito? Dicono che si siano accorti di questo cane la cui foto era stata postata su alcuni annunci online.

Oppure ci si rivolge al padrone facendo direttamente una richiesta di riscatto in soldi; in altri casi ancora il cane ‘sparisce’ durante una passeggiata al parco, quando il padrone lo perde di vista dopo averlo slegato dal guinzaglio. Ovviamente le medesime tecniche vengono utilizzate anche in caso di furto di gatti.

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Quindi in conclusione, se non è il caso di parlare di ‘allarme furti’ solo perché non c’è una lista precisa dei casi di smarrimento-furto, è opportuno comunque tenere  alto il livello di attenzione da parte dei padroni, anche durante una semplice passeggiata al parco.