Il primo rifugio per animali abbandonati a Gaza: un’idea lodevole

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By Benedicta Felice

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Il primo rifugio per animali abbandonati a Gaza. L’idea è di un uomo che insieme ai volontari dona amore e sicurezza a chi è in difficoltà

I cani curati nella struttura (Foto Facebook)
I cani curati nella struttura (Foto Facebook)

Ci sono gesti che restano impressi nel cuore e nella mente a causa del significato che contengono. Gesti fatti spontaneamente che suscitano attenzione e apprezzamento. Un uomo si è reso protagonista di tutto questo, creando a Gaza, il primo rifugio per cani e gatti rifiutati che necessitano di cure e attenzioni. Un’azione degna di lode che ha conquistato il cuore di tutti.

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Il primo rifugio per animali abbandonati a Gaza, un’iniziativa lodevole 

lezione ai bambini (Foto Facebook)
lezione ai bambini (Foto Facebook)

Si chiama Saeed al-Err. E’ un uomo che si è distinto per aver portato a termine un meraviglioso progetto intitolato Susala Animal Rescue. Si tratta di una struttura che è stata creata per accogliere i tanti animali abbandonati a Gaza, occupandosi della loro salute e del loro approvvigionamento quotidiano. L’azione di Saeed non è stata semplice o banale come potrebbe sembrare. L’uomo infatti non ha preso con sé soltanto tre o cinque pelosetti abbandonati ma ha cercato di offrire ospitalità a tutti, includendo un gran numero nella sua struttura. I cani salvati sono stati ritrovati denutriti, paralizzati e anche se sembrava un’impresa impossibile, grazie alle sue cure, gradualmente, hanno riacquistato la forma fisica.

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Il rifugio attualmente ospita più di 350 animali e 40 gatti. Per questi animali l’incontro con Saeed si è rivelato tanto fortunato perché ha consentito anche agli animali che necessitano di carrelli deambulatori di muoversi con più facilità. L’uomo e i suoi aiutanti li hanno creati utilizzando vecchi giocattoli per bambini o biciclette. Saeed insieme ai volontari ogni giorno fa un ottimo lavoro perché assicura ad ogni singolo quattro zampe il cibo e le cure adatte alla loro sopravvivenza. Essi chiedono aiuto a ristoranti, negozi, di fornirgli degli avanzi al fine di nutrire i loro amici animali. Oltre a ciò, l’intero gruppo si occupa anche di organizzare degli incontri finalizzati a rivolgere degli insegnamenti ai bambini sull’importanza del rispetto di creature così meravigliose.

Nonostante l’impegno e l’amore quotidiano, spesso Saeed si ritrova a fare i conti con la parte più dura ossia la cura dei casi più gravi. Al di là delle difficoltà che comporta tale gesto, stare vicini ad un animale che sta per morire è indispensabile per farlo sentire meglio.

Un lavoro eccezionale che merita di essere messo in risalto.

Complimenti a Saeed e al suo gruppo.

 

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