L’estate porta con sé un’onda di abbandoni: i gatti abbandonati aumentano a livelli allarmanti, tra sofferenza e la necessità di interventi urgenti per salvare vite innocenti
Con l’arrivo dell’estate si ripresenta, puntuale e crudele, il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici. Ogni anno, migliaia di cani e gatti vengono lasciati soli, vittime dell’irresponsabilità umana. Se da un lato i numeri relativi ai cani sembrano finalmente registrare un leggero calo, dall’altro si segnala una preoccupante impennata negli abbandoni dei gatti. I gatti abbandonati sono ormai una vera emergenza silenziosa, spesso invisibile agli occhi dell’opinione pubblica e aggravata da credenze sbagliate.

Molti ritengono che i felini, a differenza dei cani, siano in grado di sopravvivere da soli in natura grazie al loro istinto. Ma questa convinzione è pericolosa e fuorviante: un gatto domestico abbandonato si ritrova all’improvviso esposto a pericoli, malattie, fame e violenza. Nel solo primo semestre del 2025, l’Ats di Brescia ha recuperato 107 gatti abbandonati, molti dei quali in condizioni gravissime. Nel 2024 erano stati 342: cifre allarmanti, che confermano la gravità del problema.
A fronte di numeri tanto importanti, il territorio bresciano dispone soltanto di un gattile rifugio ufficiale, due oasi feline e qualche struttura privata. Una rete insufficiente per gestire una crisi che, ogni estate, esplode con forza. Un’altra realtà inquietante è quella degli accumulatori seriali, persone che, pur dichiarando amore per gli animali, li raccolgono in numero eccessivo senza poterli accudire adeguatamente. In alcuni casi, sono stati trovati anche ottanta gatti abbandonati stipati in appartamenti fatiscenti e malsani.
Abbandonare un gatto è un reato: cosa prevede la legge
Abbandonare un animale non è solo un gesto crudele, è anche un reato. Secondo la legge italiana, chi abbandona un animale rischia fino a un anno di reclusione o una multa fino a 10.000 euro. Eppure, secondo la LAV, ogni anno vengono abbandonati in Italia circa 80.000 gatti e 50.000 cani. Le motivazioni? Le più disparate: traslochi, arrivo di un bambino, difficoltà economiche o semplicemente la partenza per le vacanze estive, che trasforma il compagno di vita in un “problema” da risolvere.

Per arginare il fenomeno servono risposte concrete, coordinate e durature. Le associazioni animaliste chiedono da tempo misure strutturate, tra cui:
- una legge nazionale che imponga l’identificazione obbligatoria anche per i gatti attraverso il microchip
- campagne di sterilizzazione su larga scala, gratuite o a basso costo
- incentivi per l’adozione consapevole, accompagnata da corsi formativi
- maggiori controlli contro gli accumulatori seriali
- potenziamento delle strutture di accoglienza e delle colonie feline controllate
Un esempio positivo arriva proprio dal progetto “Tour 4 zampe” della LAV, che in alcune città italiane ha offerto la microchippatura gratuita dei gatti. Iniziative come questa non solo migliorano il benessere degli animali, ma permettono anche di contrastare in modo efficace la piaga dei gatti abbandonati.
Come aiutare i gatti abbandonati? I gesti concreti che fanno la differenza
Accanto alle istituzioni, è fondamentale il ruolo dei cittadini. Sensibilizzare, parlare, condividere, denunciare: ogni gesto può fare la differenza. Prima ancora della legge, serve una cultura dell’empatia e della responsabilità. Adottare un animale non è mai un capriccio: è un impegno, spesso lungo una vita, che non può essere messo in pausa per un viaggio o un cambio di casa.

I gatti abbandonati non sono selvatici per natura. Hanno bisogno di cure veterinarie, cibo, protezione e affetto. L’idea che possano “arrangiarsi” è una comoda illusione, dietro cui si nasconde solo disinteresse o superficialità. Ogni storia di abbandono è una ferita aperta nella coscienza collettiva.
Fermarla è possibile, ma richiede volontà, azione e una rete di solidarietà reale. In un mondo che si definisce sempre più civile, non possiamo più voltare le spalle a chi dipende da noi.
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Prendersi cura dei gatti abbandonati è un dovere morale. E ogni estate che passa senza un cambiamento, è un’occasione persa per dimostrarlo.